24 gennaio 2025
L’EFRMS 14:2019 è uno schema. Non ci vinci la Champions o il Campionato ma la tua azienda si deve comportare come una squadra.
Molto spesso avrai sentito dire che, per essere competitivo, devi tagliare i costi o, usando termini più sofisticati, devi ottimizzare le risorse.
Quando amministri la tua azienda e devi ridurre gli sprechi, la prima voce di costo che vai a vedere è la più alta, il Personale e poi i Fornitori e così via.
Ma tagliare i costi non è solo un’arte, è un’attività che modifica la tua azienda, e non sempre in meglio. E già, perché dall’altro lato devi mantenere anche l’efficienza operativa in ogni reparto aziendale se vuoi rimanere competitivo.
Quindi, da un lato devi ridurre i costi e dall’altro devi correre come se non ci fossero problemi. Apparentemente una contraddizione in termini.
Ma, come ti dicevo all’inizio, la tua azienda si deve comportare come una squadra. Il Commerciale non può agire come se non ci fosse l’Ufficio Marketing, la Produzione non può impostare un processo senza l’Amministrazione Fornitori, i clienti non possono essere serviti solo per fare fatturato se poi non pagano o se pagano in ritardo.
Come vedi, ci sono tutte le funzioni della tua azienda ad essere coinvolte. Puoi tagliare i costi quanto vuoi ma se le varie funzioni aziendali non agiscono come una squadra non sarai mai competitivo. Va bene ridurre i costi, cioè gli sprechi, ma occhio alla redditività.
E proprio questa è la soluzione che puoi avere con lo Schema EFRMS 14:2019, competitività e prevenzione dei rischi economici e finanziari. Unisci il rispetto del nuovo codice della crisi con la migliore redditività della tua azienda.
Due soluzioni con uno schema, un po’ come vincere Champions e Campionato.
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23 gennaio 2025
La tua azienda sta aumentando il fatturato, in tre anni lo ha quasi raddoppiato, hai trovato soluzioni commerciali che funzionano e, al livello economico, i ricavi sono decisamente superiori ai costi. Hai fatto proprio un bel lavoro.
Le uscite però, sono tutte anticipate rispetto alle entrate. Produrre di più è come spingere sull’acceleratore, si consuma tanta benzina, ma la tua impresa è fatta per correre.
Il tuo CFO dice che al livello finanziario le entrate sono un po' in ritardo anche per le abitudini del mercato. Su tanti milioni di fatturato in più che hai generato, i margini cominciano a ridursi. Forse converrebbe crescere di meno ma crescere meglio.
Cioè anche la parte finanziaria deve essere pianificata nel lungo e nel breve/medio periodo. Bisogna gestire le proprie risorse finanziarie affinché accompagnino il corretto sviluppo dei ricavi. Arrivando a gestire anche la quotidianità.
Lo scopo di questa gestione giornaliera è assicurarsi che il fabbisogno finanziario sia sempre sostenibile dalla tua azienda. Una corretta gestione finanziaria sostiene una gestione economica in equilibrio.
Per quanto possa sembrarti un rompiscatole, il tuo CFO ha ragione quando dice di prevenire i rischi economico finanziari.
Ma c’è un sistema che ti permetta di correre senza rimanere a secco?
Si chiama EFRMS 14:2019, si occupa di pianificazione non solo ai fini del controllo di gestione ma della creazione di una base finanziaria che possa mantenere in equilibrio anche quella economica.
E tu, pensi che possa essere interessante per la tua azienda?
Forse sì, ma se sei curioso, contattami sul sito www.studio-dandrea.it e parliamone.
22 gennaio 2025
Se sei l’amministratore di un’azienda, la tua posizione e la tua responsabilità cambiano a causa del nuovo codice della crisi d’impresa.
“[…] Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale. L’azione può essere proposta dai creditori quando il patrimonio sociale risulta insufficiente al soddisfacimento dei loro crediti. […]” (art. 2476, comma 6, cc).
Mantenere integro il patrimonio sociale diventa non più un obiettivo ma un obbligo, che può essere raggiunto con l’attività di monitoraggio costante.
La responsabilità dell’amministratore, questa è la novità, riguarda anche le società di capitali. Da qui discende la conseguenza logica che la conservazione del patrimonio sociale non la puoi fare quando l’azienda dovesse andare in crisi ma quando tutto fila liscio. In questo modo riuscirai a sottrarti dalla responsabilità illimitata.
Con il nuovo codice della crisi devi prevenire le conseguenze del rischio economico e finanziario per garantire la continuità aziendale.
Tutto molto bello e molto chiaro, direi. Ma da nessuna parte è scritto come fare, quale procedura applicare.
La soluzione arriva con l’EFRMS 14:2019 che prende spunto dalla ISO 9001 del 2015 dove si specifica la gestione del rischio. L’EFRMS è stato autorizzato da ACCREDIA e consente di certificarsi dimostrando di aver agito nell’applicazione del nuovo codice della crisi. Un argine molto importante per te e per la tua responsabilità.
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21 gennaio 2025
Oggi è tutto digitale, piattaforme e social network sono le nuove piazze dove ci si conosce e ci si incontra.
Anche le informazioni aziendali sono digitali, ma per conoscere una azienda, la tua azienda, non è sufficiente solo un sito internet o un account di Instagram.
L’amministratore di un’azienda, i suoi clienti e fornitori, i soggetti finanziari e i dipendenti, hanno e vogliono una referenza reputazionale. Il segreto di una buona reputazione si trova in una fase costante di monitoraggio e di controllo delle aree di rischio.
Avere buoni clienti è possibile scegliendo quelli che pagheranno e gestendo quelli che hanno eventuali difficoltà. Anche il mercato va controllato e anticipato nelle sue tendenze di espansione o recessione. Il controllo non riguarda una singola attività o una serie di attività ma tutte le attività delle funzioni aziendali che hanno un impatto sul rischio economico e finanziario.
L’obiettivo di questo sistema di gestione è ottenere il controllo della propria azienda e dei soggetti esterni all’azienda, dando completa visibilità del rischio anche all’esterno.
Schema EFRMS 14:2019, trasparenza e certificazione.
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Prevenire la Crisi Aziendale: il Valore Aggiunto dello Schema EFRMS 14:2019
20 gennaio 2025
Essere imprenditore è un’attività talmente importante che non entra in una parola. Non è come essere iscritti all’albo degli avvocati, dei commercialisti o dei medici. Non c’è una scuola di preparazione né un tirocinio obbligatorio. Molto dipende dalle inclinazioni personali e dal talento.
Eppure, oggi fare impresa è un’attività piena di responsabilità, verso le persone, verso il patrimonio aziendale e verso quello personale.
Se qualcosa va storto, se si commette un errore, il rischio è grosso. Sai benissimo anche tu che non puoi improvvisare. Sicuramente avrai un buon commercialista, un ottimo avvocato e probabilmente anche un buon manager nella tua azienda. Ovviamente devi assicurarti che comunichino fra di loro e che segnali di pericolo non si fermino dentro qualche ufficio, insabbiandosi fatalmente. E sai anche che la dimensione o il settore della tua azienda, qualsiasi essi siano, non ti darà un grado di libertà in più rispetto agli altri imprenditori. Devi stare sempre attento perché rischi molto.
Il tuo obiettivo è facile, devi prendere le decisioni in tempo. Quando sei in viaggio, quando sei in riunione, quando stai mangiando e, perfino, quando stai dormendo. Sapendo bene cosa devi decidere, naturalmente.
Perché? Perché l’equilibrio economico e finanziario può saltare molto più rapidamente di quanto tu possa immaginare per dei motivi che, se li avessi saputi prima non ti avrebbero mai creato problemi. Già, equilibrio e stabilità sono i segreti che rendono la tua azienda competitiva e solida, utilizzando le risorse che l’azienda stessa riesce a produrre.
Ma tutto questo sembra entrarci poco con l’essere imprenditore. In effetti la tua azienda deve avere una personalità propria, un suo adeguato assetto amministrativo, contabile e organizzativo (art. 2086 cc) e deve poterlo dimostrare adesso e in futuro.
Ma come fare? Con lo Schema EFRMS 14:2019. La soluzione preventiva dei tuoi problemi, certificabile, dato che lo Schema EFRMS è autorizzato da ACCREDIA, e competitiva.
Costa molto meno di quanto potresti perdere senza averla. Contattami sul mio sito www.studio-dandrea.it e scopri il beneficio che potrai ottenere.
17 gennaio 2025
Cosa viene prima l’aspetto finanziario o quello economico? Ti è mai capitato di avere in mente il tuo saldo bancario e di sostenere contemporaneamente un costo di importo più elevato, rimanendo in perfetto equilibrio?
Entrate e uscite, costi e ricavi non sono sinonimi e non si presentano nello stesso momento. Ma per mantenere la rotta occorre attenzione, cioè si deve evitare il rischio economico e finanziario che può portare alla crisi d’impresa.
Quello che già sai è che l’aspetto finanziario lo percepisci nel presente mentre l’aspetto economico collegato può avere origini nel passato o nel futuro. L’attenzione al giusto collocamento degli elementi economici e finanziari è importante per mantenere l’equilibrio. Esiste cioè la gestione quotidiana dell’azienda che deve essere portata avanti da tutte le funzioni aziendali interessate.
Lo so che te lo ripeto in quasi ogni mio post ma se c’è un rischio da prevenire occorre farlo prima che i segnali diventino evidenti, da qualunque parte essi arrivino.
Perché? Per evitare squilibri finanziari e garantire la continuità aziendale. Questo lavoro lo svolge l’EFRMS 14:2019. Come? Lasciando traccia delle attività svolte con lo scopo di prevenire i rischi e di dotarsi di un adeguato assetto organizzativo, contabile e amministrativo (art. 2086 cc).
So che può sembrare ripetitivo ma l’EFRMS svolge questo compito per la tua sicurezza come amministratore e per il miglioramento continuo della tua azienda.
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16 gennaio 2025
Gli investitori, i dipendenti, i clienti e i fornitori costituiscono una parte che ha un interesse all’interno dell’azienda e che può influenzare o essere influenzata dall’attività aziendale. Sono gli stakeholder aziendali. Cioè sono soggetti con cui l’azienda si connette per l’aspetto finanziario, di gestione, commerciale e di produzione. Sono gli elementi vitali per l’azienda. La tua azienda non può esistere senza un soggetto che investa il proprio capitale, senza dei dipendenti che gestiscano le attività funzionali, senza i clienti a cui vendere i beni prodotti e senza fornitori da cui acquisire i fattori di produzione, giusto? Ed è vitale che questi soggetti siano certi che la tua azienda sappia gestire i rischi economici e finanziari prevenendo la Crisi d’Impresa. È interesse tuo, che l’amministri, e anche interesse loro che sono connessi alla tua azienda. Loro, che sono gli stakeholder aziendali, corretto?
Bene, sarai d’accordo con me che non stiamo parlando di buona reputazione ma di una questione vitale per la tua azienda e per gli stakeholder aziendali, vero?
Ma come fai a garantire l’interesse degli stakeholder aziendali? Con lo schema EFRMS 14:2019 e più precisamente con la Certificazione dello Schema EFRMS. Che puoi ottenere in quanto lo schema è autorizzato da ACCREDIA. Cioè in base allo schema EFRMS, che trae origine dalla ISO 9001:2015 un soggetto certificatore stabilisce che la tua azienda ha un sistema di gestione del rischio economico e finanziario per la prevenzione della crisi d’impresa.
E questo è un fatto reputazionale, in Italia e all’estero dove la reputazione, appunto, è cruciale. Già, cruciale per che cosa? Per dimostrare la solidità della tua azienda. Non è il fatturato a dimostrarla, né l’EBITDA, né l’andamento dei flussi di bilancio. Questi elementi sono soggetti a variazioni che possono non dipendere dalla tua azienda o che non puoi controllare direttamente. Ma avere un sistema di gestione del rischio economico e finanziario o non averlo fa la differenza, tra te e un’altra azienda. Questa è competitività.
Cioè ottieni fiducia e credibilità, in una parola, sei affidabile per gli investitori, per i dipendenti, per i clienti e per i fornitori, per i tuoi stakeholder aziendali.
Ottieni la certificazione facendo emergere i processi di gestione del rischio economico e finanziario della tua azienda, tramite un soggetto terzo che verifica la tua attività di prevenzione del rischio e di trasformazione della minaccia in opportunità di efficienza. E il soggetto terzo ti può certificare perché questo schema è stato autorizzato da ACCREDIA. I processi che usi sono tracciati e sono in grado di raggiungere gli obiettivi di sicurezza e di garantire la continuità aziendale.
Ti sembra interessante? Contattami tramite il mio sito aziendale www.studio-dandrea.it e con una consulenza gratuita riuscirai a valutare tu stesso l’importanza e le opportunità che puoi dare alla tua azienda. Fallo subito.
15 gennaio 2025
Chi fa impresa o l’amministra, non si occupa solo di concludere buoni affari ma anche della buona gestione aziendale.
Se gestisci un’azienda devi garantire che la macchina funzioni bene. Come quando guidi un’automobile, oltre al percorso devi controllare che non si accendano delle spie d’allarme e, se dovesse accadere, devi porre rimedio.
Oggi l’elettronica fa quasi tutto, siamo arrivati alla guida assistita e molti segnali sono gestiti in autonomia dal sistema della vettura. Un sistema che nella tua azienda, rileva e gestisce i rischi economici e finanziari.
Ma sei perfettamente consapevole che il tuo ruolo non è solo quello di controllare. Un buon amministratore ha un ruolo proattivo, cioè devi sfruttare tutti gli indicatori di rischio per gestire, preventivamente, le possibili cause di crisi. Con l’obiettivo di non creare danni all’azienda e di dotarla di adeguati assetti organizzativi, contabili e amministrativi. Lo scopo è quello di assicurare la continuità aziendale, come richiesto dal Nuovo Codice della Crisi d’Impresa.
Il monitoraggio costante degli indici e dei flussi ti permette di trasformare gli eventuali segnali di crisi in possibilità di miglioramento aziendale. Ma per fare questo ci vuole il Sistema EFRMS 14:2019 che coinvolge tutte le funzioni aziendali che hanno una rilevanza sul rischio economico e finanziario.
Questa attività non è casuale e lascia delle tracce ben precise, con delle date certe, utilizzando un framework basato su dati e analisi interconnesse tra le varie funzioni aziendali.
Guidare un’azienda non è più solo talento ma anche grande capacità di guardare il futuro in modo previdente.
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14 gennaio 2025
Se l’amministratore della tua azienda sei tu, sei anche il responsabile della prevenzione della crisi d’impresa. In modo personale ed economicamente illimitato, anche se si tratta di una società di capitali.
E sai qual è la tua responsabilità? Controllare e monitorare i segnali di crisi sia interni che provenienti dall’esterno, dal mercato, dai soggetti finanziari, dalle stesse normative connesse all’attività d’impresa.
E sai benissimo che mi rivolgo proprio a te, perché la prevenzione della crisi d’impresa non esclude alcun settore aziendale. Tutte le aziende sono tenute a dotarsi degli adeguati assetti organizzativi e a precostituire la continuità aziendale.
Altra cosa importante è che la prevenzione non si può fare dopo che è iniziata la crisi d’impresa, ma prima. Quindi se adesso la tua impresa va benissimo, bene o benino, questo è il momento per organizzarti in modo da evitare conseguenze gravi, dopo sarà tardi. Ma, attenzione non sono io a dirlo, se leggi l’art. 2086 del Codice Civile, vedrai che, come amministratore di una società, esiste già nel presente l’obbligo di attuare un monitoraggio continuo per la prevenzione della crisi.
Mi rendo conto che il cambiamento richiesto non è dettagliato, non c’è un manuale delle istruzioni e sbagliare è rischioso. Come si può affrontare questa normativa?
Implementando lo Schema EFRMS 14:2019, uno Schema che, strutturato nella tua azienda, può essere certificato in quanto autorizzato da ACCREDIA.
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Prevenire per crescere: l’approccio integrato di EFRMS 14:2019
13 gennaio 2025
L’EFRMS 14:2019 è il sistema che previene i rischi economici e finanziari della gestione aziendale.
Messa così, sembra un’attività di controllo mirata ad una serie particolare di rischi, magari molto specializzata, ma che nulla ha a che vedere con l’attività di impresa considerata integralmente.
Invece no, l’EFRMS ha solo una cosa in mente: il miglioramento continuo. Questo è il suo segreto e anche la sua potenzialità. Ed è questo il motivo per cui si parla di “sistema”. Infatti, è tutta l’azienda ad essere coinvolta, non soltanto alcuni uffici o alcuni reparti. Ma, volendo essere precisi, l’EFRMS non si ferma solo all’azienda. Valuta anche il mercato, i soggetti esterni all’azienda, come gli investitori, i soggetti finanziari, i possibili collaboratori e tutti gli elementi che possano essere un rischio ma anche un’opportunità di sviluppo.
L’EFRMS non ha una data di redazione come il Bilancio d’Esercizio ma segue l’azienda con i tempi tipici delle sue fasi economiche.
L’attività di prevenzione dei rischi riducono i costi operativi perché riducono le inefficienze e proteggono l’azienda, e gli amministratori, da imprevisti che potrebbero rivelarsi critici. E fin qui sembra una partita giocata in difesa ma questo è, in realtà, un aumento implicito del valore della tua azienda, cioè un miglioramento continuo. L’azienda migliora vivendo e vive migliorando. Si innesca un processo virtuoso che si autoalimenta e ti porta a raggiungere i tuoi obiettivi.
Ti posso assicurare che non è un caso e non è uno spot.
Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e parliamo della tua attività, insieme potremo migliorarla, in modo continuo.
10 gennaio 2025
L’EFRMS 14:2019 è un sistema per la gestione del rischio economico e finanziario.
Implementato nella tua azienda ti permette di prevenire la crisi d’impresa.
Quando i dati ti forniscono segnali di pericolo, il sistema EFRMS mitiga il rischio economico (costi/ricavi) e finanziario (entrate/uscite).
Apponi data certa ai report di controllo mentre verifichi l’andamento della tua azienda, attività che puoi dimostrare ai terzi.
Perché prevenire la crisi, vuol dire due cose:
1. Gestire in modo anticipato la tua azienda rispetto alle risposte del mercato.
2. Dimostrare, in modo certificato, che le tue attività hanno dato la risposta più adatta ai rischi economici e finanziari della tua impresa.
Questo grazie anche al fatto che il sistema EFRMS è autorizzato da ACCREDIA e perché sei tutelato come amministratore dal rischio di responsabilità economica illimitata personale.
Ma cosa succede concretamente?
a) Il sistema effettua un’analisi continua dei dati finanziari e operativi.
b) Le decisioni strategiche sono più informate e basate sui fatti.
c) C’è una costante analisi per l’individuazione delle inefficienze nei processi aziendali.
d) Puoi creare report utili per gli stakeholders e per gli amministratori.
e) Riesci a pianificare a lungo termine in modo più accurato.
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9 gennaio 2025
Il titolo è in scadenza fra cinque giorni, 10.000 euro al 31 del mese e sul conto ci sono poco più di 2.000 euro.
Che si può fare? Dove si può andare a prendere la cifra che manca? Cinque giorni non bastano e 2.000 euro sul conto neanche. Davanti c’è il buio totale e la paura di farsi molto male.
Ma come fanno gli altri? Quante domande. Da non dormirci la notte. Eppure, quando è stato emesso il titolo, quei soldi servivano per l’azienda, per investimenti importanti.
Già, forse il tuo cliente non è stato all’altezza della situazione. Forse le sue scelte sono state troppo rischiose e adesso anche gli altri fornitori sono inflessibili e le banche negano ulteriori fidi.
A questo punto le soluzioni sono diverse e possono provenire non solo dal debitore ma anche da te, che quel titolo lo dovresti incassare. Forse tieni a mantenere il rapporto con quel cliente e sai che si tratta di una crisi passeggera. Oppure a quel cliente non ci tieni affatto ma non vuoi perdere quei 10.000 euro.
Sei in una posizione scomoda e vorresti non esserci. È ora di cambiare mentalità, devi selezionare i tuoi clienti non in funzione del fatturato ma in base alla loro affidabilità. E lo devi fare prima di fornirli, se vuoi evitare di soffrire dopo.
Ma c’è un modo?
Si chiama CRMS FP 07:2015. È il Sistema per la Gestione del Rischio di Credito, ti fa evitare difficoltà e ti prepara alla migliore soluzione per mitigare il mancato o ritardato pagamento da parte dei tuoi clienti.
Contattami sul mio sito www.studio-dandrea.it e parliamone.
24 dicembre 2024
Oggi è la Vigilia di Natale e io sono qui a parlarti del sistema CRMS FP 07:2015. Potrebbe sembrare che la mia voglia di marketing e comunicazione non voglia riposarsi mai, vero?
E la tua azienda? Oggi, forse, i tuoi dipendenti sono in ferie e tu sei a sciare o in qualche spiaggia tropicale e sarebbe giusto così. Ma il pensiero al cuore pulsante della tua impresa c’è sempre. Probabilmente sei molto organizzato e la tua attività può camminare da sola, anche senza di te, per un determinato periodo, almeno per le vacanze di Natale. E poi? Poi qualcuno deve tornare per le decisioni da prendere e dopo le ferie c’è sempre una quantità di cose da fare che occupa quasi tutto il mese di gennaio. A volte sembra che le feste natalizie non siano una pausa ma quasi un andare indietro a prendere la rincorsa per il mese di gennaio.
Ma come ho detto, tu sei organizzato. Sai già quello che devi fare, ormai sono anni che porti avanti la tua azienda e sai bene che ogni funzione deve fare la propria attività e ti deve relazionare sui risultati ottenuti. E, giustamente, sei tranquillo così.
Ma gli altri? Gli stakeholders esterni? Loro, in realtà, non sanno niente. Conoscono il tuo comportamento storico e si fidano. Se dovessero esserci dei problemi, smetterebbero di fidarsi e i problemi sarebbero tuoi.
Ecco che con il Sistema CRMS FP 07:2015, certificato perché autorizzato da ACCREDIA, la tua gestione del credito sarebbe visibile in modo chiaro e completo a te e ai soggetti esterni. La fiducia non sarebbe più l’elemento di base del rapporto con gli investitori finanziari ma si trasformerebbe in affidabilità e nella possibilità di avere migliori condizioni contrattuali. Cioè saresti in vacanza sapendo di essere diventato più competitivo. Interessante, no?
Contattami sul mio sito www.studio-dandrea.it e trasformiamo la tua azienda in uno strumento ancora più strategico.
Come EFRMS 14:2019 migliora il rapporto con banche e investitori
23 dicembre 2024
Ti è mai capitato di fare un business plan veramente bello? Da cui, poi, viene fuori un budget equilibrato, coerente con gli obiettivi da raggiungere?
Beh, quando capita, è proprio una bella sensazione. Soprattutto se il progetto fosse realizzabile, se ci fossero attenzioni concrete da parte del mercato di riferimento, insomma se ci fossero tutti i presupposti di un profitto ottenibile.
Fatta questa premessa, che deve essere parte integrante del progetto stesso, l’altro aspetto da tenere nella giusta considerazione è quello finanziario. Di quanti soldi hai bisogno? Il tuo budget, in modo chiaro e motivato, definisce la cifra, l’importo di cui il tuo obiettivo ha necessità per essere realizzato. Una parte di quella cifra dovrebbe essere procurata dall’azienda stessa con una corretta gestione del ciclo finanziario attivo ma un’altra parte deve essere trovata fuori dall’azienda.
Ovviamente, l’interlocutore di riferimento è la banca, ma non solo. Il sistema finanziario è ricco anche di altri soggetti investitori che possano essere interessati alla bontà (economica) del tuo progetto.
Già, ma avere un buon piano è sufficiente? Non sempre. Sai meglio di me che chi ha i soldi vuole averne di più, sempre di più. Non ci sono altri parametri a cui possano essere interessati maggiormente.
Inoltre, esiste anche il concetto di rischio (economico e finanziario) legato ad un investimento. Più è alto il rischio, maggiore è l’onere dell’investimento a carico di chi ne usufruisce. Ma anche questo aspetto potrebbe non convincere tutti gli investitori o, quelli necessari per il tuo progetto.
Cosa occorre ai soggetti finanziari interessati affinché, dopo aver visto un buon progetto con un buon rendimento siano disposti a rischiare con te i propri soldi?
Devono vedere un sistema di gestione del rischio economico e finanziario. Da questo sistema deve nascere un business plan e un budget che siano credibili, attuabili, raggiungibili e non solo. È necessario anche, che tutte le funzioni aziendali che impattano sul rischio economico e finanziario siano coinvolte in un lavoro di squadra per prevenire il rischio di disperdere il capitale raccolto o il rischio di arrivare a situazioni di crisi d’impresa.
E come può accadere? Il sistema in grado di dare queste informazioni, certificate, è l’EFRMS 14:2019. Tutte le attività connesse alla gestione delle linee di credito ora possono essere tracciate e dimostrano la corretta attenzione che viene data ai capitali di terzi. La gestione documentata riduce, sensibilmente, le incertezze degli investitori.
Poi, immagina, a parità di buoni progetti concorrenti, il tuo risulterebbe molto più affidabile in quanto l’EFRMS 14:2019 è autorizzato da ACCREDIA e la certificazione è di massimo livello ottenibile. In questo modo puoi giustificare un reale contenimento nel rischio di gestione economico e finanziario del tuo progetto e puoi negoziare condizioni contrattuali più vantaggiose per la tua azienda.
In questo modo diventi, a tua volta, un cliente target delle banche e degli altri soggetti finanziari ottenendo un bell’anticipo, in termini di fiducia, da parte del sistema finanziario. Che si ripercuote, positivamente, sul trattamento contrattuale che puoi ottenere.
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20 dicembre 2024
Perché un’azienda dovrebbe implementare l’EFRMS? Perché dovrebbe farlo la tua?
Lo dice la definizione, per gestire il rischio economico e finanziario. Per prevenire, cioè, la crisi d’impresa. Quindi è uno strumento di prevenzione, giusto? Non solo.
L’EFRMS è nato per prevenire, è vero. Ma così come le fondamenta di una casa scavano in basso, tanto più alto può venire il palazzo. Eh sì, perché con la prevenzione si migliorano anche le performance aziendali, come? Attraverso analisi periodiche. Si acquisisce una maggiore capacità di affrontare i cambiamenti, come? Con una maggiore flessibilità. Si diventa più attraenti nei confronti dei partner commerciali e dei finanziatori. E si riducono anche i rischi legati alla dipendenza da pochi clienti e pochi fornitori.
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19 dicembre 2024
Un imprenditore mi ha fatto una domanda. Mi ha chiesto se mettendo le lampadine a risparmio energetico rispetto ai neon, la sua azienda diventava sostenibile. Prima di rispondere mi è piaciuto il fatto che l’imprenditore si stesse ponendo il problema della sostenibilità.
La mia risposta è stata che la sostenibilità è un “sistema”. Non c’è un elenco di azioni per diventare sostenibili ma c’è un atteggiamento aziendale che deve essere il frutto delle attività di tutte le funzioni per raggiungere e attuare il miglioramento continuo.
Mamma mia quante parole, quante chiacchiere, mi ha detto l’imprenditore, ma come si fa concretamente.
La ricetta magica non c’è ma il “sistema” sì. È l’EFRMS 14:2019 che ti permette di pianificare in modo sostenibile la gestione efficiente delle risorse. Con cui puoi ridurre i rischi finanziari legati a decisioni errate. E puoi coordinare lo sviluppo economico, il tuo amato fatturato, con la sostenibilità aziendale.
Soprattutto con l’EFRMS puoi identificare i punti deboli della tua azienda e risolverli in anticipo. E infine aumenti la capacità di adattamento della tua azienda ai contesti finanziari e di mercato così mutevoli.
Questa è sostenibilità e prevenzione della crisi d’impresa.
E tu si pronto? Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e facciamo la svolta, “sistematica”.
18 dicembre 2024
Quando valuti un’azienda, la prima cosa che ti chiedi è il valore dell’EBITDA, poi vedi il fatturato, l’indebitamento, il patrimonio netto, il ROI e via via tutti gli altri indici dell’analisi di Bilancio.
In dieci minuti hai valutato la fotografia dell’azienda. Certo hai visto, ben che vada, la foto dell’anno scorso. Probabilmente hai un’idea più precisa dell’azienda che hai davanti ma c’è il dubbio che la realtà possa essere cambiata e soprattutto non sai cosa potrà essere in futuro, prossimo e remoto, quella stessa azienda.
Con lo Schema EFRMS 14:2019 hai un nuovo punto di vista, molto più dinamico e incardinato nel futuro.
Puoi vedere processi standardizzati e certificati, di come l’azienda gestisca il rischio economico e finanziario per prevenire la crisi d’impresa.
Vedi come l’azienda riduca le inefficienze operative e migliori la produttività.
Hai un biglietto da visita approfondito e aggiornato che l’azienda presenta con la certificazione, agli stakeholders esterni.
Sai, con esattezza, che l’azienda richieda al mercato finanziario solo ciò di cui ha bisogno.
E sai che tutte le funzioni aziendali si muovano come se fossero membri di un’unica squadra di lavoro.
Se questi argomenti ti interessano contattami subito tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e trasformiamo la tua azienda nel meglio che possa diventare.
17 dicembre 2024
Il Sistema CRMS FP 07:2015 certifica che hai gestito il rischio di credito prima che si presentasse.
Nel momento in cui un cliente dovesse pagare in ritardo o non dovesse pagare affatto, sei già preparato, hai già predisposto le giuste contromisure per mitigare quel rischio, anzi quel rischio era già stato mitigato in partenza e il suo presentarsi è un evento antipatico ma non dannoso.
Il rischio non diventa un problema dovuto al fatto che hai dato fiducia a un cliente, ma a causa del fatto che non controlli.
Tutti quanti siamo capaci di dire che fra 30 giorni pagheremo il nostro debito, ma se questa affermazione è basata sulle vendite che immaginiamo di fare in quei 30 giorni sperando di incassare un ricavo maggiore del costo da pagare, bene questo è un rischio. E, ovviamente, sai anche il perché. Quel debitore ha pensato di affrontare un pagamento futuro e certo, basando la sua capacità finanziaria solo su vendite non ancora avvenute. Ha quotato il certo con l’incerto.
Già, mi dirai, ma questo è anche il rischio di fare impresa, del vendere a credito. Certo, non mi sognerei mai di dirti che non si possa vendere a credito. Ma è un rischio che va prevenuto, gestito in anticipo da tutte le funzioni che conoscono quel cliente. Che sanno dove si trova la sua azienda, quali sono i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Che sanno da dove può nascere il rischio di credito. Del cliente non si può conoscere solo l’ultimo bilancio ma anche se ha un’amante, che non è un’informazione commerciale ma ti fa capire come il soggetto usa i soldi che guadagna.
Questo accade con il Sistema CRMS FP 07:2015.
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EFRMS 14:2019 e il Codice della Crisi: Una Partnership Vincente
16 dicembre 2024
Il Codice della Crisi d’Impresa stiamo imparando a conoscerlo strada facendo. Quali sono i punti riferimento che dobbiamo avere presenti? Principalmente due:
1. Adeguati assetti organizzativi, contabili e amministrativi.
2. Continuità aziendale.
Questi due punti, in realtà, si devono precostituire. Cioè deve essere l’azienda, nella persona del suo amministratore, a dotare la struttura societaria degli “adeguati assetti” e deve fare in modo che possa essere costituita e garantita la “continuità aziendale”. Con la illimitata responsabilità del patrimonio dell’amministratore stesso.
L’azienda che deve confrontarsi con questa normativa deve impegnarsi nella propria organizzazione interna, prima che possa verificarsi lo stato di crisi, anzi deve fare in modo che sia prevenuta la crisi e sia assicurato il rispetto dei principi su cui il nuovo codice si fonda.
Ma in che modo? La risposta è l’EFRMS 14:2019.
Quali sono i punti da mettere in evidenza e ricordare? Io ne ho evidenziati cinque.
Primo punto. Gli obblighi normativi sono rispettati da procedure certificate, dato che l’EFRMS è uno schema autorizzato da ACCREDIA.
Secondo punto. L’implementazione dell’EFRMS non è solo un controllo di gestione particolare dedicato alla prevenzione della crisi, è un sistema che migliora costantemente l’equilibrio finanziario e economico della tua azienda.
Terzo punto. Gli amministratori della società rispondono illimitatamente con il loro patrimonio. L’utilizzo del Sistema EFRMS li mette in condizione di proteggersi da sanzioni e responsabilità dirette.
Quarto punto. È vero che quando pensi alla tua azienda hai bene in mente il tuo fatturato e la tua Cassa. Lo stesso accade per i tuoi dipendenti che, a seconda del ruolo, sono concentrati sul primo o sul secondo elemento. Ora devono fare un passo avanti, devono sviluppare una cultura aziendale orientata alla prevenzione.
Quinto punto. Dal punto precedente deriva che se avviene l’integrazione della normativa nella strategia aziendale, riuscirai a trasformare un obbligo in un vantaggio competitivo.
Ti sembra poco? Vieni sul mio sito www.studio-dandrea.it e immaginiamo come possiamo rendere la tua azienda più forte e più sicura.
13 dicembre 2024
La crisi d’impresa arriva perché hai fatto il passo più lungo della gamba. La situazione finanziaria, gli incassi in particolare, tardano ad arrivare e intanto le spese non le puoi rimandare anche se in presenza di una situazione economica dove i ricavi sono maggiori dei costi. C’è il doppio livello da tenere in considerazione, quello finanziario entrate/uscite e quello economico costi/ricavi che non hanno sempre lo stesso momento di manifestazione. Ad esempio, se compri un macchinario che hai un costo di 10.000,00 euro ma l’uscita finanziaria ce l’hai dopo 60 giorni. Nel frattempo, con quel macchinario produci beni che puoi vendere generando un ricavo di 20.000,00 euro che si trasformerà in una entrata di cassa tra 30 giorni. Se tutto va bene, quindi, alla scadenza dei 60 giorni per pagare il macchinario, avrai già incassato i 20.000,00 euro dalle tue vendite e avrai la Cassa sufficiente per effettuare il pagamento.
Ma se le cose non dovessero andare così avrai un fabbisogno finanziario per far fronte alle uscite previste. Questo sarà il tuo fabbisogno finanziario. Ho fatto un esempio molto banale ma il senso del discorso si applica con la stessa logica anche a realtà aziendali più complesse. Avere una buona strategia di pianificazione, avere un buon sistema di prevenzione di questi rischi, ti può dare una corretta linea di difesa contro la Crisi d’Impresa.
Come ho già scritto, vediamo cinque vantaggi relativi al Sistema EFRMS 14:2019.
Primo vantaggio. Controllo continuo, cioè monitoraggio, dei segnali di crisi. In questo modo eviti di perdere tempo e di prendere decisioni tardive.
Secondo vantaggio. L’Amministratore viene tutelato. Come? Tracciando tutte le azioni a prevenzione della crisi che sono state effettuate.
Terzo vantaggio. Se sei attento alle spese, se guardi alle tue entrate, ti verrà naturale ridurre gli sprechi e renderai le tue risorse più efficienti.
Quarto vantaggio. Fermo restando che continuerai a gestire il tuo fabbisogno finanziario con soggetti esterni all’azienda, nella fase di negoziazione avrai maggiori capacità di ottenere condizioni migliori e di poter agire per un fabbisogno più contenuto alle tue reali esigenze.
Quinto vantaggio. La gestione tramite il Sistema EFRMS ha anche un ulteriore beneficio, quello di minimizzare le situazioni di potenziale contenzioso dovute a rischi finanziari ed economici, migliorando la tua reputazione aziendale.
Contattami subito su www.studio-dandrea.it e parliamone.
12 dicembre 2024
L’EFRMS 14:2019 è un Sistema (parola importante) per la prevenzione del rischio economico e finanziario. In sostanza è un’attività condotta dalle funzioni aziendali che hanno un impatto diretto con i rischi che possono portare alla Crisi d’Impresa.
Stare a spiegare come funziona l’EFRMS probabilmente non rende l’effetto che porta il suo risultato. Allora ho deciso di scrivere nei miei articoli i cinque vantaggi più importanti del tema che tratto.
Primo vantaggio. Ogni azienda ha un obiettivo strategico, fosse anche solo fare l’utile d’esercizio. Il Sistema EFRMS è strutturato per individuare tempestivamente i rischi che possono compromettere questo obiettivo. Cioè hai un avviso di chiamata, un allarme preventivo che ti segnala che potresti, di lì a poco, andare fuori strada.
Secondo vantaggio. Le funzioni della tua azienda, probabilmente, già lavorano bene in totale autonomia. E direi anche, in una sorta di distacco operativo reciproco. E questo è, di per sé, un rischio. Perché il lavoro di allerta non può essere casuale o affidato ad una sola funzione ma deve essere svolto dalle diverse parti dell’azienda che hanno impatto diretto sui rischi economici e finanziari. Questa è una caratteristica, un upgrade, del Sistema EFRMS, cioè predisporre un approccio integrato. Le funzioni aziendali, che operano in autonomia, ora devono lavorare insieme per la fase di prevenzione dei rischi.
Terzo vantaggio. Per utilizzare le funzioni aziendali a “sistema”, bisogna migliorare la comunicazione interna, cioè rendere le risorse più efficienti.
Quarto vantaggio. La pianificazione finanziaria non sarà orientata su progetti solo desiderati ma anche sostenibili. Cioè reali e tracciabili.
Quinto vantaggio. Tenere in considerazione i rischi economici e finanziari vuol dire anche avere un adattamento più facile ai cambiamenti di mercato.
E tu sei disposto a parlarne? Contattami oggi stesso su www.studio-dandrea.it.
11 dicembre 2024
Lo Schema di Certificazione EFRMS 14:2019 è un sistema di prevenzione della Crisi d’Impresa. Gestire la Crisi quando si è conclamata è troppo tardi. Certo si farà di tutto per dare Continuità Aziendale all’impresa ma vuol dire che prima non ci si era organizzati. Con lo Schema EFRMS, invece, si gioca d’anticipo. Io ho pensato a cinque vantaggi concreti di questo Schema.
Il primo è proprio la Prevenzione della Crisi Aziendale. Tu mi dirai, ok ma come? La risposta è con un “sistema” di monitoraggio.
Il secondo è reputazionale. Se riesci a monitorare i rischi finanziari ed economici otterrai fiducia dalle banche, condizioni favorevoli dai fornitori e riuscirai a selezionare clienti buoni pagatori.
Il terzo è operativo. Per fare in modo che tutto funzioni, ci vogliono delle procedure che possano essere visibili, utilizzabili e migliorabili. Ci vuole un “sistema”. E questo l’EFRMS lo fa.
Il quarto è consequenziale. La Certificazione. Quello che sto scrivendo non ce lo teniamo per noi ma si può certificare. È una esplicita garanzia verso tutti gli stakeholders aziendali. Sanno che stai facendo, adesso che stai bene, di tutto per mantenere la tua salute aziendale.
Il quinto, l’ultimo, è nella stessa logica dello Schema EFRMS. Ogni decisione aziendale è basata sui dati. Non vengono effettuate scelte intuitive, non è più così che si fa l’imprenditore oggi.
Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e scopriamo come puoi sfruttare questi vantaggi competitivi.
10 dicembre 2024
Si chiama “Premio”, in realtà è un costo. È esattamente il costo dell’assicurazione sul credito. Credo che, tutto sommato, sia stata una bella operazione di marketing ribattezzare in questo modo una voce di spesa. Non solo, se fai spesso ricorso alle coperture assicurative, il “Premio” aumenta e finanziariamente non è una bella cosa. Mi ricorda un po' l’avvento del Covid, se sei “positivo” al test, sei malato e contagioso.
Quindi molte aziende che decidono di tagliare i costi, vorrebbero ridurre anche quelli dell’assicurazione crediti, dopo tutto, parliamoci chiaro, il fatturato assicurato è quello buono, quello che so già che non mi darà problemi. Per i clienti a rischio mi tutelo in anticipo con condizioni di pagamento prudenziali, con ordini di ridotte dimensioni e, onestamente, non capisco tutta questa necessità di avere una copertura assicurativa sul credito o, quantomeno di dover pagare un “Premio” così alto.
Riflettendoci però, ho individuato cinque motivi per i quali questa posizione non regge così tanto.
Primo motivo. Un cliente storico è un cliente che sono abituato a fornire. Se mi ha sempre pagato penso, giustamente, che continuerà a pagarmi e che continuerò a fornirlo. Se fosse anche coperto dalla Compagnia di assicurazioni, avrei la prova provata che è anche un cliente buono. Beh, supponiamo che gli si presenti un evento imprevisto come una crisi finanziaria o un problema di mercato. Sicuramente sarebbe una rottura di scatole per il nostro povero cliente storico, ma a quel punto, sarebbe una scocciatura anche per noi. L’assicurazione ti copre dalla perdita e ti permette di avere liquidità e continuità operativa. Sei d’accordo?
Secondo motivo. Questa valutazione è collegata al primo motivo. Le compagnie di assicurazione del credito non sono ammortizzatori commerciali per le imprese ma sono imprese loro stesse, cioè hanno scopo di lucro. Non hanno alcuna convenienza economica ad assicurare un cliente a rischio di credito su cui poi dovranno erogare un indennizzo. Economicamente non sarebbe un “gioco equo”. Allora cosa fanno? Analizzano i tuoi clienti al meglio delle loro possibilità e, sicuramente, molto meglio di quanto possa fare tu. Non solo, ti dicono anche il risultato di questa analisi, cioè ti danno il “profilo di rischio” del tuo cliente, molto più aggiornato e completo di quanto tu possa sperare. Quindi tu acquisisci un vantaggio strategico per selezionare i clienti migliori su cui puntare e per definire le condizioni di pagamento più corrette.
Terzo motivo. Questo è un effetto collaterale dei primi due. Se tu hai una liquidità assistita dalla copertura assicurativa, vuol dire che hai un “fatturato” che è molto vicino al concetto di “incassato”. Cioè se hai un fatturato, ad esempio, di cinque milioni di euro, assicurato, puoi definire con molta precisione il fabbisogno finanziario da chiedere in banca, adattando l’importo richiesto alle effettive necessità del tuo investimento. Puoi ottenere condizioni di credito favorevoli e finanziamenti adeguati alle tue esigenze di crescita.
Quarto motivo. L’ho già detto tante volte, la tua azienda è unica. Lo sai anche tu che il tuo mercato risponde a te in modo diverso da come risponde ad aziende simili alla tua. E qui scopri che l’assicurazione del credito non è un prodotto standard ma un servizio adattabile alla tua impresa. Puoi costruire la tua polizza tenendo in considerazione le tue caratteristiche economiche, i tuoi obiettivi di crescita, le insidie del tuo mercato e i punti deboli della tua azienda.
Quinto motivo. Questo forse è il motivo che potevo mettere per primo per quanto sia immediata la sua percezione. Proteggi la tua azienda, certo sostenendo un costo ma risparmiando gli effetti negativi di una eventuale perdita futura. Cioè sai già che, in base al tuo fatturato, non subirai perdite che potrebbero essere a sei zeri. Preservi il tuo patrimonio aziendale e mantieni intatta la tua reputazione esterna.
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Adatta il tuo Sistema di Gestione al rischio di mercato: un metodo unico per ogni azienda
9 dicembre 2024
Questo articolo nasce da una domanda che mi viene rivolta spesso: la nostra azienda ha già investito nei migliori sistemi per il controllo del credito. Sono proprio quelli per il nostro tipo di azienda. Il tuo cosa ha di particolare?
La mia risposta è: ma la tua azienda è come tutte le altre? Esiste all’interno del tuo settore, una azienda identica alla tua? Di solito la risposta è un: sì, ma…, oppure no, ma…
In realtà, nel panorama economico italiano (e non solo) non esistono aziende cloni. Ogni attività produttiva è unica, magari assomiglia alle altre dello stesso settore, condividendone anche alcuni clienti, ma è diversa da tutte le altre.
Il Sistema CRMS FP 07:2015 è come la tua azienda, è esattamente uguale alla tua azienda dato che fa emergere il modo in cui tu già affronti il rischio di credito.
Ma allora a cosa serve? Serve a prevenire il rischio di credito commerciale. Ma come? Pensa a quante funzioni conoscono il tuo cliente? Tu, il tuo commerciale, la logistica, la fatturazione, l’ufficio crediti e anche altre funzioni. Quante di queste persone/funzioni impattano sul credito? Direi tutte. Ma quando il problema del credito viene sentito? Quando il cliente non paga o paga in ritardo. E di chi è la colpa? La risposta a questa domanda è più articolata. Nel senso che, quando si presenta il problema, la responsabilità non è mai di nessuno, almeno non completamente. In quel momento tutte le funzioni sono coinvolte, sentono la presenza anche delle altre funzioni, ma solo per non sentirsi colpevoli del problema del mancato o ritardato incasso.
Allora perché non usare questo senso di condivisione prima che si verifichi il problema? perché non pensare ad una soluzione da prendere prima, con tutte le funzioni interessate coinvolte? Questo è quello che ti consente di fare il Sistema CRMS FP 07:2015.
Puoi raggiungere una prevenzione mirata, una efficienza operativa, una liquidità garantita.
Non esiste una soluzione unica ma quella giusta per te.
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La tua azienda merita di essere protetta ma anche di prosperare.
Sei pronto a fare il primo passo?
6 dicembre 2024
🛑Troppo spesso il Credit Manager viene percepito come l’addetto al recupero crediti, chiamato in causa solo quando i problemi sono ormai evidenti. Questa visione limita il suo potenziale e lascia l’azienda esposta a rischi evitabili. Il vero rischio di credito, però, si combatte a monte, prima che diventi un problema.
📈La prevenzione è la strategia più efficace per gestire il rischio di credito. Coinvolgere il Credit Manager fin dall’inizio del rapporto con il cliente permette di impostare condizioni di pagamento adeguate, definire limiti di affidamento sostenibili e monitorare l’evoluzione della solvibilità. Questa attività, se integrata con tutte le funzioni aziendali – dal commerciale alla logistica, fino al customer service – riduce drasticamente i rischi di mancato pagamento o ritardi.
📖Un’azienda cliente, dopo aver subito perdite significative per insoluti, ha deciso di affidare al Credit Manager un ruolo proattivo. Grazie alla riorganizzazione dei processi di valutazione e alla formazione del personale commerciale, è riuscita a ridurre del 30% i ritardi nei pagamenti e a migliorare i rapporti con i fornitori, dimostrando una maggiore affidabilità finanziaria.
🔄Con un approccio proattivo, il Credit Manager diventa il pilastro della gestione del rischio di credito. Il sistema CRMS FP 07:2015 offre una struttura certificata per adattare le procedure aziendali alla realtà specifica di ogni impresa, mettendo in evidenza le dinamiche interne e creando fiducia anche tra stakeholder esterni, come fornitori e istituti finanziari. Una gestione preventiva non solo protegge la liquidità aziendale, ma rafforza la solidità e l’immagine dell’azienda sul mercato.
🚀Vuoi trasformare il tuo Credit Manager in un leader del rischio di credito e migliorare la gestione finanziaria della tua azienda? Con il nostro metodo certificato puoi prevenire gli insoluti e aumentare la fiducia nel tuo business.
📩Non aspettare che i problemi si presentino: investi nella prevenzione! Visita il nostro sito www.studio-dandrea.it e contattami per scoprire come implementare un sistema integrato e personalizzato per la tua azienda. Scrivimi per maggiori informazioni.
💬 E tu, quanto valorizzi il ruolo del tuo Credit Manager? Raccontamelo nei commenti!
5 dicembre 2024
🛑Un processo di vendita privo di controlli sul rischio di credito è come guidare al buio: rischi di compromettere tutto il lavoro fatto da commerciale, logistica e customer service. Ogni funzione aziendale contribuisce al successo, ma se il cliente non paga, l’intero sistema può andare in crisi.
📈Il rischio di credito commerciale non si limita al momento dell’incasso. Parte con la valutazione del cliente, attraversa la negoziazione commerciale e arriva alla logistica che consegna la merce. Senza un percorso integrato e condiviso, anche un cliente che sembrava affidabile può diventare una minaccia per la stabilità aziendale.
📖Un’azienda aveva un cliente storico che superava regolarmente i limiti di affidamento. Per non rallentare le vendite, si decideva di ignorare i segnali di rischio. Risultato? La logistica continuava a spedire merce, mentre il credito accumulato diventava irrecuperabile. Questo ha creato tensioni con i fornitori e problemi di liquidità che hanno richiesto mesi per essere risolti.
🔄Integrare il rischio di credito in ogni passaggio operativo, dalla vendita alla consegna, rende l’azienda più resiliente. Grazie a un sistema strutturato, certificabile con il CRMS FP 07:2015, è possibile stabilire regole chiare per il credito, prevenire rischi e rafforzare la fiducia verso stakeholder esterni come fornitori e partner finanziari.
🚀Il nostro metodo certificato ti permette di costruire un sistema di gestione del rischio di credito su misura per la tua azienda. Non solo previeni gli insoluti, ma dimostri affidabilità e solidità anche verso terzi.
📩Non lasciare che il rischio di credito ostacoli la crescita della tua azienda. Visita www.studio-dandrea.it per scoprire come possiamo aiutarti a implementare un sistema integrato e certificato. Scrivimi per maggiori dettagli o per fissare una consulenza.
💬 Ti è mai capitato di affrontare problemi legati a un cliente inaffidabile? Raccontamelo nei commenti!
4 dicembre 2024
🛑Chi pensa che il rischio di credito sia solo una questione del Credit Manager si sbaglia. Il mancato o ritardato incasso nasce molto prima del recupero crediti. La mancanza di una valutazione corretta del cliente, o di una collaborazione tra i vari reparti aziendali, può generare problemi che impattano su commerciale, logistica e customer service.
📈Immagina di vendere di più… ma non incassare. Un cliente mal valutato all’inizio può diventare un rischio finanziario enorme: magazzini pieni, risorse impegnate e margini ridotti per coprire insoluti. Quando il rischio di credito non viene gestito in modo integrato, l’intera azienda ne subisce le conseguenze.
📖Immaginate un’azienda che veda le sue vendite crescere ogni trimestre. Ma dietro ai numeri brillanti ci possa essere un problema: la logistica che spedisca merce a clienti insolventi, senza un’adeguata verifica iniziale del Credit Manager. Risultato? Scorte non pagate e una crisi di liquidità che possa rallentare l’intera attività.
🔄Ecco come sia possibile risolvere il problema: creando un sistema sinergico in cui commerciale, logistica e finanza collaborano attivamente nella valutazione del rischio. Introducendo controlli preventivi sui clienti, riducendo i ritardi di pagamento e aumentando la stabilità aziendale.
🚀La soluzione? Un sistema integrato di gestione del rischio di credito che previene gli insoluti e protegge ogni area aziendale. Il nostro approccio personalizzato aiuta a strutturare processi più sicuri e a migliorare l’affidabilità finanziaria della tua impresa.
📩Non lasciare che il rischio di credito metta in crisi la tua azienda. Scopri come possiamo aiutarti a prevenire problemi e a creare un sistema su misura per la tua realtà. 💡
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💬 Condividi nei commenti: quali sfide affronti nel gestire il rischio di credito nella tua azienda?
3 dicembre 2024
“L’assicurazione sul credito? Solo un costo inutile.” Quante volte hai sentito questa frase? La verità è che molti imprenditori la sottovalutano, pensando che il rischio sia sempre prevedibile. Ma cosa succede quando è proprio il tuo cliente migliore, quello affidabile, a trovarsi in crisi?
Scommettere solo sulla storicità di un cliente “buono” può rivelarsi un errore costoso. Una sua crisi inattesa potrebbe trasformarsi in una perdita finanziaria devastante, proprio perché l’azienda si è esposta con fiducia.
👉 Immagina: il tuo miglior cliente, con cui hai costruito un rapporto di fiducia, fa un ordine importante. Tutto procede bene, fino a quando una crisi improvvisa non gli permette di saldare.
Risultato?
- Un impatto diretto sulla tua liquidità.
- Un danno al tuo cash flow e alle tue operazioni.
- Un problema inaspettato difficile da gestire.
E i clienti “a rischio”? Non ci sono assicurazioni che coprono le perdite palesemente prevedibili: le polizze non coprono problemi già evidenti, non si fanno carico di perdite di credito conclamate ma proteggono dal rischio inaspettato, da ciò che se dovesse accadere ci manderebbe in crisi o in seria difficoltà. L’assicurazione copre da un rischio che ha una probabilità di verificarsi relativamente bassa affinché quel rapporto commerciale sia definitivamente sicuro.
Con un’assicurazione sul credito, si può:
- Ridurre l’impatto finanziario dell’insoluto.
- Mantenere il suo flusso di cassa stabile.
- Continuare a lavorare senza bloccare risorse per tentare di recuperare il credito.
📌 L’assicurazione sul credito non è un costo inutile, ma una protezione strategica.
Protegge l’azienda dai rischi inattesi che derivano dall’esposizione verso clienti che riteniamo sicuri. È uno strumento che ti permette di lavorare con maggiore serenità, anche in mercati complessi.
Non sottovalutare l’imprevedibile. I clienti migliori sono spesso quelli verso cui ti esponi di più. Assicurati che il tuo business sia protetto.
👉 Hai mai considerato l’assicurazione sul credito come parte della tua strategia?
Potrebbe essere il tuo miglior alleato per gestire i rischi e garantire la solidità finanziaria della tua azienda. Certo, l’assicurazione rappresenta la fornitura di un servizio che va adattato alle esigenze di ogni singola azienda e va usato in maniera attiva. Vieni a parlarne con me tramite il mio sito www.studio-dandrea.it
Il ruolo delle informazioni di commerciali nella gestione del rischio di credito
2 dicembre 2024
La gestione del rischio di credito è una delle sfide più complesse per le aziende. Basarsi esclusivamente su dati interni, come lo storico dei pagamenti o il rating creditizio dei clienti, rischia di offrire una visione incompleta e potenzialmente fuorviante.
Cosa succede quando un cliente solido, da un punto di vista storico, si trova a operare in un mercato in crisi? Oppure quando un nuovo cliente, apparentemente promettente, appartiene a un settore con margini in forte contrazione? La mancanza di informazioni di mercato aggiornate può trasformare decisioni apparentemente sicure in rischi evitabili.
Prendere decisioni di credito senza considerare il contesto esterno è come guidare senza navigatore in una città sconosciuta:
- 🚫 Si rischia di affidare troppo credito a clienti esposti a crisi settoriali.
- ⚠️ Si sottovalutano le opportunità offerte da aziende in crescita in mercati emergenti.
- 💸 Si perde la possibilità di anticipare trend e prevenire insoluti.
Un approccio miope può avere conseguenze disastrose, come perdite finanziarie, aumento dei costi di gestione e deterioramento delle relazioni commerciali.
Un caso emblematico riguarda un'azienda cliente che operava nel settore della moda. Storicamente affidabile, aveva iniziato a ritardare i pagamenti senza evidenti segnali interni di difficoltà. Solo un’analisi di mercato più approfondita ha rivelato che il settore di appartenenza era in forte contrazione a causa della diminuzione della domanda estera e dell’aumento della concorrenza online.
L’azienda fornitrice, grazie a queste informazioni, ha adottato strategie proattive:
- Riduzione del rischio di credito tramite dilazioni controllate.
- Revisione del fido sulla base di un’analisi settoriale aggiornata.
- Identificazione di alternative commerciali più solide.
Questa esperienza ha evidenziato come le informazioni di mercato siano essenziali per integrare i dati interni e prendere decisioni più informate.
📊 Perché le informazioni di mercato fanno la differenza? Con strumenti come report finanziari, studi di settore e previsioni economiche, è possibile:
- Migliorare l’accuratezza delle valutazioni creditizie.
- Anticipare rischi legati a crisi settoriali o macroeconomiche.
- Identificare opportunità di crescita, collaborando con clienti solidi in mercati promettenti.
In un mondo in cui il contesto economico è in costante evoluzione, il successo non dipende solo da quanto conosci i tuoi clienti, ma da quanto conosci il mercato in cui operano.
🎯 Stai utilizzando le informazioni di mercato per rafforzare la tua gestione del credito? Non aspettare che i segnali di rischio si manifestino troppo tardi. È il momento di integrare i dati interni con un’analisi esterna più ampia per proteggere il tuo business e garantire una crescita sostenibile.
📩 Vuoi sapere come le informazioni di mercato possono rivoluzionare la tua gestione del rischio di credito? Contattami per una consulenza su misura: 💼 Paolo D’Andrea – Consulente in gestione del credito commerciale 🌐 www.studio-dandrea.it
29 novembre 2024
📉 Rischio o crescita?
In un mercato della moda in crisi, applicare rigidamente la credit policy può mettere al sicuro i conti, ma al prezzo di un calo del fatturato. Al contrario, una gestione più flessibile permette di cogliere opportunità, ma aumenta il rischio finanziario. Come trovare l’equilibrio tra prudenza e ambizione?
Una gestione sbilanciata può avere conseguenze importanti:
- 📊 Troppa rigidità? Fatturato stagnante, clienti persi e opportunità mancate.
- 💸 Troppa apertura? Rischio di insoluti e problemi finanziari nel medio termine.
In tempi difficili, trattare i clienti rischiosi come UTP (Unlikely to Pay) potrebbe essere controproducente.
📌 In un recente confronto con un’azienda di moda, abbiamo analizzato le eccezioni alla credit policy.
La sfida era chiara: proteggere la solidità finanziaria senza soffocare il fatturato. La soluzione?
1) Migliorare il dialogo interno tra credito, commerciale e amministrazione.
2) Gestire le eccezioni come opportunità, non come problemi.
3) Valutare il rischio in modo mirato: prendersi carico di quelli contenuti, limitando con attenzione i più elevati.
Questo approccio non solo ha preservato i ricavi, ma ha anche migliorato il rapporto con i clienti più difficili.
🎯 Una buona gestione del rischio di credito non è solo regole, ma leadership.
Serve capacità decisionale, dialogo aperto e la giusta dose di coraggio per scegliere cosa rischiare e cosa no.
✅ Strategie per gestire le eccezioni
✅ Sviluppo del dialogo interfunzionale
✅ Soluzioni per bilanciare rischio e crescita
⚡ La tua azienda sta gestendo il rischio di credito in modo sostenibile?
Non lasciare che la rigidità blocchi il tuo potenziale. Contattami per scoprire come trasformare le eccezioni in leve di crescita.
👉 Scrivimi per una consulenza su misura!
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28 novembre 2024
Quante volte ti sei trovato a scegliere tra proteggere la tua azienda e mantenere un buon rapporto con i clienti?
Nel mondo della moda, questo dilemma è quotidiano. Da un lato, clienti affidabili che superano i limiti di fido assicurativo; dall’altro, l’esigenza di tutelare la solidità finanziaria. Come trovare l’equilibrio?
Sbagliare approccio può costare caro:
- 💸 Esposizioni fuori controllo, con rischio di insoluti.
- 🤝 Relazioni commerciali compromesse, se i controlli vengono percepiti come mancanza di fiducia.
- 📉 Perdita di opportunità, per paura di rischiare.
📌 Due esempi concreti:
1) Cliente storico con fido insufficiente: un buon cliente effettua un ordine superiore al suo limite di fido. L’ufficio crediti suggerisce di richiedere il bilancio, ma l’agente esita per timore di danneggiare il rapporto. Soluzione? Una comunicazione chiara che spieghi l’importanza del bilancio come strumento di garanzia per entrambi.
2) Cliente in crescita: un cliente passa da 20.000 € a 80.000 € di ordini, con una copertura assicurativa di 30.000 €. Nonostante l’aumento del rischio, le verifiche patrimoniali e il rilascio anticipato di titoli di credito rendono il rischio gestibile.
🎯 Gestire il rischio di credito non significa dire "no" ai clienti. Significa adottare strategie personalizzate che proteggano il tuo business e preservino le relazioni commerciali.
✅ Analisi delle esposizioni
✅ Strategie per aumentare i fidi assicurativi
✅ Soluzioni per ridurre i rischi mantenendo opportunità di crescita
⚡ La tua azienda è pronta a bilanciare opportunità e protezione?
Non rischiare il futuro per timore di affrontare il presente. Scrivimi per una consulenza su misura.
👉 Contattami ora e scopri come trasformare il rischio in opportunità!
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27 novembre 2024
Un cliente affidabile ma con una percentuale di insoluti al 50%: cosa fare? Nel settore moda, le condizioni di pagamento standard possono diventare un problema, specialmente quando fattori stagionali e promozioni come il Black Friday impattano sulle vendite.
Gli insoluti non sono solo numeri. Possono indicare:
- Mancanza di dialogo tra vendite e credito.
- Condizioni di pagamento non adatte alla realtà del cliente.
- Problemi di cash flow che il cliente cerca di gestire unilateralmente.
Ignorare questi segnali rischia di compromettere la relazione commerciale e la liquidità della tua azienda.
In una recente consulenza, abbiamo analizzato il caso di un cliente con pagamenti su ricevuta bancaria a 60 e 90 giorni. Dopo un confronto con l’agente di vendita, è emerso che le difficoltà derivavano non da resi, come inizialmente dichiarato, ma da esigenze di maggiore dilazione causate da vendite stagionali difficoltose.
Soluzione? Abbiamo rivisto i termini di pagamento, trasformandoli in 4 rate (30, 60, 90, 120 giorni), mantenendo invariata la dilazione media. Questo approccio:
- Ha migliorato la sostenibilità dei pagamenti per il cliente.
- Ha ridotto il rischio di ulteriori insoluti.
- Ha preservato la relazione commerciale senza intaccare la liquidità aziendale.
Un dialogo aperto e soluzioni su misura possono trasformare un cliente in difficoltà in un partner affidabile. La flessibilità, combinata con un’analisi strutturata, permette di prevenire problemi futuri.
La tua azienda sta affrontando insoluti simili? Analizza le cause e costruisci una strategia personalizzata per il tuo settore.
Non lasciare che gli insoluti diventino la norma. Contattaci su www.studio-dandrea.it per scoprire come ottimizzare la gestione del credito nella tua azienda. La flessibilità strategica può fare la differenza!
26 novembre 2024
Sai davvero chi sono i tuoi clienti? Trattarli tutti allo stesso modo significa ignorare un dato cruciale: non tutti hanno la stessa affidabilità di pagamento.
- Quante volte hai concesso condizioni di pagamento favorevoli a un cliente che si è rivelato poco affidabile?
- Quanto rischi stai correndo senza un sistema per classificare i tuoi clienti?
Ignorare il rischio di credito specifico per cliente può mettere a rischio la tua liquidità e la stabilità della tua impresa.
Molte aziende hanno adottato un sistema di credit scoring interno basato su dati contabili, commerciali e informazioni esterne. Risultato? Una riduzione drastica degli insoluti e una migliore pianificazione del flusso di cassa.
Segmentare i clienti in base al loro credit score significa:
- Personalizzare le condizioni di pagamento.
- Proteggere la tua impresa dai rischi.
- Garantire una gestione più efficace del credito.
Non aspettare che sia troppo tardi. Con il giusto mix di informazioni interne ed esterne, puoi creare un sistema di rating che ti guida verso decisioni più sicure e redditizie.
Hai classificato i tuoi clienti in base al rischio?
Visita www.studio-dandrea.it e scopri come implementare un sistema di credit scoring su misura per la tua azienda. Inizia oggi per ridurre i rischi di domani!
EFRMS 14:2019 e la Responsabilità degli Amministratori: Proteggi il Tuo Ruolo e Assicura la Crescita Aziendale
25 novembre 2024
Con l’introduzione del Codice della Crisi d’Impresa, il ruolo degli amministratori ha subito una trasformazione epocale. Oggi, ogni imprenditore o amministratore è chiamato non solo a dirigere l’azienda, ma a monitorare attivamente i segnali di crisi, prevenendo situazioni di squilibrio economico-finanziario.
La mancata osservanza di questo obbligo può portare a conseguenze gravi:
- Responsabilità diretta: gli amministratori possono rispondere illimitatamente con il loro patrimonio in caso di mancato monitoraggio.
- Danni reputazionali: la fiducia degli stakeholder può vacillare, minando la continuità aziendale.
- Sanzioni: inadempienze o mancanze nella gestione dei segnali di crisi possono sfociare in sanzioni pesanti e addirittura in azioni legali.
La domanda è: sei certo di avere un sistema che ti protegga e ti aiuti a rispettare questi obblighi?
Senza un sistema strutturato e certificato, il rischio aumenta esponenzialmente. Considera questi scenari:
- Un fornitore chiave fallisce e la tua azienda subisce ritardi produttivi che compromettono la catena di valore.
- Il mercato si contrae improvvisamente e non hai strumenti per prevenire problemi di liquidità.
- Una verifica fiscale mette in discussione le tue azioni, e non hai tracciabilità per dimostrare che hai monitorato i segnali di crisi.
Senza un approccio certificato come l’EFRMS 14:2019, ogni decisione si basa su stime e non su dati precisi. Il risultato? Sprechi di risorse, tensioni nei flussi finanziari e l’erosione della fiducia da parte di clienti, banche e investitori.
Un aspetto chiave dell’EFRMS 14:2019 è la certificazione riconosciuta da Accredia, che rappresenta una garanzia di qualità e trasparenza. La certificazione non solo dimostra che l’azienda ha implementato un sistema efficace, ma attesta anche che gli amministratori stanno adempiendo pienamente ai propri obblighi di monitoraggio.
Inoltre, il sistema certificato consente di:
- Lasciare tracce indelebili del lavoro svolto, proteggendo gli amministratori in caso di verifiche da parte di terzi.
- Facilitare il dialogo con istituti di credito e investitori, che vedono nella certificazione un chiaro segnale di solidità e affidabilità.
- Garantire una maggiore continuità aziendale, riducendo il rischio di interruzioni operative o squilibri finanziari.
Adottare l’EFRMS non è solo una misura di tutela, ma una vera opportunità strategica per migliorare la gestione aziendale e consolidare la competitività sul mercato.
Molti amministratori che hanno implementato il sistema EFRMS 14:2019 non solo si sentono più protetti, ma hanno anche migliorato le performance aziendali. Il monitoraggio continuo dei flussi finanziari e l’interazione tra tutte le funzioni aziendali hanno portato a una maggiore solidità e una più alta fiducia nel mercato
Sei un amministratore che vuole proteggere il proprio ruolo e garantire la crescita dell’azienda? La domanda che devi porti è: sto facendo abbastanza per monitorare i segnali di crisi e rispettare la normativa?
Con l’EFRMS 14:2019:
- Dimostrerai di aver adottato un sistema strutturato e certificato.
- Eviterai sanzioni e contestazioni, documentando il tuo operato.
- Raggiungerai e manterrai un equilibrio economico-finanziario stabile, fondamentale per crescere in un mercato competitivo.
Non aspettare che i problemi si trasformino in crisi irreversibili. Con una prima consulenza gratuita, puoi scoprire come implementare l’EFRMS 14:2019 e iniziare subito a proteggere la tua azienda e il tuo ruolo.
Chiediti:
- Come sto monitorando i segnali di crisi nella mia azienda?
- Posso dimostrare di aver preso tutte le misure necessarie per prevenire problemi economici e finanziari?
- Ho un sistema che mi tuteli legalmente e operativamente?
Se la risposta non è un convinto “sì”, è il momento di agire.
Non lasciare che l’incertezza normativa o la mancanza di un sistema strutturato compromettano il tuo futuro e quello della tua azienda.
Contattami oggi su www.studio-dandrea.it per una prima consulenza gratuita. Ti guiderò passo dopo passo nell’adozione dell’EFRMS 14:2019, un sistema che tutela la tua responsabilità, rafforza la tua impresa e crea valore per tutti gli stakeholder.
La tua azienda merita di crescere in sicurezza, e tu meriti la serenità di sapere che stai rispettando ogni obbligo normativo. Sei pronto a fare questo passo decisivo?
22 novembre 2024
Ti sei mai chiesto quanto il rischio di credito influisca sulla tua azienda?
Non si tratta solo di fatture non pagate: è una minaccia diretta alla liquidità, alla crescita e alla continuità aziendale.
- Hai clienti affidabili o stai rischiando senza accorgertene?
- Cosa succederebbe al tuo flusso di cassa se un cliente importante non pagasse?
Il rischio di credito non è un evento isolato: è un tassello fondamentale del rischio d’impresa. Ignorarlo può costarti caro.
Un’impresa che trascura il rischio di credito può vedere il suo flusso di cassa crollare per un insoluto imprevisto. Solo dopo aver adottato una strategia di prevenzione si può ritrovare stabilità e sicurezza.
Immagina un sistema che protegge la tua azienda dal rischio di credito, garantendo solidità e crescita sostenibile. È possibile, ed è alla tua portata.
Non lasciare che un rischio nascosto comprometta la tua azienda. Posso aiutarti a identificare e gestire il rischio di credito come parte del rischio d’impresa.
Stai sottovalutando il rischio di credito?
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21 novembre 2024
Quante risorse vanno sprecate ogni anno nella tua azienda a causa di processi inefficaci? Quante opportunità di crescita si perdono per una gestione frammentata tra reparti? In un mercato competitivo, gli sprechi non sono più un lusso che ci si può permettere. La tua azienda è davvero efficiente o sta lasciando valore sul tavolo?
Un’amministrazione che non comunica con la produzione, decisioni prese senza una visione d’insieme, risorse disperse in attività non strategiche: tutto questo rallenta la crescita e mina la solidità della tua impresa. Ma cosa succederebbe se ogni reparto lavorasse in sinergia, contribuendo al successo comune?
L’EFRMS 14:2019 non è un semplice sistema di gestione: è un’architettura organizzativa che unisce tutte le funzioni aziendali, dall’amministrazione alla produzione.
- Riduce gli sprechi migliorando l’uso delle risorse.
- Ottimizza i processi creando un flusso di lavoro armonizzato.
- Potenzia la resilienza aziendale, rendendo la tua impresa più forte e competitiva.
Con l’EFRMS, ogni funzione lavora in sinergia, contribuendo alla catena del valore e rafforzando il successo aziendale.
Molti imprenditori che hanno adottato questo approccio hanno riportato un significativo aumento dell’efficienza operativa e una riduzione dei costi. E tu? Quanto spazio c’è per migliorare nella tua azienda?
Immagina una gestione aziendale in cui ogni reparto lavora con una visione condivisa, riducendo i costi e massimizzando i risultati. Questo non è un sogno, è il futuro che puoi iniziare a costruire oggi con l’EFRMS 14:2019.
Non aspettare che siano i problemi a bussare alla tua porta. Contattami subito su www.studio-dandrea.it per una prima consulenza gratuita. Scopri come l’EFRMS 14:2019 può trasformare la tua azienda in una macchina efficiente e orientata al successo.
La scelta è tua: vuoi continuare a gestire come sempre o fare il primo passo verso un cambiamento strutturale?
20 novembre 2024
"Qual è l’ostacolo che potrebbe compromettere la tranquillità di cassa della tua azienda? Un cliente insolvente? Una gestione frammentata delle informazioni? Spesso, il rischio si nasconde nella mancanza di coordinamento tra il team commerciale, il customer service e la contabilità."
Ti sei mai chiesto:
- "Il mio team commerciale analizza correttamente il rischio prima di chiudere una vendita?"
- "Il customer service monitora i segnali d’allarme durante la relazione col cliente?"
- "La contabilità ha strumenti per prevenire e gestire eventuali insoluti?"
Senza una strategia integrata, il rischio di credito si moltiplica, e con esso i problemi di liquidità.
La mancanza di un approccio coordinato porta a ritardi nei pagamenti, difficoltà a coprire i costi operativi e una riduzione della redditività aziendale. Il rischio non si ferma a un cliente insolvente: può trasformarsi in una crisi di cassa che mina la crescita e la solidità della tua impresa.
C’era un imprenditore che pensava di avere tutto sotto controllo: clienti affidabili, vendite in crescita, ma... un’insolvenza ha bloccato un progetto importante. Solo quando ha implementato una strategia che coinvolgeva l’intero ciclo di vita del cliente – dal primo contatto all’incasso – è riuscito a prevenire situazioni simili, garantendo stabilità e serenità finanziaria.
Immagina un sistema dove ogni funzione aziendale lavora in sinergia per identificare i rischi prima che si concretizzino. Con un metodo integrato, riduci i ritardi nei pagamenti, migliori il flusso di cassa e fai crescere la redditività. Non è un’idea astratta, ma una soluzione concreta che posso aiutarti a implementare.
Costruire una strategia integrata è possibile, ma richiede competenze specifiche e un approccio personalizzato. Inizia con un’analisi del ciclo di vita dei tuoi clienti e individua i punti critici.
Hai una strategia integrata che collega ogni fase del ciclo di vita del cliente? Non aspettare il prossimo ritardo nei pagamenti. Visita il mio sito www.studio-dandrea.it o contattami per scoprire come posso aiutarti a costruire un sistema che garantisca tranquillità di cassa e crescita aziendale.
Il momento per agire è ora. Scrivimi o lasciami un messaggio!
19 novembre 2024
Quante volte il rischio di insolvenza ha messo a dura prova la tua azienda? Aspettare che si verifichi un problema per reagire può costarti caro: clienti persi, partner sfiduciati, banche poco collaborative. Ma cosa succederebbe se potessi anticipare i rischi e trasformarli in opportunità?
L’imprevedibilità economica non deve più spaventarti. Le aziende che si affidano al caso rischiano di trovarsi impreparate di fronte a situazioni critiche. Al contrario, chi implementa un sistema di prevenzione strutturato guadagna in solidità e competitività. Come affronti i rischi oggi? Sei sicuro che il tuo sistema sia all’altezza delle sfide del mercato?
L’EFRMS 14:2019 è più di un semplice sistema di gestione. È una strategia di crescita che permette di:
- Identificare e mitigare i rischi prima che diventino problemi.
- Garantire una gestione operativa continua e senza interruzioni.
- Aumentare la fiducia di stakeholder, clienti e partner, posizionandoti come leader di settore.
Con l’EFRMS, la prevenzione diventa il tuo alleato strategico. Non si tratta solo di proteggere ciò che hai costruito, ma di creare le basi per un futuro solido e prospero.
Molti imprenditori che hanno adottato un approccio preventivo dichiarano di aver migliorato la propria efficienza operativa e di aver ridotto i costi legati alla gestione delle crisi. Prevenire non è solo conveniente, è un vantaggio competitivo.
Immagina di poter pianificare con sicurezza ogni passo della tua crescita, sapendo che eventuali rischi sono già sotto controllo. Quanto più serenamente potresti gestire la tua azienda?
Non affidarti al caso. Investire nella prevenzione significa scegliere la crescita consapevole. Contattami oggi attraverso il sito www.studio-dandrea.it e scopri come l’EFRMS 14:2019 può trasformare il tuo modo di fare impresa.
Il futuro della tua azienda dipende dalle decisioni che prendi oggi. Sei pronto a fare la scelta giusta? 🚀
Il Ruolo dell'EFRMS nel rafforzare la fiducia degli Stakeholders
18 novembre 2024
In un panorama economico sempre più incerto, come puoi convincere investitori, istituti di credito e partner commerciali che la tua azienda è un porto sicuro? La fiducia non si costruisce con le parole, ma con i fatti. Tuttavia, senza un sistema solido e certificato, il rischio è di essere percepiti come un’incognita.
Gli stakeholder oggi guardano oltre i bilanci. Vogliono sapere se la tua azienda è preparata a gestire i rischi finanziari e a garantire la continuità operativa. Una mancanza in questi ambiti potrebbe farli dubitare della tua affidabilità. Sei sicuro che la tua attuale gestione dei rischi stia trasmettendo la giusta immagine?
L’EFRMS 14:2019 è un sistema certificato riconosciuto da Accredia, progettato per rafforzare la fiducia degli stakeholder attraverso la gestione responsabile dei rischi economici e finanziari.
Adottare un sistema di gestione certificato non è solo un obbligo normativo; è un investimento strategico per costruire rapporti solidi e duraturi con chi conta davvero per la tua azienda. La certificazione attesta che:
- Monitori costantemente i tuoi flussi finanziari.
- Previeni situazioni di crisi prima che si manifestino.
- Sei preparato a garantire stabilità, anche nei momenti più difficili.
Molte aziende che hanno implementato l’EFRMS 14:2019 hanno registrato un incremento di fiducia da parte di banche e investitori. Alcune hanno ottenuto condizioni di credito più vantaggiose, altre hanno siglato partnership strategiche che prima sembravano irraggiungibili. Perché? Perché un’azienda certificata parla con i fatti: trasparenza, solidità e capacità di visione a lungo termine.
Immagina di poter dimostrare ai tuoi stakeholder che sei sempre un passo avanti. Come cambierebbero i tuoi rapporti con le banche se la tua azienda fosse percepita come un modello di gestione del rischio? Cosa direbbero gli investitori sapendo che hai un sistema solido certificato per garantire la tua continuità aziendale?
Se hai dei dubbi sulla solidità del tuo attuale approccio alla gestione dei rischi o ti chiedi come implementare un sistema certificato che ti dia un vantaggio competitivo, è il momento di agire. Contattami attraverso il sito www.studio-dandrea.it per scoprire come l’EFRMS 14:2019 può trasformare la percezione della tua azienda e rafforzare la fiducia degli stakeholder.
La fiducia non è solo un valore, è una leva strategica. Sei pronto a fare il primo passo?
14 novembre 2024
In un mercato sempre più competitivo, come può un’azienda distinguersi e trasmettere affidabilità a partner, investitori e istituti di credito?
Semplice: con la certificazione EFRMS 14:2019, non solo si ottimizza la gestione del rischio e si garantisce una struttura solida e organizzata, ma si proietta anche un’immagine di trasparenza e stabilità che oggi fa davvero la differenza. Questo sistema, riconosciuto ufficialmente, non è solo un attestato di conformità: è un sigillo di credibilità per chiunque desideri investire nella tua azienda o collaborare con essa.
Un’azienda certificata EFRMS 14:2019 appare nelle visure camerali con una nota distintiva che ne accresce la reputazione. Questa visibilità è fondamentale in un momento storico in cui le imprese sono sempre più valutate per la loro capacità di prevenire rischi e gestire situazioni di crisi.
Immagina di ricevere la fiducia di partner che riconoscono la tua azienda come affidabile e stabile, un’azienda che sa anticipare i rischi e dimostra di avere solide fondamenta. La certificazione non è un semplice vantaggio: è uno strumento che costruisce una reputazione concreta.
Vuoi saperne di più su come ottenere questo marchio di qualità e valorizzare al meglio la tua azienda? Contattami attraverso il sito www.studio-dandrea.it, e insieme costruiremo un percorso su misura per dare alla tua impresa la visibilità e la credibilità che merita.
In un mondo in cui la solidità finanziaria è sempre più rara e preziosa, la tua azienda è pronta a fare questo salto di qualità? Rispondi nei commenti o contattami oggi stesso per esplorare i vantaggi della certificazione EFRMS 14:2019!
13 novembre 2024
Per molte aziende del settore moda, il 2024 è un anno abbastanza complicato. Sembra che i soldi ci siano solo per andare al ristorante o per i viaggi. Come se vestirsi non fosse più un’esigenza.
Allora la necessità di mantenere il fatturato, a volte, magari per ordini di piccola dimensione, spinge a vendere a clienti le cui problematiche finanziarie sono sottovalutate. Se e quando si dovessero verificare problemi di pagamento, poi si vedrà.
Già, ma se dovesse succedere che si fa? Blocchiamo subito le forniture, mi dirai. Certo, di merce già prodotta e pagata, aggiungo io. A cui si va ad aggiungere un problema sulla liquidità per il mancato incasso, in un momento che finanziariamente non è il massimo.
Immagina se la tua azienda avesse già una strategia di gestione del rischio di credito preventiva. Se prima di concludere un contratto, avesse già esaminato la solvibilità dei suoi clienti, definendo le condizioni di pagamento più adatte.
In questo modo avrebbe ridotto al minimo i ritardi di pagamento, avrebbe ottenuto un flusso di cassa più regolare e prevedibile. Con il Sistema CRMS FP 07:2015, approvato da Accredia, ti puoi certificare per la gestione del rischio di credito. Puoi svolgere un’attività di prevenzione del rischio di perdite su crediti e farti certificare.
Non lasciare il rischio di credito al momento successivo alla vendita, non sacrificare la Cassa al dio Fatturato. Se valuti preventivamente il tuo portafoglio clienti potrai ridurre i rischi e concentrarti sulla crescita aziendale.
Hai mai preso in considerazione un Sistema di Gestione del Rischio di Credito, prima delle vendite? Se vuoi avere delle informazioni o richiedere una consulenza, contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it
12 novembre 2024
L’EFRMS è un sistema integrato di pianificazione e controllo. Perché integrato? Perché mette insieme le funzioni che hanno una corrispondenza diretta nella gestione del rischio della crisi d’impresa. Come un Sistema, appunto.
L’obiettivo è garantire la stabilità dei flussi finanziari e monetari dell’azienda. Sai benissimo che quando parlo di stabilità, mi riferisco ad un concetto dinamico, come quello di equilibrio, ripeto, dinamico e non statico.
I risultati da rilevare sono i miglioramenti nella gestione del budget, nella gestione dei flussi di cassa e nella definizione degli obiettivi.
Ma che vuol dire, mi chiederai, rilevare miglioramenti nel budget, nei flussi di cassa e negli obiettivi? Mica posso mettermi a fare rilevazioni quotidiane o programmate di questi risultati?
La fase di rilevazione, in realtà, è conclusiva. Prima c’è l’attività di produzione dei dati che è propria di ciascuna funzione. Il Sistema EFRMS, integra le diverse funzioni affinché i dati vengano prodotti alle date stabilite e siano indicatori dei miglioramenti attesi. Affinché diano l’indicazione delle eventuali modifiche che sia necessario effettuare.
In sostanza un’organizzazione con un Sistema EFRMS è più preparata a rispondere alle sfide del mercato.
E tu hai un sistema di pianificazione e controllo efficace? Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e valutiamo come una consulenza dedicata possa migliorare la tua redditività
I Benefici dell’EFRMS per la Gestione dei Costi e la Redditività
11 novembre 2024
Il Sistema di Gestione del Rischio Economico e Finanziario Certificato aiuta a prevenire la Crisi.
Che vuol dire?
Che se si hanno gli occhi puntati sull’equilibrio finanziario (rapporto tra Entrate e Uscite) e sull’equilibrio economico (manifestazione dei Costi e dei Ricavi), automaticamente si ha l’attenzione sull’equilibrio dell’azienda.
Certo, tu mi dirai, ma vengono già fatti i Business Plan e i Budget, anche più volte all’interno dello stesso anno, proprio per essere prudenti e previdenti.
Ma affidarsi alla periodicità delle riunioni dove vengono discussi i temi dell’equilibrio, lavorare sulla logica dei numeri sperando, giustamente, che la volta successiva siano migliori, non è sufficiente e lo sai perché? Perché non c’è un Sistema.
Nel Sistema le Funzioni che hanno un impatto sull’equilibrio dell’azienda sono coinvolte quotidianamente nella reciproca operatività.
Sì, ma io mica posso stravolgere la mia azienda per implementare il Sistema EFRMS?
No, non devi e non sei obbligato, ma quando ti farai la domanda sulla tua liquidità mensile, quando ti chiederai se sarà sufficiente a coprire le scadenze passive, quando ti chiederai se, contemporaneamente, puoi investire anche su un nuovo macchinario o se puoi aprire una nuova filiale, so benissimo che vorresti avere una risposta unica e motivata, vorresti che la tua azienda ti rispondesse come una persona consapevole e sincera. E lo sai anche tu che è così.
Questo è ciò che fa il Sistema EFRMS 14:2019.
Avere come obiettivo il miglioramento della contabilità industriale e l’ottimizzazione dei flussi di cassa, ti sembra poco? Pensare costantemente al miglioramento della redditività e al miglioramento del controllo dei costi, credi che sia così facile senza un Sistema?
Ripeto, non devi e non sei obbligato ma investire in un Sistema di Gestione Certificato significa avere attenzione per la salute economica della tua impresa.
Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e scopri come ottenere questi benefici con una consulenza dedicata.
8 novembre 2024
Negli anni, molte aziende italiane si sono affidate alla “creatività” per gestire le proprie finanze. Ma in uno scenario in continua evoluzione, questo approccio è ormai insostenibile e rischioso. Quanto è solido il tuo sistema di gestione oggi?
L’assenza di una struttura organizzativa definita può generare vulnerabilità. I flussi economici senza controllo rischiano di trasformarsi in crisi, erodendo la competitività aziendale e la fiducia degli stakeholder. Quanto tempo puoi permetterti di lasciare il tuo futuro all’improvvisazione?
Con l’EFRMS 14:2019, le aziende adottano un modello che sostituisce le pratiche poco strutturate con un monitoraggio continuo dei flussi economici e finanziari, coinvolgendo ogni reparto. È un cambio di mentalità che promuove una cultura di responsabilità e sicurezza, creando basi solide per la crescita.
Passare alla gestione strategica non è solo un cambiamento tecnico: è un salto verso una nuova cultura aziendale. L’EFRMS 14:2019 non previene solo le crisi, ma garantisce solidità e fiducia sul mercato. Non è ora di rafforzare la competitività della tua impresa?
Scopri come integrare un sistema di gestione EFRMS 14:2019 e trasformare il tuo modo di fare business. Una scelta strategica che offre trasparenza, controllo e capacità di adattamento.
💬 Cosa ne pensi della “creatività finanziaria” nella gestione aziendale? Lascia il tuo commento qui sotto oppure contattami tramite il sito www.studio-dandrea.it per approfondire le potenzialità di un sistema strutturato. 📈
7 novembre 2024
Nel mondo di oggi, dove le sfide finanziarie possono colpire senza preavviso, le imprese che non prevedono rischi e soluzioni tempestive rischiano la stabilità e la reputazione. A nessuno piace pensare alla crisi, ma è vitale riconoscere che prevenire è la chiave per la continuità aziendale.
Quanto impatterebbe sul futuro della tua azienda dover affrontare una crisi improvvisa senza adeguati strumenti di controllo? EFRMS 14:2019 certifica un sistema che non solo identifica i rischi in tempo reale ma ti aiuta a gestirli strategicamente, prima che diventino problemi insormontabili. Un sistema certificato aumenta la credibilità verso clienti e investitori, consolidando le tue basi operative e finanziarie.
Le imprese che scelgono EFRMS 14:2019 ottengono non solo una certificazione di conformità, ma un vero e proprio strumento di prevenzione che coinvolge ogni funzione aziendale. Ogni reparto viene integrato in un sistema di controllo continuo, con metriche di monitoraggio finanziario che consentono interventi mirati prima che si manifestino segnali di crisi. Questo significa non reagire più solo di fronte ai problemi, ma anticiparli.
L’adozione di EFRMS 14:2019 è un passo verso una nuova cultura aziendale. Non solo previeni la crisi, ma trasformi la tua impresa in una realtà pronta a cogliere ogni opportunità, solida, trasparente e con un vantaggio competitivo stabile.
La certificazione EFRMS 14:2019 non è una semplice “spunta” sulla lista delle conformità: è il biglietto da visita per la tua credibilità e affidabilità nel mercato. La scelta di investire in un sistema di gestione certificato è una scelta di visione a lungo termine.
Scopri come possiamo aiutarti a proteggere la tua azienda dai rischi finanziari e a garantire la continuità operativa. Per maggiori informazioni e per un’analisi gratuita, visita il nostro sito www.studio-dandrea.it e contattaci oggi stesso. ✉️
6 novembre 2024
La gestione dell’impresa non è più solo una questione di profitto, ma di continuità e stabilità. L’articolo 2086 del Codice Civile, con la modifica introdotta dal D.Lgs. 14/2019, pone all’imprenditore nuove responsabilità: deve essere il “capo dell’impresa” non solo a livello gerarchico, ma anche strutturale. La legge impone che l’imprenditore istituisca un assetto organizzativo, contabile e amministrativo adeguato a rilevare tempestivamente eventuali segnali di crisi, proteggendo così la continuità aziendale. Ma come farlo senza snaturare l’identità della tua impresa?
Non so tu, ma molti imprenditori vedono la gestione del rischio come una costrizione, una barriera alla propria libertà organizzativa. Tuttavia, la normativa lascia ampio spazio decisionale per scegliere le modalità e gli strumenti adeguati. Questo non significa adottare rigidi protocolli “universali”, ma piuttosto costruire un sistema su misura, che rispetti l’unicità dell’azienda e al tempo stesso fornisca le basi per un monitoraggio e una gestione finanziaria responsabile.
L’EFRMS 14:2019, riconosciuto da ACCREDIA, si rivolge proprio a questa esigenza. È un modello certificato di gestione economico-finanziaria che permette di sviluppare un assetto “adeguato” in termini di organizzazione e monitoraggio continuo dei rischi economici e finanziari, senza vincolare l’imprenditore a soluzioni preconfezionate. Ogni azienda, compresa la tua, può così strutturare il proprio percorso, con un sistema solido che include processi, procedure e relazioni funzionali specifiche, indispensabili per rilevare tempestivamente potenziali squilibri e superare le difficoltà.
Diversi imprenditori che hanno implementato il sistema EFRMS hanno riscontrato non solo una maggiore solidità aziendale, ma anche un miglioramento nei rapporti con banche e investitori, attratti dall’affidabilità e dalla capacità preventiva di queste strutture. La certificazione, inoltre, offre un riconoscimento tangibile che rispecchia il valore aggiunto della gestione responsabile.
Se anche tu vuoi fare della prevenzione uno strumento chiave per la stabilità e la crescita della tua impresa, l’implementazione di un Sistema di Gestione Economico Finanziario Certificato potrebbe essere la soluzione. Non si tratta di seguire regole rigide, ma di costruire insieme un percorso che protegga la tua azienda, rispondendo alle reali necessità di prevenzione e solidità.
Interessato a capire come l’EFRMS possa fare la differenza nella tua impresa? Contattami tramite il mio site www.studio-dandrea.it per una prima valutazione e scopri come questo sistema possa adattarsi perfettamente alla tua realtà, migliorando stabilità e attrattività della tua azienda.
5 novembre 2024
Caro Imprenditore, il rischio di crisi è una preoccupazione condivisa da ogni azienda. Tuttavia, mentre alcune affrontano questo rischio solo quando è ormai inevitabile, le aziende più lungimiranti cercano di anticipare i problemi. Ma la vera differenza non la fa solo il “quando” si interviene, bensì il “come”. Il rischio non può essere gestito efficacemente senza un’azione coordinata e costante tra tutte le funzioni aziendali coinvolte.
Purtroppo, anche le aziende meglio organizzate faticano a creare una collaborazione fluida e strutturata tra le diverse funzioni. Le aree finanziarie, commerciali e amministrative spesso operano in modo isolato, e questo mancato coordinamento può esporre l’azienda a pericoli evitabili. Senza una visione integrata e senza interventi congiunti, l’impegno per mitigare i rischi rimane parziale e inefficace.
Il sistema EFRMS 14:2019 offre un approccio rivoluzionario: un modello di gestione del rischio che promuove un’azione coordinata e costante tra tutte le funzioni aziendali. Con EFRMS, il rischio non viene solo “gestito” ma affrontato strategicamente e con il coinvolgimento attivo di ogni area. Il sistema funge da guida che armonizza i processi e consente alle funzioni di cooperare, ottimizzando il monitoraggio e la prevenzione delle crisi.
Chi ha già implementato il sistema EFRMS ha notato una svolta nel modo in cui le funzioni aziendali collaborano, creando un flusso di gestione del rischio più efficiente e capillare. Aziende che hanno seguito questo modello ora possono intervenire prima che i problemi diventino insostenibili, con benefici misurabili nella stabilità e nella resilienza finanziaria.
Grazie al sistema EFRMS, puoi assicurare alla tua azienda una gestione del rischio realmente integrata, che non si limita a contenere le emergenze ma le previene, rendendo ogni funzione parte attiva e interconnessa del processo. Implementare EFRMS significa dotarsi di una vera arma strategica contro le crisi, senza lasciare spazio all’improvvisazione.
Non lasciare che il rischio di crisi diventi una preoccupazione quando è ormai tardi. Contattami tramite www.studio-dandrea.it per una consulenza sul sistema EFRMS 14:2019 e scopri come creare una difesa strutturata ed efficace per la tua azienda.
EFRMS e la Sostenibilità Aziendale: un binomio vincente
4 novembre 2024
Caro Imprenditore, sai quanto oggi la sostenibilità aziendale sia diventata centrale per ogni impresa, non solo in termini di impegno etico e responsabilità, ma come vero e proprio vantaggio competitivo. Dal 2024/25, con la nuova direttiva europea CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), molte aziende saranno obbligate a produrre un bilancio di sostenibilità, un documento essenziale che comunica ai clienti, partner e finanziatori le performance dell’azienda in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG). Ma come garantire che questo impegno non diventi solo un costo o un adempimento burocratico? Come costruire un bilancio di sostenibilità che rifletta davvero la tua azienda solida e proiettata verso il futuro?
Senza una struttura solida e una strategia ben pianificata, il rischio è di ottenere un bilancio di sostenibilità incompleto e poco efficace. Senza interventi preventivi e strumenti mirati, come il sistema EFRMS, è difficile integrare una visione a lungo termine con l’operatività quotidiana, rendendo arduo comunicare agli stakeholder l’efficacia della gestione aziendale in chiave di sostenibilità. Questa è una vera occasione di crescita che non coglierebbe chi si limita a rispondere agli obblighi senza una visione strategica.
La soluzione è integrare il sistema EFRMS 14:2019, un modello che va oltre la prevenzione della crisi e contribuisce alla sostenibilità aziendale, agendo su più fronti. Il sistema fornisce un quadro chiaro per la gestione del business plan (a lungo termine) e del budget (a breve termine), assicurando un monitoraggio costante del rischio di credito e garantendo che i ricavi superino i costi, con un flusso di cassa sicuro e sostenibile. In questo modo, l’azienda può pianificare una crescita solida e costante, fornendo una base stabile per un bilancio di sostenibilità che evidenzi impegni concreti e miglioramenti progressivi.
Chi ha integrato EFRMS per la gestione della sostenibilità aziendale ha ottenuto maggiore trasparenza nei processi, un miglior controllo del rischio finanziario e una solida reputazione aziendale. Questo sistema consente di implementare azioni coerenti con i requisiti ESG e di presentare un bilancio di sostenibilità allineato alle aspettative degli stakeholder, rafforzando la fiducia e il valore aziendale.
Con il sistema EFRMS, hai a disposizione uno strumento che non solo garantisce la continuità aziendale e il controllo del rischio di credito, ma supporta anche il bilancio di sostenibilità in conformità con le direttive europee. Una consulenza personalizzata ti permette di integrare EFRMS nella tua azienda, rendendo i processi di rendicontazione e la gestione ESG più semplici, efficaci e strategici.
Non aspettare che la scadenza si avvicini. Preparati con un bilancio di sostenibilità solido, che rifletta una gestione aziendale responsabile e orientata alla crescita. Contattami su www.studio-dandrea.it per una consulenza personalizzata, pensata per garantire il futuro della tua azienda.
1 novembre 2024
Al mio caro Imprenditore,
hai mai valutato i rischi finanziari che derivano da una gestione non ottimale dei flussi di cassa, delle fonti di finanziamento o dei rapporti con i clienti? La stabilità della tua azienda dipende da una pianificazione finanziaria completa e precisa, che consideri non solo le fonti esterne (come investitori e banche), ma anche la gestione strategica del flusso di cassa proveniente dai clienti. Una valutazione superficiale potrebbe portare a problemi di liquidità, minando la continuità dell’azienda e mettendo a rischio l’intero business.
Non tenere sotto controllo i flussi di cassa e le fonti di finanziamento può far aumentare i rischi di insolvenza e compromettere la crescita dell’azienda. Senza una visione chiara sulla probabilità di incasso dei clienti e sulla loro corretta categorizzazione per rischio, le decisioni strategiche perdono efficacia e si espone l’azienda a ritardi nei pagamenti, difficoltà di credito e, in casi estremi, alla crisi.
Il sistema EFRMS 14:2019 offre uno strumento di pianificazione finanziaria integrata, permettendo di individuare e gestire il rischio di credito su più fronti. Grazie a una classificazione dei clienti per fasce di rischio, è possibile attribuire una probabilità di incasso e pianificare azioni commerciali e amministrative preventive che limitino il rischio di insolvenza. La gestione finanziaria basata su EFRMS, che include la valutazione delle fonti di finanziamento e la costruzione di una struttura di flussi di cassa, garantisce stabilità e riduce l’impatto di eventuali mancate entrate.
Aziende che hanno implementato EFRMS per la pianificazione finanziaria segnalano un aumento della stabilità dei flussi di cassa e un miglioramento nel rapporto con clienti e finanziatori. Questo approccio ha permesso di evitare rischi legati a mancati pagamenti, consolidando la posizione aziendale in un mercato competitivo.
Il sistema EFRMS è più di uno strumento di gestione: è un vantaggio competitivo per le aziende che desiderano crescere con una base finanziaria solida e pianificata. Una consulenza dedicata permette di integrare questo sistema nella tua realtà, monitorando ogni elemento cruciale per la continuità e lo sviluppo.
Non aspettare che siano i problemi di liquidità a guidare le tue scelte. Scopri come la pianificazione finanziaria con EFRMS può darti il controllo totale sulla gestione dei rischi e la garanzia di continuità aziendale. Contattami su www.studio-dandrea.it per una consulenza su misura per il futuro della tua azienda.
31 ottobre 2024
Caro il mio imprenditore,
sei consapevole delle tue responsabilità nella prevenzione della crisi d’impresa? Il nuovo Codice della Crisi prevede che la tutela della continuità aziendale non sia più solo un obiettivo, ma una vera responsabilità gestionale. Senza una pianificazione e strumenti adeguati, il rischio di compromettere la tua azienda – e, di riflesso, il tuo patrimonio personale – diventa concreto.
L’assenza di un sistema di gestione preventiva espone l’azienda e il suo titolare a rischi molto gravi: perdita del controllo finanziario, danni alla stabilità aziendale e persino impatti diretti sul patrimonio personale. Se questi aspetti vengono trascurati, un’improvvisa crisi finanziaria potrebbe minare anni di lavoro e investimenti, con conseguenze irreversibili.
La risposta è il sistema EFRMS 14:2019, pensato per supportare gli imprenditori nella gestione preventiva della crisi, aiutandoli a proteggere sia la continuità aziendale che il proprio patrimonio. Questo sistema permette di monitorare i segnali di rischio economico-finanziario e di agire preventivamente, garantendo una maggiore stabilità. Grazie a un controllo continuo e mirato, EFRMS consente di individuare e mitigare eventuali criticità prima che queste compromettano il futuro della tua azienda.
Numerosi imprenditori che hanno adottato il sistema EFRMS hanno ottenuto una visione più chiara e rassicurante della loro situazione finanziaria, apprezzando i vantaggi di una gestione proattiva e la protezione offerta sia al proprio business che al proprio patrimonio.
Perché rischiare quando è possibile prevenire? Implementando il sistema EFRMS, avrai al tuo fianco uno strumento completo e affidabile per garantire la continuità aziendale, rafforzare la tua posizione sul mercato e proteggere il tuo patrimonio.
Non aspettare che sia troppo tardi. Scopri come il sistema EFRMS può diventare il tuo alleato nella gestione aziendale e nella protezione della tua impresa e dei tuoi beni. Contattami su www.studio-dandrea.it per una consulenza dedicata alla tua realtà aziendale.
30/10/2024
La tua azienda fatica a tenere sotto controllo la redditività e i flussi di cassa? Le difficoltà nel coordinare budget e business plan e la gestione del rischio di credito possono portare a squilibri finanziari significativi e rallentare la crescita.
Se questi aspetti non vengono gestiti correttamente, si rischia di incorrere in una serie di problemi: liquidità ridotta, incertezza nelle entrate e una gestione finanziaria inefficiente, con gravi ripercussioni sulla stabilità e la competitività aziendale.
Il Sistema EFRMS 14:2019 è studiato proprio per risolvere questi problemi. Ottimizza la redditività aziendale attraverso una gestione integrata tra budget e business plan, migliorando così il coordinamento strategico. Inoltre, il sistema lavora sui flussi di cassa: condizioni di pagamento strutturate, affidamenti calibrati e una gestione accurata dei volumi di acquisto riducono il rischio di credito e migliorano le entrate.
Molte aziende che hanno implementato EFRMS hanno riscontrato un netto miglioramento nella stabilità dei flussi di cassa e nella loro redditività complessiva, trovando nel sistema un alleato per una crescita finanziaria solida e controllata.
Immagina la tua azienda con una gestione dei flussi di cassa senza sorprese e una redditività costantemente migliorata. È possibile, e può essere la svolta che stai cercando.
Non lasciare al caso la stabilità della tua azienda. Scopri come il sistema EFRMS può supportare la tua gestione aziendale e prevenire i rischi di credito. Contattami su www.studio-dandrea.it per una consulenza dedicata.
29 ottobre 2024
In un mercato sempre più incerto e competitivo, distinguersi non è solo questione di performance o di branding. Il rischio di crisi aziendale è concreto e sempre più imprevedibile, e le aziende si trovano spesso a dover correre ai ripari invece che prevenire. Questa situazione mette a rischio la sostenibilità e la crescita dell'azienda e aumenta la pressione sugli amministratori, responsabili di tutelare la continuità e la solidità finanziaria.
Se un’impresa non è preparata, può trovarsi improvvisamente in difficoltà, perdendo la fiducia dei partner commerciali e compromettendo la propria posizione nel mercato. Inoltre, oggi le aziende certificate in gestione dei rischi finanziari acquisiscono un vantaggio competitivo: clienti, fornitori e investitori sono più inclini a collaborare con realtà che dimostrano solidità e lungimiranza. Senza questa certificazione, la tua azienda potrebbe apparire meno affidabile, e il rischio di perdere opportunità commerciali aumenta.
Con il Sistema di Certificazione EFRMS 14:2019, puoi implementare un assetto organizzativo che previene le crisi, protegge il patrimonio aziendale e migliora la gestione del rischio. Questa certificazione non solo aiuta a identificare e prevenire potenziali punti critici, ma offre anche la possibilità di comunicare all’esterno una gestione finanziaria responsabile e proattiva. Ho supportato molte aziende a trasformare questo approccio in un reale vantaggio competitivo, rendendole attraenti e sicure per i partner commerciali.
Le aziende che ho seguito mi hanno spesso riportato feedback positivi dai loro stakeholder, apprezzando la trasparenza e la solidità dimostrate grazie alla certificazione EFRMS. Alcuni clienti hanno osservato un aumento della fiducia da parte dei fornitori e un miglioramento nella negoziazione con le banche, grazie alla garanzia di una gestione finanziaria solida e certificata.
Ottenere la certificazione EFRMS significa proteggere il futuro della tua azienda e rafforzarne la reputazione nel mercato. Con la mia consulenza, sarai affiancato in ogni fase del processo, dalla valutazione iniziale alla certificazione finale, per assicurare che il sistema si integri perfettamente nella tua struttura aziendale.
Desideri che la tua azienda non solo sopravviva, ma prosperi in ogni condizione di mercato? Contattami oggi stesso tramite il mio sito www.studio-dandrea.it per una consulenza personalizzata su misura per le tue esigenze.
Quanto è solida la tua strategia per prevenire la crisi d’impresa? EFRMS 14:2019 potrebbe essere la risposta.
28 ottobre 2024
In un contesto economico sempre più complesso, il rischio di crisi aziendale è una preoccupazione reale per chi, come te, è imprenditore e amministratore. Oltre alla sfida di mantenere una stabilità finanziaria, c’è il timore delle responsabilità personali che derivano dall’omissione di adeguati assetti organizzativi, contabili e amministrativi. La gestione del rischio, in assenza di un sistema strutturato, ti può sembrare un compito opprimente, lasciando spazio all’errore e mettendo in pericolo la sopravvivenza dell’azienda.
Quanto può essere pericoloso ignorare i segnali di allarme finanziari e organizzativi?
Trascurare un’adeguata prevenzione significa aumentare la vulnerabilità della tua azienda a eventi imprevisti o a crisi future. Le implicazioni non si limitano solo alla perdita di profitti o reputazione, ma rischiano di compromettere anche la continuità operativa e, nei casi più gravi, portare alla chiusura. Oltretutto, tu, come tutti gli amministratori, potresti trovarti esposto a responsabilità legali, un rischio che potrebbe essere evitato con una solida struttura di controllo e prevenzione.
Senza un sistema come l'EFRMS 14:2019, una piccola incertezza nei flussi di cassa potrebbe evolvere rapidamente in una crisi di liquidità, compromettendo il futuro dell’impresa.
Il sistema EFRMS 14:2019 ti offre un approccio certificato e completo alla gestione del rischio aziendale, integrando in modo efficace le attività di monitoraggio, analisi e pianificazione per il medio-lungo termine. Pensiamo insieme a un’azienda che, grazie a questo sistema, è riuscita a superare una difficile fase di mercato anticipando problemi di cash flow e mettendo in atto misure correttive, proteggendo così sia la stabilità aziendale che la responsabilità degli amministratori.
Cosa dicono i nostri clienti: “Avere un sistema strutturato come l’EFRMS 14:2019 ci consente di dormire sonni tranquilli, sapendo che la nostra azienda è preparata ad affrontare potenziali crisi e a mantenere il suo equilibrio finanziario."
"Implementando EFRMS 14:2019, abbiamo trasformato la gestione del rischio da una preoccupazione a una vera risorsa strategica per la crescita e la stabilità dell’azienda."
"Il sistema EFRMS non è solo uno strumento di prevenzione, ma una guida continua nella gestione finanziaria, fondamentale per anticipare difficoltà e agire in tempo."
L’offerta di consulenza che propongo mira a guidarti nell’adozione e personalizzazione del sistema EFRMS 14:2019 per la tua azienda, aiutandoti a ridurre i rischi e a rafforzare le fondamenta organizzative e contabili in modo sostenibile. Attraverso un percorso strutturato e trasparente, lavoreremo insieme per creare un sistema di controllo che tuteli la tua azienda e ti permetta di anticipare e gestire le difficoltà con serenità.
Sei pronto a costruire una solida base di prevenzione per la tua impresa? Contattami per una consulenza iniziale tramite il mio sito www.studio-dandrea.it e scopri come possiamo lavorare insieme per proteggere il futuro della tua azienda e assicurarle una crescita stabile.
25 ottobre 2024
Che differenza c’è tra una gestione aziendale solida e una crisi effettiva? Apparentemente la stessa che c’è tra il giorno e la notte. Eppure, si tratta di due facce della stessa medaglia. La differenza è l’adeguato assetto organizzativo, contabile e amministrativo.
Oltre al fatto che un’organizzazione ben strutturata è la base su cui si costruisce la stabilità e la crescita dell’azienda, l’adeguato assetto è anche il contenuto dell’art. 2086 del Codice Civile così come è stato modificato dal Codice della crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Eh già, gli “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” sono ora indispensabili per la tempestiva rilevazione della crisi e la perdita della continuità aziendale.
In sostanza il Codice della Crisi d’Impresa richiede che ogni impresa si doti di Sistemi interni capaci di rilevare e prevenire situazioni di difficoltà economica e finanziaria.
Il rischio è concreto ma la soluzione è semplice, con il Sistema EFRMS 14:2019 e un’adeguata consulenza, puoi sviluppare un assetto organizzativo flessibile e capace di adattarsi alle sfide quotidiane, proteggendo l’azienda e i suoi amministratori da rischi imprevisti.
Il tuo attuale assetto organizzativo è in grado di prevenire la crisi? Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it per una consulenza e scopri come possiamo rendere la tua impresa più solida, efficiente e preparata alle sfide future.
24 ottobre 2024
Con la riforma del fallimento c’è un cambiamento molto importante da tenere in considerazione.
Se non hai fatto attività, dimostrabile, di prevenzione della crisi, come amministratore hai una responsabilità patrimoniale illimitata, anche se gestisci una società di capitali.
Rischi cioè di rispondere con il tuo patrimonio, se non attui un sistema di prevenzione del rischio di crisi d’impresa.
Il Sistema EFRMS è una protezione fondamentale e la sua efficacia richiede competenze specifiche. Non è un’opzione, è una necessità.
Con la giusta consulenza puoi ridurre al minimo i rischi e metterti al riparo da sorprese spiacevoli.
Agisci oggi per garantire il futuro della tua azienda e la tua tranquillità.
Vuoi evitare il rischio della responsabilità illimitata e assicurarti una gestione efficace della crisi? Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it per scoprire come possiamo lavorare insieme per mettere in sicurezza la tua impresa.
23 ottobre 2024
Il modo più efficace per portare concreti benefici all’azienda è l’adozione del Sistema di Gestione Economico Finanziario Certificato. Perché?
· Migliora la Redditività
· Ottimizza il Cash Flow
· Aumenta la Competitività e la fiducia degli investitori
· Mette in sicurezza la responsabilità degli amministratori
Con EFRMS 14:2019, la prevenzione della Crisi diventa una parte integrante della strategia aziendale, garantendo sostenibilità e continuità operativa.
Le mie non sono le parole di uno spot pubblicitario ma le indicazioni di un cambiamento necessario per l’azienda e per chi l’amministra.
E tu stai creando un Sistema di prevenzione della crisi d’impresa? Hai tutte le conoscenze per organizzarti?
Se vuoi parliamone, Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it
22 ottobre 2024
Sei l’imprenditore o l’amministratore della società? Con il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, rischi il tuo patrimonio illimitatamente. Devi gestire la tua azienda prevenendo la Crisi d’Impresa.
È un’attività che non puoi fare dopo che la Crisi si è manifestata ma devi strutturarla prima, allo scopo di prevenirla e fare in modo che non si verifichi. Ma come?
La risposta alla nuova normativa sulla crisi d’impresa è il Sistema di Gestione Economico Finanziario Certificato, noto come EFRMS 14:2019, accreditato da ACCREDIA. Questo sistema non solo identifica precocemente le criticità finanziarie, ma aiuta le aziende a implementare misure per la continuità operativa.
Certificarsi con EFRMS garantisce trasparenza, fiducia e responsabilità, proiettando l’impresa verso una gestione più sicura e sostenibile, grazie a un sistema che va oltre le semplici best practices.
E tu cosa stai facendo per precostituire le azioni a tutela del tuo ruolo di amministratore? Stai mettendo in essere le azioni di prevenzione della crisi? Lo stai facendo in modo da poterlo dimostrare a terzi?
Se il tema è di tuo interesse, parliamone. Contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it
Crisi d'Impresa o Rivoluzione Gestionale?
21 ottobre 2024
Tu te lo ricordi dove eri il 15 luglio del 2022?
Il 15 luglio del 2022 era un venerdì e si parlava già della “quarta ondata di caldo di questa estate, complice il ritorno dell’anticiclone nord africano con temperature che avrebbero oscillato tra i 37 e i 39 gradi centigradi”.
Ma era anche il giorno in cui, nel silenzio di molti, entrava in vigore il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza.
Il Codice introduce una misura adeguata che è la Composizione Negoziata della Crisi. Si accantona il Sistema dell’Allerta e si introducono gli strumenti di programmazione come il Piano Industriale e il Budget.
Inoltre, i creditori sono impossibilitati a rifiutare unilateralmente l’adempimento dei contratti pendenti o provocarne la risoluzione.
Sorge, poi, in capo all’imprenditore, individuale e collettivo, la necessità di dotarsi di adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili.
Perché? Per tre principali motivi:
· In base a come è caratterizzata la tua impresa e all’attività imprenditoriale che svolgi, devi rilevare eventuali squilibri patrimoniali, economici e finanziari.
· Devi verificare la non sostenibilità dei debiti e l’assenza di prospettive di continuità per i dodici mesi successivi.
· Devi avere le informazioni necessarie per poter fare il test pratico preliminare
Pertanto, come imprenditore, devi adottare un approccio preventivo alla gestione della Crisi d’Impresa. E qui assumono un’importanza centrale il Piano Industriale e il Budget.
Tutto questo deve essere fatto prima che si manifesti la Crisi d’Impresa. Cioè quando amministri la tua azienda devi monitorare costantemente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria per evitare l’insolvenza.
Cosa rischi?
· Responsabilità Civile
· Responsabilità verso i Creditori
· Responsabilità Amministrativa
· Responsabilità Penale
· Adeguati Assetti Organizzativi
Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa stabilisce che se sei l’imprenditore o l’amministratore, tu sia responsabile illimitatamente con il tuo patrimonio personale in caso di Crisi d’Impresa. A meno che tu non riesca a dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitarla.
Ti lascio immaginare che ruolo ha il Sistema di Gestione del Rischio di Credito nell’assicurare la tua migliore liquidità possibile.
Sei pronto a questa trasformazione culturale che porti ad una gestione aziendale efficiente e proattiva? Sei disposto ad abbandonare le vecchie pratiche di “gestione creativa”?
Tutto questo è possibile con il Sistema EFRMS 14:2019 con cui puoi ottenere la certificazione, riconosciuta da Accredia, sulla prevenzione della Crisi d’Impresa.
Se vogliamo parlarne contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it
18 ottobre 2024
Dare uno sguardo alla Cassa, valutare le proiezioni finanziarie delle Entrate per le coperture delle scadenze del mese, è un’attività corretta che fai soprattutto per evitare di saltare rate importanti e per non incorrere nelle antipatiche segnalazioni di sofferenza finanziaria. Ed è giusto che sia così.
Ma puoi fare qualcosa in più. Puoi fare una pianificazione finanziaria solida. Che vuol dire? Vuol dire che pensi a quello che potrebbe compromettere le tue Entrate.
Un modo efficace è: “immaginare che nulla è impossibile”. Il mancato pagamento di un cliente che è andato in difficoltà finanziaria può capitare ma se non te lo aspettavi, ti può creare un problema.
Devi mitigare questo rischio. L’assicurazione del credito serve proprio a questo (scegli tu la Compagnia e stai attento al contratto). Oppure puoi utilizzare dei Fondi di Riserva costituiti proprio per i clienti non assicurati.
Questa è pianificazione.
E la tua pianificazione include strategie per il rischio di credito? Qual è il tuo metodo per proteggere il futuro della tua azienda?
Se ti interessa, possiamo parlarne, contattami tramite il mio sito www.studio-dandrea.it
17 ottobre 2024
Bene, sta andando tutto bene. Finalmente. Ma bisogna fare meglio, bisogna aumentare il fatturato, bisogna spingere. E allora dai, questi benedetti commerciali devono darsi da fare, forza, forza. Il pagamento? Il pagamento verrà, l’importante è crescere. Ma se ci fossero dei clienti in ritardo? Ci penserà l’ufficio crediti, il nostro buon credit manager. È lui che andrà a far pagare tutti i clienti, anche quelli morosi, no?
Ebbene no, non è così. Non per colpa del credit manager, sia chiaro. Per gestire il Credito ci vogliono tutti, ci vuole il Commerciale che condivida i propri programmi di sviluppo per consentire un adeguato affidamento dei nuovi clienti, ci vuole l’Amministrazione, che faccia pianificazione e controllo, ci vuole il Customer Service per gestire il lato commerciale dell’Amministrazione e la Fatturazione per ottimizzare le spedizioni.
Ci vuole che tutte le Funzioni che impattano sul credito siano coinvolte e collaborino. Ci vuole un Sistema di Gestione del Rischio di Credito.
La tua azienda collabora a sufficienza nella gestione del rischio di credito? Ha un approccio di squadra per proteggerti da sorprese spiacevoli?
Posso aiutarti, se vuoi. Con la semplice analisi sulla bontà dei tuoi clienti o con una consulenza sul tuo Sistema di Gestione del Rischio di Credito. Vienimi a trovare su www.studio-dandrea.it
16 ottobre 2024
Quanto può essere utile l’analisi del bilancio nella prevenzione del rischio di credito? Ci sono sicuramente degli indicatori significativi come il DSO (Days Sales Outstanding), il DPO (Days Payable Outstanding), l’Indice di Rotazione dei Crediti, il Fondo Svalutazione Crediti o il Rating di Credito.
Ma quanto sono freschi questi dati e quale indicazione ci possono dare in senso di previsione affidabile? Sicuramente aiutano ma non risolvono.
Oltre ai numeri, i comportamenti del cliente, come cambi repentini nelle pratiche aziendali o richieste di proroghe di pagamento, devono essere valutati con attenzione.
Hai mai considerato come i comportamenti dei tuoi clienti possano influenzare il rischio di credito? Riesci a guardare oltre il bilancio?
Se ti è piaciuto il mio post vienimi a trovare su www.studio-dandrea.it
15 ottobre 2024
Il diavolo si nasconde nei dettagli. I comportamenti a rischio sono spesso evidenti ma sottovalutati a causa della loro manifestazione inattesa, del fatto che vengano fatti passare come elementi casuali, di poco conto.
Eppure, possono essere veri e propri segnali premonitori. Ma come? Ma dai? Ma come fai a pensare che un cliente non ti paghi solo perché ha ritardato il pagamento di una rata di pochi giorni? Poi, hai visto, tutto è tornato a posto.
Già, ma a volte sono sintomi di cambiamento nei comportamenti di pagamento, riduzione di liquidità o difficoltà del settore in cui opera il cliente.
E tu stai monitorando i segnali nascosti che indicano un rischio di credito? Stai scoprendo come piccoli dettagli possono fare una grande differenza?
Il rischio di credito: come prevenirlo, monitorarlo e gestirlo in modo efficace
14 ottobre 2024
Se ti parlo di Rischio di Credito, ti parlo di qualcosa che in questo momento, forse, non ti riguarda.
Tutto sommato perché dovresti preoccupartene adesso? In effetti non stai perdendo soldi, i tuoi clienti ti pagano, il fatturato è buono ed è anche in crescita. Concedi poco credito perché gran parte dei tuoi clienti ti paga in modo anticipato o con rilascio anticipato di titoli di credito. E per chi non paga o dà problemi, c’è poco spazio.
L’azienda è solida e finanziariamente indipendente. Il rischio di credito riguarda qualcun altro.
Quello che ti auguro è che sia sempre così per la tua azienda. E penso anche che se vuoi rimanere in questa condizione devi impegnarti, proprio adesso. Avere una situazione finanziaria stabile ed equilibrata è la tua fotografia di oggi ma l’aspetto che ti chiedo, sinceramente, di valutare non è tanto il credito che stai perdendo oggi, che è pari a zero fortunatamente, ma il rischio che in futuro qualcosa possa cambiare.
Il rischio di credito è un elemento dinamico che cambia con le condizioni di mercato e del cliente.
Per mantenere e sviluppare la crescita della tua azienda devi implementare un sistema di gestione del rischio di credito che, più semplicemente, vuol dire effettuare una revisione costante e continua dei tuoi clienti, utilizzare strumenti di garanzia interna come l’assicurazione del credito (scegli tu quale Compagnia ma stai attento al contratto). Adotta l’abitudine di controllare le performance finanziarie dei tuoi clienti. Una difficoltà finanziaria potrebbe essere casuale o sintomo di un grave e pericoloso disequilibrio. Il sistema di gestione del rischio di credito fa proprio questo, adesso, quando le cose vanno bene, quando è il momento buono per predisporre la gestione e la mitigazione del rischio di credito.
E tu stai monitorando il rischio di credito in modo continuo? Riesci ad avere più controllo e meno preoccupazioni? Pensi che una gestione integrata possa far funzionare meglio la tua azienda e prevenire situazioni antipatiche?
11 ottobre 2024
Fino a quando va tutto bene, la gestione del rischio di credito è qualcosa che interessa poco l’azienda. Se qualcosa va storto invece, allora sì, facciamo i processi e le procedure, organizziamoci, mettiamo qualcuno a controllare che tutti i clienti ci paghino, come se fosse un cane da guardia.
La cosa più sensata è agire quando tutto va ancora bene, non tanto per fare dei controlli preventivi ma per impostare una analisi del credito accurata e predisporre delle strategie di mitigazione del rischio di credito, sostenibili.
Non aspettare la fine, la difficoltà col cliente per agire. Gestisci il rischio di credito fin dalla prima fase del rapporto col cliente.
E tu come ti organizzi realmente? Ti preoccupi solo del Fatturato o ti interessa anche il lato finanziario del tuo processo di vendita, rischio incluso?
“Quel cliente è sicuramente buono. Dentro ci sono tutti i marchi, proprio quelli giusti, se non ci stiamo noi, lasciamo spazio ai nostri diretti competitors.
Lo conosco da anni, fa quel lavoro per vivere e vive bene. Fregature non ne prendi.”
E tu ti fideresti? Forse no, e sarebbe giusto. Ma di che cosa hai bisogno?
Di dati concreti e di processi strutturati per evitare che il rischio di credito diventi ingestibile. La centralizzazione e l’automazione dei processi di analisi e controllo possono fare la differenza.
Quanta parte della tua gestione del Rischio di Credito è affidata “solo” all’intuizione?
Sapresti mettere tutte le tue informazioni a “sistema”?
Ascoltare il debitore in difficoltà: questa è la soluzione
7 ottobre 2024
Quando finisce settembre devi fare un po’ i conti con il lavoro che hai svolto nell’anno. Inizia il quarto trimestre e sai che nonostante tutto, nonostante la prevenzione che hai cercato di effettuare, alcuni crediti non si riesce proprio ad incassarli. Stanno tutti sulla parte destra dello scadenzario, oltre i 120 gg di ritardo.
Ti dicono che, comunque è normale, non puoi incassare tutto il fatturato. Un minimo di perdita devi metterla in conto. Anzi sei stato bravo a rispettare i limiti prefissati a budget.
Eppure, non mi convince, così mi sono preso i crediti irrecuperabili. Tu li conosci, sono quei crediti che i revisori mettono a perdita al 50% se hanno sei mesi di anzianità o al 100% se hanno più di 12 mesi. Giusto, no? A volte è anche più facile così, ma forse non è proprio del tutto giusto.
Li ho cominciati a chiamare e vengono fuori storie che non ti aspetti, diverse da quelle che giustificano correttamente una messa a perdita definitiva.
A volte sono clienti che hanno litigato con il rappresentante perché li obbligava a fare dei quantitativi minimi che avevano senso per i loro obiettivi di provvigione ma non per il loro negozio di 40 mq neanche tanto in centro città.
Oppure sono clienti che non si sono messi d’accordo per la condizione di pagamento, perché, è vero, sono andati in ritardo nei pagamenti della pianificazione ma certe stagioni, nella moda, iniziano male e finiscono peggio. E adesso non ce la fanno a pagare tutto in anticipo.
O sono clienti semplicemente lasciati lì, come clienti commercialmente morti e non sono più stati sollecitati perché non c’erano altri ordini da spedire. E loro se ne sono approfittati.
Se li ascolti ognuno di loro ha una storia. Dietro i numeri di uno scadenzario ci sono delle persone vere, non “artificiali” come va di moda dire adesso. Dietro ogni debito scaduto e non pagato ci sono dei problemi.
Probabilmente sono problemi che non puoi risolvere ma se ascolti i tuoi clienti (o ex clienti) riesci a recuperare molto più di quanto tu possa immaginare.
Ascolta.
E tu li ascolti i tuoi clienti? Ti organizzi per sollecitare anche i debiti più vecchi di clienti che non hanno più un rapporto commerciale con la tua azienda? È un’attività che fai costantemente?
4 ottobre 2024
Qual è il momento in cui la tua azienda si preoccupa del credito? Molto spesso quando deve recuperarlo.
Ma se ha un ufficio crediti numeroso e organizzato, il credito si recupererà più facilmente? Sì, forse… Meglio se il problema fosse stato evitato. Come?
Con un sistema di prevenzione del Rischio di Credito. Valutando le capacità di pagamento dei clienti in fase contrattuale e con un monitoraggio continuo.
E tu hai già adottato un approccio strutturato alla prevenzione dei rischi di credito? Hai implementato un Sistema di Gestione del Rischio di Credito? Oppure no?
03 ottobre 2024
Quand’è che ti accorgi che un cliente è in difficoltà? Veramente, risposta onesta. Nella maggior parte dei casi quando ci sono i primi ritardi nei pagamenti o i primi insoluti. È troppo tardi? Nella maggior parte dei casi, sì.
La gestione del rischio di credito inizia molto prima, con l’analisi dei clienti, la definizione delle condizioni di pagamento e la negoziazione contrattuale.
E tu quanto stai facendo per prevenire il rischio prima che si manifesti?
Modello Funzionale, ritrovata la “comunicazione”, agisce anche nella gestione dei clienti a rischio credito.
30 settembre 2024
Eppure, c’è differenza tra il mio obiettivo e quello del commerciale. Così blocco il cliente che non ha pagato la rata. Certo loro devono fatturare ma io devo incassare e si non si spedisce al cliente moroso, io sono a posto. Ho raggiunto il mio obiettivo di mettere in sicurezza il credito, ho rispettato e applicato la credit policy, ho evitato un’esposizione maggiore e ho assicurato l’incasso per l’azienda. Nessuno mi può dire qualcosa.
Non passa neanche un’ora e l’agente mi chiama sul cellullare. “Ma che fai, mi hai bloccato il cliente? Perché non hai ancora ricevuto il bonifico della rata? Così ti sbagli e all’azienda fai perdere sia i soldi che il cliente.” Inutile rispondere che quelle sono le regole, l’agente mi dice ancora: “ah quelle sono le regole? E allora perché non ci vieni tu a vendere? Le regole qui non ci sono.”
Ovviamente dopo poco telefona il Direttore Commerciale, anche lui con la storia del fatturato e che così perdiamo strada perché quello che ho bloccato è un cliente molto importante sulla piazza che, se perdiamo, aprirà un’autostrada alla concorrenza.
Ma il mio obiettivo è incassare, se vendono a clienti che non pagano, il problema non è il mio.
Questo può accadere in un “modello organizzativo per funzioni”. Da un lato ci sono ovviamente lati positivi come la specializzazione di tutti coloro che avendo competenze e conoscenze comuni lavoreranno nello stesso reparto e si specializzeranno condividendo informazioni tecniche (Corporative Learning).
La catena di comando è gerarchizzata con responsabilità progressive decrescenti e la crescita professionale è naturale e connessa alla forte concentrazione di conoscenze e capacità umane con un know-how approfondito.
Ma il problema iniziale resta. Può succedere, abbastanza spesso, che reparti ed uffici si orientino a raggiungimento dei propri obiettivi particolari di funzione che non sempre coincidono con le finalità del sistema azienda. Cioè, si formano i compartimenti stagni.
In sostanza si creano delle barriere al passaggio e alla condivisione delle informazioni e questo impedisce di avere una visione complessiva della realtà in cui si opera.
In questi modelli organizzativi, in realtà, occorre favorire stabilmente il lavoro di gruppo. Lo dico perché nella gestione migliore delle funzioni la comunicazione deve essere assicurata. Ci sono degli strumenti che devono trovare la loro piena collocazione. Come:
· Creare comitati che riuniscano più organi per affrontare, periodicamente, problematiche interfunzionali.
· Posizioni di collegamento per favorire la comunicazione tra differenti unità organizzative
· Task force costituite per affrontare e risolvere, in modo interfunzionale, problematiche temporanee
Ovviamente le soluzioni applicabili sono diverse ma la comunicazione è la cosa più importante per evitare che il modello organizzativo per funzionare, non faccia funzionare l’azienda anche nella gestione di un singolo cliente.
E a te è mai capitato di vivere questa problematica? Come l’hai affrontata? L’hai risolta o ci convivi ancora?
27 settembre 2024
Il cliente è bloccato. È in ritardo nei pagamenti però è uno di quelli storici. Lo chiamo, mi dice che è in difficoltà sulla scadenza di settembre e vuole una dilazione. Non è la prima volta che me la chiede, questa stagione.
Io ho un suo titolo di credito e gli dico che questa volta non lo posso aiutare e che dovrò incassarlo.
Ma io ho bisogno solo di dieci giorni, mi dice. Due week end di vendite e lo pago. Se lo incassi adesso, non ci sono soldi sul conto e ti tornerà impagato.
Sono ad un bivio. Probabilmente lui è in difficoltà e se incasso il titolo non potrà pagarlo. Oppure sta mentendo, i soldi ce li ha ma non per me, non per ora.
È difficile ma alla fine decido di dargli la dilazione, mal che vada perdo solo dieci giorni. Se il titolo andasse impagato, sarebbe un’altra storia.
E tu che ne pensi? Cosa avresti fatto? Ti è mai capitato un cliente che non sai se è sincero o se ci sta provando?
26 settembre 2024
La Composizione Negoziata della Crisi, semplificando, potrebbe essere vista come una proposta di saldo e stralcio del debitore, che tenta di soddisfare i creditori e garantire la continuità aziendale, protetta dalla tutela dei beni materiali dell’azienda (art. 18 CCII). Così facendo, l’impresa si libera di una parte significativa dei propri debiti e continua la propria attività.
Ma come si inseriscono in questo scenario le assicurazioni sul credito? La loro priorità sarà probabilmente quella di minimizzare il proprio intervento di indennizzo, cercando che la proposta di soddisfacimento dei creditori sia la più alta possibile. Tuttavia, cosa accade se, dopo i 120 o 240 giorni di sospensione delle azioni esecutive, il debitore finisce comunque in liquidazione giudiziale? Le assicurazioni, in questi casi, si troveranno a dover coprire una parte del credito non pagata. Ma quali saranno i tempi per l’indennizzo? E come evitare che si prolunghino ulteriormente?
Il rischio è che le tempistiche si allunghino a dismisura, soprattutto in caso di liquidazione giudiziale.
Dunque, come possono le assicurazioni del credito perimetrare il proprio intervento e garantire tempi certi agli assicurati? E, infine, questo sistema di saldo e stralcio rappresenta davvero una soluzione o potrebbe rivelarsi un boomerang?
E tu che ne pensi?
Bisogna controllare sempre… (il Monitoraggio)
23 settembre 2024
Il cliente l’avevo sentito la settimana scorsa, avevamo stabilito un piano di pagamento e ieri doveva arrivare il primo bonifico, ma niente. Oggi neanche.
Eppure, ne avevamo parlato apertamente, mi dice che i suoi problemi erano relativi alla scarsa liquidità, alle vendite che non vanno, al caldo eccessivo che però è arrivato solo con l’inizio dei saldi, prima niente. La stagione estiva non ha performato, come si dice. Se non vendi ad aprile, maggio e giugno è un problema, un grosso problema perché, quando vendi con i saldi di fine stagione, cioè dal primo luglio, che tanto fine stagione non è, non fai più i margini. Tra affitto, utenze, personale, tasse e contributi, non ti rimane molto in tasca e pagare i fornitori puntualmente può diventare un problema, appunto.
Allora che fai? Mi dice. Paghi prima i fornitori che ti danno la merce che esce meglio dal negozio e poi via via gli altri. Ma qualcuno rimane indietro.
Io tutto questo discorso lo avevo capito bene e anche per le esigenze del Commerciale di mantenere buoni rapporti con quel cliente che è sempre quello più strategico, troviamo un accordo. Stabiliamo una cifra “giusta” per lui e accettabile per me. Un buon compromesso per rientrare del credito e un impegno sostenibile per lui. Ma non va. Il primo bonifico non arriva.
Allora devo richiamarlo ma niente, non mi risponde. Riprovo un’altra volta e poi ancora. Oltre che sul cellulare provo anche in negozio ma la commessa mi dice che oggi il titolare non c’è e che forse è meglio riprovare domani. Un muro di gomma.
Provo a chiamare il rappresentante e lo aggiorno. Anche lui è sorpreso, proverà a chiamarlo direttamente dato che in fondo hanno una buona amicizia, si conoscono da molto tempo.
Passano dei giorni poi finalmente riesco di nuovo a parlare con il cliente. È dispiaciutissimo ma ha dovuto pagare una scadenza fiscale importante e ora non ha la liquidità sufficiente per fare il bonifico che mi aveva promesso.
Troviamo un nuovo accordo, dimezziamo l’importo della prima rata, farà un bonifico subito e il saldo lo spostiamo in coda alla pianificazione già concordata. Forse grazie anche all’aiuto del rappresentante, questa volta funziona.
Bisogna controllare sempre. Anche raggiungere un accordo, non vuol dire che poi venga rispettato e cercare di ritornare in carreggiata non è facile.
A volte ci si riesce ma non è sempre così, anche quando sembrava tutto fatto.
E a te è mai capitato?
20/09/2024
Le emozioni possono distrarre, danneggiare un rapporto, ritorcersi contro chi le prova. Ma si può negoziare senza provare emozioni?
È possibile usare le emozioni
all'interno di un negoziato?
Se le posizioni sono divergenti, riesci a
trovare delle emozioni positive per avere successo in un negoziato?
19/09/2024
Se chiediamo un finanziamento o facciamo da garanti ebbene sì, siamo segnalati nella Centrale Rischi.
Se siamo stati regolari possiamo ottenere migliori condizioni per un nuovo finanziamento. Se non lo siamo stati, il nostro debito viene segnalato a sofferenza. Da chi? Dagli Intermediari, cioè da banche e società finanziarie, che in quest’ultimo caso devono però preavvisare il cliente prima di effettuare la segnalazione “a sofferenza”.
E tu lo sapevi? Da un finanziamento per qualsiasi attività di investimento dipende la nostra storia creditizia, tu ci stai attento? La nostra reputazione creditizia può essere opportunità e rischio, tu la gestisci?
Piano di rientro (tutti i segreti)
16 settembre 2024
Quando un tuo cliente non ti paga, che fai?
La prima cosa che andrei a vedere, se fossi al posto tuo, è quello che è stato già fatto. Hai già provato a sollecitarlo? Lo hai chiamato, ci hai parlato, hai provato a trovare una soluzione?
Già, soluzioni, ma se il cliente non mi ha pagato è lui dalla parte del torto e l’unica soluzione è che adesso mi pachi, visto tutto il tempo che è passato dalla scadenza del credito, mi dirai.
Certo, è così ma se il debitore non ti ha pagato, forse è in difficoltà finanziaria. Non vuole avere ragione anche lui, ma ha bisogno di più tempo per pagarti.
Il segreto di un buon piano di rientro è il Tempo.
Il tempo che è passato dalla scadenza del tuo credito, il tempo che hai utilizzato per sollecitarlo (attività mai piacevole), il tempo che hai usato per trovare il modo di accordarti.
Il tempo costa, ti cambia la tua pianificazione finanziaria, ti viene voglia di mandare tutto all’avvocato e fargli vedere i sorci verdi, ma anche questa attività richiede tempo e non è gratis.
Ecco allora che c’è un’altra strada.
Ascolti il tuo cliente e capisci il motivo per cui non è stato puntuale nel pagamento. Puoi accorgerti se è sincero nelle difficoltà che ha avuto o se è un truffatore. Nel caso in cui sia sincero, si può trovare un compromesso, una pianificazione che dia a lui altro tempo e a te la certezza di essere pagato.
Ma non è sempre facile trovare questo accordo perché c’è tensione, nervosismo e allora ecco l’altro segreto per trovare un buon piano di rientro.
Una volta accertata la reale causa del mancato pagamento, usare una buona quantità di gentilezza. Servirà a ridurre il Tempo.
I tre segreti sono, Tempo, Ascolto e Gentilezza.
E tu che ne pensi? Sei pronto ad usare questi tre segreti? Ti potrebbero aituare?
12 settembre 2024
Chi è responsabile del credito concesso al cliente che poi non ha pagato? Istintivamente direi il Credit Manager. E tu che ne pensi?
Oppure c’entra anche il Responsabile delle Vendite che ha scelto e selezionato quel cliente per fare sviluppo commerciale? Dopo tutto anche lui ha interesse alla crescita economica dell’azienda facendo aumentare il fatturato, giusto?
E il CFO? Lui guarda all’equilibrio finanziario ed economico, le entrate devono sempre arrivare prima delle uscite e devono essere in grado di coprirle così come i ricavi devono essere superiori ai costi. Anche lui spinge perché si venda (fatturato) e si incassi (liquidità), quindi una fetta di responsabilità gliela potresti dare, che ne dici?
E anche la Fatturazione, l’Ufficio IT, il Customer Service, l’Ufficio Marketing, secondo me, qualcosa hanno fatto affinché quel cliente, proprio quel cliente che alla fine non ha pagato, decidesse di acquistare prodotti dalla nostra azienda. Ma nessuno si aspettava che non pagasse.
Di chi è la colpa? Chi non se ne è accorto per tempo? Si poteva immaginare? C’erano dei segnali rivelatori che sono stati trascurati? E quanti altri casi potrebbero scoppiare all’improvviso?
Tu che dici?
Perché NON fare una Polizza Crediti
09 settembre 2024
Ma sai quanto costa una polizza di assicurazione del credito? Supponiamo un costo basso, potrebbe essere lo 0,2% del fatturato annuo assicurabile.
Cioè, se hai un’azienda che fattura 10.000.000,00 di euro, il premio annuo sarebbe di 20.000,00 euro. Con una franchigia, supponiamo del 15%.
Cioè, supponendo un massimo indennizzo di 30 volte il premio pagato (nel nostro esempio 600.000,00 euro), se un cliente non ti pagasse un credito di 100.000,00 ti verrebbe rimborsato un importo di 85.000,00 euro.
Quindi, 20.000,00 euro di premio pagato più 15.000,00 euro di franchigia, in tasca ti rimangono netti 50.000,00 euro.
Se invece tutti i clienti ti pagassero il tuo credito, avresti un costo di 20.000,00 euro.
E poi ci sono anche altri elementi da tenere in considerazione. Potresti non aver mai avuto grossi problemi di insolvenza.
Conosci bene i tuoi clienti e li puoi monitorare da solo. Hai un buon controllo della loro situazione finanziaria.
Hai un rapporto diretto con i tuoi clienti e non vuoi interventi esterni. Se avessi una polizza crediti rischieresti di abbassare il livello di attenzione nella selezione dei clienti.
E poi il mercato in cui operi è stabile e non senti la necessità di assicurarti e se un cliente non dovesse pagarti, preferiresti gestire il recupero crediti internamente.
Se i tuoi clienti sapessero che li hai assicurati, potrebbero pensare che non ti fidi di loro.
E che cosa diciamo in merito alla complessità per la sottoscrizione e la gestione di una polizza?
Certo un assicuratore ti direbbe, guarda che per il cliente che non ti ha pagato 100.000,00 euro in realtà ti viene rimborsata una cifra di 85.000,00 euro che ti permette di ridurre l’impatto della perdita su crediti. Il premio annuo peraltro riguarda tutto il fatturato assicurabile, non solo quella singola perdita che hai avuto. Quindi al livello finanziario hai contenuto una perdita che da sola era più alta del premio pagato.
E sarebbe tutto vero. In realtà l’assicurazione del credito non è un costo che tu stai sostenendo a fronte di una perdita su crediti che non si è ancora verificata e potrebbe non verificarsi affatto. Non è una scommessa su un evento futuro.
Parlo di Gestione del Rischio di Credito. L’assicurazione del credito ti permette di avere servizi di monitoraggio, analisi del rischio, informazioni aggiornate sulla solvibilità dei clienti dando all’azienda un vantaggio competitivo e migliorando la gestione complessiva del rischio.
Avere l'accesso a informazioni tempestive sui clienti ti aiuta a prendere decisioni commerciali più informate, riducendo i rischi prima che si materializzino. Di fatto, è uno strumento di business intelligence.
Potrei dirti anche che Il futuro è incerto, ma puoi essere preparato. Cioè, quando tutto sembra andare bene, un cambiamento improvviso, come una crisi economica o problemi finanziari inaspettati di un cliente chiave, può avere un impatto devastante. Con una polizza, l’incertezza diventa gestibile.
In sostanza, è una consulenza integrata sulla gestione dei rischi aziendali, includere cioè, la polizza crediti come parte essenziale per coprire il rischio finanziario.
Questo è un elemento importante del Sistema di Gestione del Rischio di Credito che può essere fondamentale per lo sviluppo del tuo fatturato e della continuità aziendale.
Sei d’accordo? Pensi che, comunque alla fine la polizza crediti sia inutile? O credi che invece si dovrebbero assicurare solo i clienti a rischio di credito? Eppure, sui clienti non assicurabili potresti avere comunque il supporto informativo dell’agenzia di assicurazioni, potrebbe esserti utile, che ne pensi?
Vorrei darti una risposta precisa, ma ci sono tante caratteristiche che non è possibile dare una risposta certa e definitiva. Provo allora a farti delle domande che magari sono più interessanti e utili delle risposte. Cioè, una domanda stimola riflessioni e valutazioni che sono più vicine alla tua realtà. Te ne faccio cinque e ti invito a farne cinque anche tu:
1. È possibile identificare i clienti a rischio di credito?
2. Quali sono gli elementi che li caratterizzano?
3. Un cliente che ha sempre pagato può diventare a rischio di credito?
4. Un singolo ritardo nei pagamenti è un segnale d’allarme?
5. Un mancato pagamento è sempre causato da problemi finanziari?
Prova a rispondere secondo la tua esperienza e prova a fare cinque domande anche tu. Sono certo che c’è un modo per identificare i clienti a rischio di credito. Tu che ne pensi?
Caso di studio. La condizione di pagamento: cambiarla può salvare il Credito?
02 settembre 2024
Un cliente è a rischio di mancato pagamento? Cambio la condizione di pagamento. Se fino a ieri pagava con le Ri.Ba. oggi gli chiedo dei titoli di credito. Se il cliente non dovesse pagare, avrò già dei titoli esecutivi e potrò recuperare il mio credito o comunque il cliente sarà meno portato ad essere moroso o insolvente.
Ma perché il cliente non ha pagato? Quando un cliente non paga, potrebbe avere una cattiva pianificazione finanziaria. Ma aprire e gestire un negozio di abbigliamento oggi significa navigare in un mare di incertezze: dalle fluttuazioni stagionali, ai cambiamenti climatici, passando per la contrazione dei consumi e l’impatto, spesso destabilizzante, del commercio online.
La gestione del credito aziendale richiede strumenti efficaci per prevenire perdite su crediti. Cambiare la condizione di pagamento aiuta? Ci permette di evitare il peggio? Non sempre.
Ricordo il caso di un cliente qualche anno fa, cliente storico servito da due generazioni, prima i genitori ora i due figli, sempre regolare, punto di riferimento commerciale strategico. Insomma, un “intoccabile” per l’azienda fornitrice.
Ad un certo punto uno dei due fratelli decide che non vuole prendersi le responsabilità di amministratore perché le decisioni importanti le prende l’altro fratello e lui le deve sempre e solo approvare.
Decidono di nominare la madre (settantacinquenne) come amministratrice, dicendo che sarà lei a riportare l’equilibrio tra i figli. Tutto sembra essere tornato nella normalità ma per prudenza chiedo una pianificazione con titoli di credito.
La società con il nuovo Amministratore Delegato rilascia la pianificazione di pagamento, la dilazione è concordata, gli importi delle rate sono in linea con la prassi aziendale.
Di quei titoli però non riusciamo ad incassarne neanche uno. Tornano tutti impagati. Il cliente diventa insolvente. Non ha beni di proprietà così come neanche la mamma amministratrice delegata. Il cliente storico e il mio credito svaniscono come sabbia tra le dita. È una perdita su crediti completa.
Probabilmente la vicenda si è formata in modo subdolo, strada facendo ma la storicità del cliente, i rapporti che aveva con l’azienda, la conoscenza personale e professionale che si era sviluppata nel tempo mi hanno fatto sottovalutare il sospetto che si potesse manifestare un rischio così importante. Cioè, la fiducia che io e l’azienda riponevamo su quel cliente e sul relativo fatturato ha portato al sinistro.
Tutto questo mi ha portato a personalizzare il rating dei clienti. Non bastano solo le informazioni commerciali o il fido consigliato. L’assicurazione del credito aiuta ma che cosa posso fare quando il cliente non ha un fido assicurativo e l’azienda vuole continuare a lavorarci? Certo, cambiare la condizione di pagamento non risolve ma aiuta. In realtà quando accade qualcosa di insolito, devi gestire il rischio di credito mitigando quella che può diventare una perdita ma inserendola in un perimetro accettabile.
E tu cosa avresti fatto? Hai dei clienti di cui ti fidi per motivi personali e professionali consolidati nel tempo? Oppure hai un sistema di affidamento e una Credit Policy immune da errori personali?
Quattro chiacchiere sulla Tassazione degli Strumenti Finanziari
26 agosto 2024
Il bello di LinkedIn è che ti fa sviluppare incontri e conoscenze in modo virale, cioè ti fa fare quella cosa che permette la condivisione, che migliora il contatto tra idee e persone, fai in sostanza, networking.
Fra i lettori della mia newsletter dove si parla di rischio di credito e di gestione finanziaria aziendale c’è anche Giovanni Rosato, laureando in Economia presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara, nonché già abilitato all’esercizio della professione di Consulente Finanziario e che ho avuto il piacere di incontrare personalmente.
Giovanni Rosato ha l’età di mio figlio ma è già dentro al mondo finanziario soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo e l’investimento di tutte quelle attività che una buona Gestione preventiva del Rischio Economico e Finanziario lasciano a disposizione dell’imprenditore.
Comprese quelle liquidità che l’imprenditore decide di mettere a frutto per accrescere la propria ricchezza personale.
Così la parte che mi interessa della sua competenza è quella che riguarda l’aspetto della tassazione degli strumenti finanziari e Giovanni Rosato non esita a darmi velocemente le indicazioni principali da poter condividere nella nostra newsletter e mi dice: “vuoi capire meglio come le imposte impattano sui tuoi investimenti? Devi scoprire le basi della tassazione degli strumenti finanziari e come ottimizzare il tuo portfolio.
Ad oggi la maggior parte dei redditi finanziari realizzati dalle persone fisiche sono soggetti ad imposta sostitutiva o ritenuta alla fonte a titolo definitivo, quindi, non concorrono alla creazione della base imponibile IRPEF.
Discorso diverso per i soggetti esercenti attività d’impresa.
L’aliquota prevista ammonta al 26% ad eccezione delle obbligazioni e titoli assimilabili emessi da paesi o enti (European Investiment Bank, FMI) appartenenti alla c.d. White list.
È bene tenere a mente che i redditi di natura finanziaria non sono tutti uguali vi è una netta distinzione tra i redditi di capitale e i redditi diversi, non si possono “compensare” redditi di natura differente.
· I Redditi Di Capitale (Art 44 c1 TUIR) possono essere intesi come frutti o proventi normali dell’impiego di capitale, rientrano in questa categoria le Cedole i Dividenti e le plusvalenze dei fondi comuni di investimento.
Secondo l’art 45 del TUIR la base imponibile si costituisce sommando gli stessi percepiti nel periodo di imposta senza alcuna deduzione.
· In merito ai Redditi Diversi il legislatore ha raggruppato una serie di ipotesi reddituali eterogenee non riconducibili a categorie tipiche.
Se i Redditi di Capitale sono il frutto dell’impiego di capitale i Redditi Diversi di Natura Finanziaria possono essere intesi come guadagni (o perdite di capitali);
Banalmente comprare un asset ad un prezzo x e venderlo ad un prezzo x+1 genera una plusvalenza di 1 (discorso diverso per le quote di OICR).
Le Minusvalenze (perdite in conto capitali), per non oltre quattro anni, sono portate in deduzione delle Plusvalenze (guadagni in conto capitale).
Da minusvalenze pregresse possono quindi generarsi delle ottime opportunità per il futuro.
Una volta individuato quante imposte pagare, è bene mettere a fuoco come pagare queste imposte.
In via generale per le società commerciali non vi è alcuna possibilità di scelta, la tassazione avviene secondo le regole proprie del reddito d’impresa.
Per gli altri soggetti il regime naturale è quello della dichiarazione. Adottare questo sistema conduce alla dichiarazione dei redditi e al pagamento dell’imposta sostitutiva da parte del contribuente stesso.
L’intermediario è tenuto all’obbligo di monitoraggio (c.d. Trasparenza Fiscale).
I redditi diversi di natura finanziaria si compensano e le minusvalenze si possono portare a nuovo per quattro periodi d’imposta (anche per gli altri regimi).
Regime del risparmio amministrato.
Costituisce un regime opzionale, il singolo investitore delega l’intermediario di svolgere tutti gli adempimenti fiscali, non vi è dunque obbligo di effettuare dichiarazione, vige il c.d. Anonimato Fiscale.
Regime del risparmio gestito.
Si caratterizza per la tassazione del risultato netto maturato dalla gestione individuale di portafoglio con conseguente compensazione. Si applica il principio di competenza, l’imposta sostitutiva viene quindi calcolata alla fine di ogni periodo di imposta.”
In sostanza sono confidenze di una chiacchierata ma che mettono in evidenza che anche l’aspetto fiscale rappresenta, sul piano finanziario, una pedina importante dello scacchiere.
I livelli di rischio devono tenere in considerazione anche quelli che non provengono direttamente dal mercato ma che, come quello fiscale, comunque non sono neutri solo perché sai prima che sicuramente si presenteranno.
Nella Gestione del Rischio Economico e Finanziario l’obiettivo è creare e mantenere i presupposti della Continuità Aziendale cioè, prevenire la Crisi d’Impresa.
E tu lo stai facendo? Hai già in mente come raggiungere e, soprattutto mantenere, l’equilibrio economico e finanziario della tua azienda?
Il Segreto della Negoziazione: Uno Strumento Preventivo e Alternativo all'Azione Legale per il Recupero Crediti
19/08/2024
Quando si tratta di recuperare un credito, avviare un'azione legale può sembrare la soluzione più ovvia. Tuttavia, esiste uno strumento altrettanto efficace, spesso sottovalutato, che può portare risultati rapidi e soddisfacenti: la Negoziazione.
La Preparazione: La Chiave del Successo nella Negoziazione
Perché la negoziazione sia efficace, è essenziale una preparazione meticolosa. La fase preliminare richiede una profonda conoscenza della natura del credito, nonché la verifica della correttezza della documentazione emessa e trasmessa al cliente. Il cliente deve essere consapevole del proprio debito, e tu devi essere pronto a guidare la conversazione verso una soluzione favorevole.
Conoscere il Cliente: La Tua Arma Vincente
Per avere il controllo della negoziazione, devi conoscere a fondo il cliente e i suoi punti deboli. Comprendere cosa il cliente ha da perdere può fare la differenza tra un negoziato di successo e un fallimento. I beni materiali, il denaro in qualche conto corrente, ma anche lo status sociale, l’onorabilità e la rispettabilità sono leve potenti che puoi utilizzare nel corso della negoziazione.
La Raccolta delle Informazioni: Un Processo Continuo
Le informazioni sul cliente devono essere raccolte e aggiornate costantemente. Questo processo inizia dal momento in cui il cliente viene acquisito e continua per tutta la durata della relazione commerciale. Ecco, ancora una volta, l’importanza del coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali nella gestione preventiva del rischio di credito commerciale. La conoscenza del cliente non si interrompe mai e l’unico modo hai è misurarla con dati quantitativi ma anche con dati qualitativi.
Un esempio emblematico è la storia che circola nel mondo aziendale: un imprenditore siciliano, per avere informazioni sul nuovo fidanzato della figlia, studente universitario di Milano, ha contattato il proprio rappresentante in Lombardia, ottenendo tutte le informazioni desiderate. Questa aneddotica illustra l’importanza di un monitoraggio costante e sistematico dei propri clienti. Con tutti i mezzi a disposizione.
Il Controllo della Negoziazione: La Tua Responsabilità
Essere preparati significa anticipare le mosse del cliente, prevedendo le sue risposte e avendo già pronte le tue strategie. Un mio collega, ogni volta che telefonavo ad un cliente mi chiedeva: e adesso che cosa gli domandi? Fatti sempre anche tu questa domanda. Questa riflessione è il punto di partenza per una negoziazione efficace. Perché, se non sei tu a controllare la negoziazione allora, quando contatterai il cliente, sarà lui a farlo.
Conclusione: La Negoziazione come Strumento di Recupero Crediti
La negoziazione non è solo un’alternativa all'azione legale, ma uno strumento strategico che, se ben utilizzato, può prevenire contenziosi e garantire il recupero dei crediti in modo più rapido e meno oneroso. E tu come ti prepari alla negoziazione? Sei convinto che possa essere uno strumento efficace?
Gestione del Rischio di Credito: Un Approccio Preventivo per Navigare in Acque Sicure
15 agosto 2024
Nel mondo degli affari, il rischio di credito è un compagno inevitabile. Tuttavia, un approccio preventivo alla gestione del rischio di credito può fare la differenza tra un viaggio sereno e una tempesta imprevista. Con l'estate che invita alla riflessione, è il momento perfetto per fermarsi a considerare come la tua azienda gestisce questo rischio, specialmente in un mercato in continua evoluzione.
Gestione Preventiva del Rischio: Un Cambio di Prospettiva Necessario
Perché aspettare che un cliente non riesca a onorare un pagamento per agire? La prevenzione del rischio di credito non è solo una buona pratica, ma una necessità per proteggere la salute finanziaria dell'azienda. Un sistema di gestione del rischio efficace deve essere in grado di identificare i segnali di allarme, sia per i clienti nuovi che per quelli di lunga data. Questo significa valutare non solo il loro storico creditizio, ma anche la loro posizione finanziaria attuale e il contesto economico in cui operano.
Azioni Fondamentali per la Valutazione dei Clienti
La valutazione dei clienti è un processo a più livelli, che richiede una visione dettagliata e proattiva. Non basta limitarsi a controllare il passato: è fondamentale analizzare le proiezioni future. L'analisi dei bilanci, delle abitudini di pagamento e persino delle tendenze di mercato sono elementi chiave per una valutazione accurata. Un cliente che oggi sembra solido potrebbe trovarsi in difficoltà domani, e per questo motivo è cruciale avere un sistema di gestione del rischio robusto e dinamico.
Responsabilità Condivisa: L’Importanza della Collaborazione Aziendale
La gestione del rischio di credito non può e non deve essere relegata a un solo dipartimento. Deve essere vista come una responsabilità condivisa, che coinvolge trasversalmente diverse funzioni aziendali: finanza, vendite, marketing e persino la direzione generale. Solo attraverso una collaborazione aziendale stretta e costante è possibile avere una visione completa e accurata del rischio, e agire di conseguenza.
Conclusioni sotto l'Ombrellone
Mentre ti godi il meritato relax estivo, puoi riflettere su come la tua azienda gestisce il rischio di credito. Un sistema preventivo, basato su una valutazione accurata dei clienti e sulla condivisione delle responsabilità tra le diverse funzioni aziendali, non è solo una misura di sicurezza, ma un investimento strategico per il futuro. Se tutte le funzioni aziendali sono coordinate, sarà più facile. Il mare degli affari è più sicuro quando tutti remano nella stessa direzione.
Sei d'accordo? Pensi che oggi, mentre sei in vacanza, i tuoi crediti siano al sicuro? Ti piacerebbe conoscere il Sistema di Gestione del Rischio di Credito?
Buona estate, buon Ferragosto e buone riflessioni!
Caso di Studio
Il Rischio del Mancato Coordinamento tra Ufficio Crediti e Commerciale
12 agosto 2024
Nel contesto aziendale odierno, la gestione del rischio legata al credito aziendale è fondamentale per garantire la solidità finanziaria dell’impresa. Tuttavia, quando il coordinamento tra l’ufficio crediti e il reparto commerciale non è efficace, le decisioni prese possono compromettere la sicurezza degli incassi e mettere a rischio la stabilità economica dell'azienda. Questo caso di studio esplora una situazione reale in cui la mancanza di comunicazione tra i due reparti ha portato a conseguenze rischiose.
Il Contesto
Data: 13 giugno 2024 Cliente: Delta Fashion Group S.r.l. Importo Totale da Pagare: 6.641,36 €
- Saldo stagione invernale 2023: 996,20 €
- Anticipo stagione estiva 2024: 5.645,16 €
Dopo una serie di sollecitazioni telefoniche e e-mail, il 18 giugno 2024, il cliente propone un piano di pagamento che prevede il saldo di importi scaduti, dilazionando i pagamenti fino alla fine dell'estate. Inoltre, il cliente rifiuta la consegna di un ordine di calzature, sostenendo che la stagione è ormai troppo avanzata, e intende sfruttare il periodo dei saldi per far fronte al debito pregresso.
La Proposta di Annullamento dell'Ordine
Il 19 giugno, l'ufficio crediti comunica al commerciale l'intenzione del cliente di annullare l'ordine di calzature per recuperare il credito residuo. Tuttavia, una decisione definitiva viene rimandata, creando incertezza.
Primo punto critico: Il 1° luglio 2024, Laura Morelli, dell'ufficio crediti, sollecita una decisione urgente riguardo all'annullamento dell'ordine di calzature, il cui valore supera il credito residuo dell'azienda. Il 2 luglio, il commerciale decide di procedere con l'annullamento, ma insiste per mantenere la programmazione dell'ordine per la stagione estiva 2024, sperando di ottenere un pagamento anticipato.
Crescita del Rischio di Credito Aziendale
Il 3 luglio 2024, emerge un ulteriore problema: la conferma d'ordine per un valore di 18.000 € (più IVA) non è ancora stata inviata, e non vi è stata alcuna comunicazione tra l'ufficio crediti e il commerciale. Questo mette in luce la mancanza di coordinamento aziendale, aumentando il rischio di insolvenza.
Il 4 luglio, l'ufficio crediti chiede al commerciale se sia stata formalizzata la comunicazione di annullamento dell'ordine al cliente, ma il commerciale continua a rimandare.
Secondo punto critico: Il 5 luglio, il commerciale finalmente richiede al customer service di inviare la lettera di annullamento dell'ordine e conferma l'intenzione di proseguire i rapporti con il cliente, nonostante il rischio. Tuttavia, la decisione non è stata preceduta da un'adeguata valutazione del rischio creditizio.
La Situazione Degenera
Il 17 luglio, l'ufficio crediti scopre che la conferma d'ordine non è ancora stata inviata e che la condizione di pagamento non è stata ancora modificata. In pratica, nessuno ha preso una posizione chiara, e il cliente, ora con un saldo a suo favore, comunica che non è finanziariamente in grado di effettuare il pagamento anticipato del 30% richiesto per la stagione estiva 2024. Propone invece di rilasciare cambiali, modificando le condizioni di pagamento a metà del processo.
Terzo punto critico: Nonostante l'evidente rischio, il commerciale spinge per accettare le nuove condizioni del cliente pur di chiudere il contratto, mentre l'ufficio crediti richiede una decisione chiara e condivisa. Il ritardo nella decisione e la mancanza di un chiaro coordinamento interno portano a una situazione di stallo che si protrae fino ai primi di agosto.
Conclusione: Lezioni Apprese nella Gestione del Credito Aziendale
Alla fine, il commerciale accetta di modificare la condizione di pagamento, passando ai titoli anticipati anziché richiedere il pagamento anticipato del 30%. Sebbene la decisione sia stata presa, è chiaro che è stata gestita in modo tardivo e senza un adeguato coordinamento con l'ufficio crediti.
Questo caso evidenzia l'importanza di un coordinamento costante tra ufficio crediti e commerciale per evitare che la fretta di fatturare comprometta la sicurezza del credito aziendale. La mancanza di una comunicazione chiara e tempestiva ha portato a una situazione di incertezza che ha messo a rischio la solidità finanziaria dell'azienda.
La tua azienda ha mai affrontato una situazione simile? Come gestite il coordinamento tra i diversi dipartimenti per mitigare i rischi?
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Innovazioni nella Gestione del Rischio di Credito nel Settore Moda: Una Visione per il Futuro.
Come le Tecnologie Avanzate e le Pratiche Sostenibili Stanno Rimodellando il Panorama Finanziario del Settore Moda
05/08/2024
Spesso mi trovo a valutare l'attività di gestione del rischio connesso alla concessione di credito, soprattutto nel settore della moda. Le azioni che metto in atto le vedo e le rivedo, valuto ogni volta se i risultati ottenuti possano essere migliorati e faccio sempre riferimento allo schema CRMS FP 07:2015. Ho imparato a memoria i 10 punti dello schema e so benissimo che dopo il punto 8 (attività operativa) c'è sempre il punto 9, dove si effettua una valutazione delle azioni svolte e il punto 10 dove si cerca il miglioramento. Cioè, ogni azione, ammesso che sia andata molto vicina all'obiettivo, è migliorabile.
Il migliore dei mondi possibili sarebbe quello dove si possa applicare un elenco completo di azioni che ci portino senza ombra di dubbio ad incassare il nostro credito alla fine della procedura. In effetti il sistema di gestione del rischio di credito prevede proprio che vengano definiti gli obiettivi raggiungibili e che eventuali scostamenti da tali obiettivi siano finanziariamente accettabili e sostenibili dall'azienda. Ma resta sempre un senso di incompiutezza quando l'obiettivo non viene completamente raggiunto.
Se tutto è stato fatto bene, se tutte le funzioni che impattano sul credito sono state coinvolte per tempo, allora bisognerà valutare cosa sarà possibile modificare per migliorare il rendimento delle attività nella nuova ripetizione del processo. E così via in un percorso di miglioramento continuo.
Un aspetto importante è fornito dall'uso della tecnologia. Questo attuale, è un periodo dove va di moda parlare di intelligenza artificiale (IA). Si pensa che ci siano miglioramenti ottenibili con l'uso di sistemi informatici generativi che possano arrivare a sostituire l'uomo o comunque a ridurre in maniera importante i suoi errori magari anche ad un costo molto inferiore a quello di uno stipendio. In questo articolo voglio parlare di evoluzione del rischio di credito commerciale e di tendenze e previsioni soprattutto nel settore della moda.
La prima cosa che ho tenuto presente è che il rischio di credito commerciale nella moda lo conosco da almeno vent'anni. Probabilmente anche tu conoscerai qualcuno da almeno vent’anni, eppure, se ti soffermi a riflettere su quella persona che conosci così bene, da così tanto tempo, non sei certo di sapere a memoria anche i suoi pensieri.
In effetti vent'anni possono servire anche a cambiare, ad adattarsi ad un contesto che cambia, a sviluppare nuovi modi di comportarsi, nuove competenze. Cioè, anche il rischio di credito sta cambiando. Immagina l'effetto della globalizzazione, l'evoluzione dei modelli di consumo e l'impatto della tecnologia sul rischio di concessione del credito.
I tempi sono diventati molto più veloci e il pericolo di non riuscire ad incassare riguarda i clienti nuovi ma anche i clienti già acquisiti, fidati e sicuri. E tu che fai? Probabilmente cerchi anche tu nell'innovazione tecnologica soluzioni moderne a problemi che ti sembra di conoscere ormai bene, anzi benissimo. I tuoi clienti li conosci bene e quelli che hanno qualche problema li hai già messi a pagamento anticipato, così hai risolto il problema alla base.
I clienti a cui concedi credito, hai avuto modo di verificare nel tempo se erano meritevoli della tua fiducia e fino a questo momento, non ti hanno deluso. I clienti nuovi li conosci un po’ alla volta, inizi con piccoli passi, un piccolo ordine, una condizione di pagamento prudente, una piccola concessione di credito fino a quando non si crea un rapporto che abbia un minimo di storicità affidabile.
Già, ma tutto questo è esattamente uguale a ciò che si faceva vent'anni fa. Sì, probabilmente i gestionali ora sono più rapidi, mostrano una capacità di analisi più approfondita ma sebbene offrano soluzioni più confortevoli, ancora non rappresentano la sfera di cristallo che ci può dire ciò che avverrà.
Tutto quello che accade in realtà è plasmato da qualcosa che non era stato previsto. Basta ricordare ciò che ha provocato il COVID-19, l'effetto disastroso della pandemia, che ancora adesso dopo quattro anni fa sentire i suoi effetti.
Nel 2022 abbiamo visto l'inizio di una guerra fra Russia e Ucraina, che commercialmente ha escluso il mercato dell’Europa orientale come possibile via di sviluppo economico.
Nel 2023 è iniziata la guerra israelo-palestinese che può avere effetti ancora inimmaginabili, si pensi che attualmente, proprio a causa dei rischi collaterali di questa guerra, Il Mediterraneo ha un solo accesso sicuro, Gibilterra, dato che ormai il Canale di Suez non offre più standard di sicurezza sostenibili per la navigazione commerciale, con implicazioni su scambi e costi di trasporto molto importanti.
Ma oltre alle guerre c'è la crescente attenzione alla sostenibilità del nostro pianeta che soprattutto nella moda impone alle aziende di investire in materiali e processi etici che possono avere costi iniziali elevati e tempi di recupero finanziario più lunghi.
Questi cambiamenti, e sono solo alcuni dei più noti, hanno un profondo impatto finanziario su tutte le aziende del settore moda e non solo. Ci sono costi che crescono e ricavi che non sempre riescono a compensarli, anche dal punto di vista finanziario non tutte le entrate sono in grado di coprire le nuove uscite. Ci sono poi anche gli effetti delle sanzioni per quelle aziende che non si adeguano o non lo fanno entro i termini previsti.
Tutti questi aspetti economici e finanziari possono compromettere la vita delle aziende e impattare in modo importante sul rischio di credito. Ovviamente ci sono anche novità che rappresentano un miglioramento nella gestione del rischio di credito. Il termine più usato in questo periodo, come già detto, è quello dell'intelligenza artificiale.
L'intelligenza artificiale (IA) sta diventando uno strumento cruciale nella gestione del rischio di credito commerciale:
- Valutazione del credito: Gli algoritmi di IA possono analizzare grandi quantità di dati finanziari e comportamentali per valutare accuratamente il rischio di credito di un cliente, riducendo l'incidenza di insolvenze.
- Monitoraggio continuo: Le soluzioni basate su IA possono monitorare in tempo reale le attività dei clienti, identificando rapidamente eventuali segnali di rischio e consentendo alle aziende di intervenire tempestivamente.
- Automazione dei processi: L'automazione dei processi di gestione del credito attraverso l'IA riduce gli errori umani e migliora l'efficienza operativa, permettendo alle aziende di moda di gestire un numero maggiore di transazioni senza aumentare proporzionalmente il personale.
La sostenibilità del bilancio poi è fondamentale per garantire la stabilità finanziaria delle aziende di moda. Questo concetto implica:
- Gestione attenta del capitale circolante: Assicurarsi che le risorse liquide siano sufficienti per coprire le operazioni quotidiane e le spese impreviste.
- Diversificazione delle fonti di finanziamento: Non dipendere da una singola fonte di finanziamento, ma diversificare tra prestiti bancari, emissioni obbligazionarie e autofinanziamento.
- Monitoraggio continuo delle performance finanziarie: Utilizzare strumenti avanzati di contabilità e analisi per monitorare costantemente le performance finanziarie e identificare rapidamente eventuali problematiche.
Guardando al futuro, possiamo prevedere alcune evoluzioni nel rischio di credito commerciale nel settore moda:
- Maggiore adozione di tecnologie avanzate: Le aziende di moda continueranno ad adottare soluzioni tecnologiche avanzate per migliorare la gestione del rischio di credito e aumentare la trasparenza delle transazioni.
- Focus sulla sostenibilità: La crescente enfasi sulla sostenibilità porterà le aziende a investire in pratiche etiche e sostenibili, che potrebbero inizialmente aumentare i costi ma che, nel lungo termine, ridurranno i rischi finanziari associati a pratiche non sostenibili.
- Cambiamenti nei modelli di consumo: I consumatori continueranno a richiedere maggiore personalizzazione e trasparenza, spingendo le aziende a innovare e adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato.
Implicazioni per le Aziende di Moda Per prepararsi alle sfide future, le aziende di moda dovranno:
- Investire in tecnologie avanzate: Adottare soluzioni basate su IA, migliorare l’analisi dei dati per aumentare l’efficacia della gestione del rischio di credito.
- Adottare pratiche sostenibili: Integrare la sostenibilità nelle loro operazioni per ridurre i rischi associati a pratiche non etiche e non sostenibili.
- Rimanere agili e adattabili: Essere pronti a rispondere rapidamente ai cambiamenti nei modelli di consumo e alle condizioni economiche globali.
In conclusione, il rischio di credito commerciale nel settore moda è un aspetto critico che richiede una gestione attenta e proattiva. Le aziende devono rimanere aggiornate sulle evoluzioni del mercato, adottare tecnologie avanzate e integrare pratiche sostenibili per garantire la loro stabilità finanziaria e il successo a lungo termine.
Tu mi dirai che queste cose le sai già o le avevi abbondantemente intuite ma la realtà è che molti imprenditori aspettano che il problema arrivi e poi si penserà a risolverlo. L’unico strumento che abbiamo è anticipare la soluzione inglobandola nel Sistema Azienda perché il problema della gestione del rischio di credito si può risolvere prima che si verifichi, dopo potrebbe essere fatale.
Sei d’accordo? Hai altre idee che possano essere d’aiuto? Riesci a vivere la tua azienda con un occhio puntato al futuro?
Il Credito Commerciale nella Moda: Una Storia di Rischio e Resilienza
29/07/2024
Nel mondo della moda, tra sfilate e collezioni glamour, c'è una battaglia silenziosa che molte aziende affrontano ogni giorno: la gestione del rischio di credito commerciale. Con l'introduzione del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa, questa battaglia è diventata ancora più cruciale. Vediamo come la gestione del rischio di credito commerciale si intreccia con la richiesta di un adeguato assetto organizzativo, attraverso la storia di un'azienda che ha navigato in queste acque turbolente.
La Moda e il Credito Commerciale
Immaginate una casa di moda, "Alpha Moda", che ha costruito il suo nome su capi di qualità e design innovativo. Con la crescita dell'azienda, si è espansa in mercati internazionali, affidandosi a numerosi rivenditori multibrand. Questi rivenditori ordinano grandi quantità di merce, spesso su credito commerciale, aspettando di pagare solo dopo aver venduto i prodotti.
Per "Alpha Moda", il credito commerciale è una leva fondamentale per aumentare le vendite e la presenza sul mercato. Tuttavia, ogni credito concesso porta con sé un rischio: il rischio che il cliente non paghi. Questo rischio, se non gestito, può minacciare la stabilità finanziaria dell'azienda.
Un Avviso di Crisi
All'inizio del 2023, "Alpha Moda" ha avuto una brutta sorpresa. Un grande rivenditore in Europa, che aveva ordinato la nuova collezione primavera/estate, non è riuscito a pagare le fatture. Con migliaia di euro bloccati in crediti insoluti, l'azienda ha dovuto affrontare una crisi finanziaria.
Fu in quel momento che il CEO, Matteo, realizzò che l'azienda non aveva un sistema efficace per gestire il rischio di credito. La mancanza di monitoraggio e di piani di contingenza aveva lasciato "Alpha Moda" vulnerabile. Matteo capì che doveva trasformare il modo in cui l'azienda gestiva il credito commerciale.
Il Nuovo Codice della Crisi d'Impresa
Il Nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza, entrato in vigore in Italia, richiede alle aziende di dotarsi di un adeguato assetto organizzativo per prevenire e gestire le crisi. Questo significa avere strumenti per identificare tempestivamente i segnali di difficoltà e intervenire prima che la crisi diventi irreversibile.
Per "Alpha Moda", questo significava ripensare completamente la gestione del credito commerciale. Matteo decise di adottare un sistema di gestione del rischio più robusto, allineato con le nuove normative.
Una Trasformazione Necessaria
Ecco le strategie che Matteo implementò per proteggere "Alpha Moda":
- Sistema di Valutazione del Credito: Matteo introdusse un sistema di valutazione del credito per i clienti, utilizzando report finanziari, storici di pagamento e analisi di mercato. Questo aiutava a identificare i clienti a rischio prima di concedere credito.
- Monitoraggio Continuo: L’azienda implementò un sistema di monitoraggio continuo per rilevare tempestivamente qualsiasi segnale di crisi nei clienti esistenti. Questo includeva l'uso di software avanzati per analizzare le performance dei clienti e prevedere potenziali problemi.
- Piani di Contingenza: Furono sviluppati piani di contingenza per gestire eventuali insolvenze. Questo includeva accordi di pagamento flessibili e l'assicurazione del credito commerciale.
- Formazione del Personale: Matteo investì nella formazione del personale, assicurandosi che il team di gestione del credito fosse ben informato sulle nuove normative e sulle migliori pratiche di gestione del rischio.
- Coinvolgimento dei Dipartimenti: La gestione del credito non era più un compito isolato dell’ufficio finanziario. Coinvolse i responsabili delle vendite e il marketing per garantire che tutti fossero allineati e consapevoli dei rischi associati ai nuovi ordini.
Tutto questo è possibile grazie a due Sistemi di Gestione del Rischio di Credito Commerciale (CRMS FP 07:2015 e EFRMS 14:2019) che consentono di ottenere la Certificazione da parte di soggetti terzi mettendo l’Amministratore e l’Azienda in totale sicurezza.
Il Ritorno della Stabilità
Grazie a queste misure, "Alpha Moda" riuscì a stabilizzare la propria situazione finanziaria. I nuovi sistemi di valutazione e monitoraggio permisero all’azienda di prendere decisioni informate sulla concessione del credito, riducendo drasticamente il numero di insolvenze. I piani di contingenza garantirono che anche i problemi di pagamento più difficili potessero essere gestiti senza compromettere la continuità aziendale.
Questa trasformazione non solo proteggeva "Alpha Moda" dai rischi immediati, ma rafforzava anche la sua reputazione sul mercato. Clienti e partner commerciali riconoscevano l’azienda come un player affidabile e finanziariamente solido, aumentando ulteriormente la fiducia e le opportunità di business.
Una Lezione di Resilienza
La storia di "Alpha Moda" mostra come una gestione efficace del rischio di credito commerciale sia essenziale per il successo nel settore della Moda, soprattutto alla luce del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa. Adottare un adeguato assetto organizzativo non è solo una questione di conformità normativa, ma anche una strategia fondamentale per costruire un’azienda resiliente e sostenibile.
E tu come proteggi la tua azienda di Moda dai rischi del credito commerciale? E come fai ad assicurarti un assetto organizzativo adeguato? La tua azienda ritieni che sia pronta a navigare nel futuro con sicurezza e competenza?
Fare networking può aiutare a superare la crisi
22/07/2024
Costruire una rete. Una rete di amicizie, di conoscenze e di contatti, cioè un insieme di persone che decidano di condividere le proprie idee, che provino ad immaginare nuovi modi di affrontare la realtà economica che sta cambiando. Questa può essere una novità per affrontare la crisi.
Costruire una rete è una operazione a costo zero dove il margine di profitto è potenzialmente illimitato.
Se io ho 1 € e tu hai 1 €, scambiandoci quello che abbiamo non diventeremo più ricchi. Ma se io ho un'idea e tu hai un'idea, scambiandoci quello che abbiamo, entrambi avremo a disposizione due idee. Questa è la differenza.
Eh già, perché con 1 € compri un numero limitato di oggetti e non di più ma un'idea che si adatta al tuo business può farti migliorare fino a raggiungere il successo. Visione della vita attribuita allo scrittore irlandese George Bernard Shaw.
Non sono mai stato geloso del “mio mestiere” e ho sempre trovato nel confronto con gli altri una via di crescita e di miglioramento. Così all'inizio di giugno di quest'anno (2024) ho creato la mia prima rubrica (una newsletter su Linkedin), dove porto le cose che ho sempre fatto come lavoro, la gestione del rischio di credito commerciale. Ma ovviamente, non basta.
Non è mia intenzione fare apologia di me stesso. Potrei dire che quello che so fare riesco a farlo meglio di tutti, che ho un'esperienza nel settore della Moda ultradecennale, che conosco il mio settore meglio di chiunque altro. Ma non è questo ciò che voglio. In realtà io voglio arrivare a quello che non so.
Ogni azienda è un'esperienza a sé tante anche se opera nello stesso settore delle altre prese in esame, figuriamoci in settori diversi.
Gestire il rischio di credito non è un argomento universale e ognuno può aggiungere la propria esperienza in modo univoco.
Quello che accade allora è che tra le tante osservazioni si creino dei nuovi punti di vista, dei nuovi angoli di valutazione della realtà.
Finora ho scritto sei articoli, questo è il settimo. Diversi di voi hanno avuto l'iniziativa di commentare, di fare le proprie osservazioni.
È così che pian piano si forma la rete. Ognuno inizia a commentare partendo dalla propria esperienza e suggerisce nuove criticità o anche nuove soluzioni.
In questo modo ho incontrato Mirko Dalle che oltre ad essere un credit manager è anche il responsabile commerciale dell'azienda per cui lavora cioè, in sé ha la natura di due funzioni che in molte aziende strutturate sono contrapposte.
Ma come fa un direttore commerciale ad essere anche il credit manager, mi chiederai. È un po’ come mettere il lupo a pascolare gli agnelli, è un controsenso.
In realtà no, perché sia la vendita che l'incasso sono due elementi essenziali per la vita dell'azienda.
L'articolo che ha commentato Mirko è quello che poneva proprio questa domanda nel titolo: “Fatturiamo o incassiamo?”, dove appunto mettevo in evidenza che queste due azioni, fatturare e incassare, spesso collidono certo perché a volte per aumentare il fatturato ci si accolla, più o meno superficialmente, il rischio di una perdita sui crediti. Ma Mirko è in un'azienda che seppure di piccole dimensioni ha completa autonomia finanziaria, quindi piuttosto che non incassare da un cliente, in nome della propria libertà finanziaria, preferisce non prendere un cliente nuovo se c'è un serio rischio di credito.
In sostanza Mirko ragiona considerando entrambi i punti di vista, sia quello commerciale che quello amministrativo. È costantemente alla ricerca di nuovi clienti. Visita costantemente chi acquista da lui, in modo da avere anche informazioni di prima mano sull'andamento delle aziende clienti e su quelli di cui ha ragione a non fidarsi, li mette a bonifico anticipato.
Ciononostante, è alla ricerca continua di nuovi modi per analizzare il mercato e valutare i clienti. Che cosa vorrebbe Mirko?
1 - strumenti complessi e costosi: Mirko teme che gli strumenti di valutazione del rating siano troppo complessi e costosi per le sue esigenze
2 - intuibilità degli strumenti: ha bisogno di un sistema facile e intuitivo che non richieda formazione eccessiva o tempo per essere utilizzato efficacemente
3 - affidabilità delle informazioni: è preoccupato per l'affidabilità delle informazioni provenienti da altri fornitori, specialmente se questi sono competitors
4 - tempo e risorse: essendo sia credit manager che commerciale Mirko ha limitato tempo e risorse per gestire le valutazioni finanziarie dei clienti
5 - costi di implementazione: è sensibile ai costi associati all'implementazione di nuovi strumenti o sistemi
Anche io mi sono trovato spesso ad avere le stesse esigenze di Mirko e ho risolto costruendo un software personalizzato magari partendo proprio da un foglio di Excel, dove mettevo i dati a mia disposizione a confronto con informazioni esterne fino ad arrivare alla costruzione di un vero e proprio rating dei clienti delle aziende per cui lavoravo.
Non è un lavoro facile ma ha una probabilità di individuare il rischio di credito molto elevata. Ciò nonostante, stiamo andando verso una situazione economica complessiva che è sempre più complicata.
Ci sono molti elementi che caratterizzano una crisi finanziaria crescente come:
- Problemi di redditività Fatturato insufficiente: La mancanza di vendite può derivare da promozione commerciale inefficace, posizionamento inadeguato, nuovi competitor, strategie di marketing fallimentari, gamma di prodotti limitata e clienti scontenti. Spese troppo elevate: Un eccesso di spese fisse e variabili, come personale, fornitori, energia, può rapidamente degradare la tesoreria dell'azienda. Margine commerciale debole: Vendere molto senza un margine sufficiente può portare l’azienda a operare in perdita.
- Problemi di pagamento clienti Dilazioni di pagamento eccessive: Concedere troppo tempo ai clienti per pagare può causare carenze di liquidità. Troppi insoluti: I mancati pagamenti dei clienti possono generare perdite significative e problemi di tesoreria.
- Problemi di magazzino Cattiva gestione del magazzino: Un magazzino sovradimensionato immobilizza liquidità, mentre uno sottodimensionato rischia di esaurire le scorte, entrambi con impatti negativi sulla tesoreria.
- Riserva di tesoreria insufficiente Capitale circolante limitato: Una gestione inadeguata del capitale circolante può portare a insufficienza di tesoreria anche con buone vendite.
- Crisi e imprevisti Eventi inaspettati: Scioperi, guasti, esaurimento scorte, furti e crisi sanitarie (vedi il Covid-19) possono colpire duramente la tesoreria.
- Crisi di crescita Crescita troppo rapida: Una domanda superiore alle capacità aziendali può portare a cali di liquidità, ritardi e insoddisfazione dei clienti.
Al livello economico di gestione di un'azienda diverse sono le soluzioni possibili che ho raccolto anche grazie al vostro aiuto e ai vostri suggerimenti come ad esempio:
- Aumentare il fatturato Procacciamento attivo: Incrementare le attività di vendita con promozioni, fiere, campagne email e rilanci telefonici. Aumentare i prezzi: Se possibile, aumentare gradualmente i prezzi giustificando però il valore aggiunto ai clienti.
- Testare nuovi canali di vendita Vendita multicanale: Esplorare nuovi canali di distribuzione, come l’e-commerce e i social media, per raggiungere più clienti.
- Rivedere la strategia di comunicazione Comunicazione mirata: Aggiornare la strategia di comunicazione per allinearsi ai moderni canali digitali e attrarre nuovi segmenti di mercato.
- Diminuire o rimandare le spese Analisi delle spese: Identificare e ridurre le spese superflue, rinegoziare contratti e ottimizzare le spese fisse e variabili. Posticipare pagamenti: Congelare spese non essenziali e negoziare dilazioni di pagamento con fornitori.
- Ottimizzare il magazzino Ridurre scorte dormienti: Liberarsi delle scorte in eccesso con promozioni per recuperare liquidità. Leasing e noleggio: Preferire il leasing per acquisti importanti come veicoli, riducendo l’impegno di capitale.
- Gestire i termini di pagamento Ridurre dilazioni ai clienti: Incentivare i pagamenti anticipati offrendo sconti e riducendo i tempi di dilazione. Negoziato con fornitori: Estendere i termini di pagamento con i fornitori per conservare liquidità.
- Accedere a finanziamenti Prestiti bancari: Negoziare prestiti di liquidità presentando piani di gestione e sviluppo credibili. Scoperti autorizzati: Ottenere scoperti autorizzati per disporre di liquidità aggiuntiva in situazioni di emergenza.
- Modalità di finanziamento alternative Factoring: Vendere le proprie fatture a banche o società di factoring per ottenere liquidità immediata. Crowdfunding e venture capital: Esplorare opzioni di finanziamento alternative per supportare la crescita e superare periodi di crisi.
Ma lo studio e la soluzione dei problemi ha la massima efficacia quando viene fatta prima che tutto sia incredibilmente complicato. Spero che la mia newsletter possa aiutare un po’ tutti quelli che vorranno creare un luogo di incontro dove scambiare le proprie idee e trovare nuova ispirazione.
E tu che ne pensi? Come vedi il mondo della tua azienda in prospettiva?
L'importanza della valutazione preventiva dei clienti: una lezione per il successo aziendale
15/07/2024
L’azienda cresce se fattura. Poi, e sottolineo poi, l'azienda raggiunge il suo equilibrio finanziario se incassa le fatture emesse. Quindi, n. 1 fatturare, n. 2 incassare. Ma ti immagini il credit manager che va dall'imprenditore e gli dice che forse sarebbe meglio non fatturare a quel cliente perché c'è il rischio che non incassi quel credito? Se l'imprenditore è tranquillo, ha voglia e ha tempo di parlare con il credit manager, gli farà capire che non intende rinunciare al fatturato e sa benissimo che comunque non esiste una probabilità di incasso del 100% per qualsiasi cliente. Quindi bisognerà fatturare, e il credit manager è lì per portare il più in alto possibile la probabilità di incasso che, come detto prima, non sarà mai del 100%. E così si fattura anche a quel cliente.
Il credit manager è riuscito a ottenere, per le prime forniture, il pagamento con bonifico anticipato, prima della consegna. Arrivano i soldi e poi si spedisce. Ma successivamente il cliente torna a fare altri ordini, e il commerciale è ben contento di aumentare il volume di fatturato con questo cliente, che però chiede una condizione di pagamento meno rigida. Tanto è un buon cliente, finora ha sempre pagato. Dopo alcune riunioni con il credit manager, il commerciale ottiene una modifica delle condizioni di pagamento, sperando che vada tutto bene. La storia va avanti, il fatturato cresce, l'imprenditore è contento, il cliente è sempre più importante per i nuovi volumi di fatturato, e il credit manager quasi non dorme la notte per controllare la regolarità degli incassi la mattina seguente.
Il cliente paga sempre con bonifico, ma non più anticipato. Ora ha ottenuto un termine di 60 giorni dalla consegna della merce. L'azienda quindi produce la sua merce per i suoi clienti e soprattutto per questo cliente importante a cui fa anche da magazzino. Verso questo cliente ha un credito principalmente per il fatturato che deve ancora scadere, anche se c’è qualche fattura scaduta da pochi giorni. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando inizia a esserci un po’ di ritardo: il cliente ha bisogno di poter pagare a 90 giorni dato che ha aumentato di molto i volumi di acquisto. Ma poco dopo lo scaduto aumenta: una parte viene pagata, ma un'altra parte rimane scaduta e impagata.
Quando le cifre del credito non incassato diventano importanti, si torna a parlare con l'imprenditore, che questa volta non è tranquillo. Convoca sia il credit manager che il commerciale. Ma come è possibile che abbiamo fatto tanto fatturato con questo cliente? Ma non potevamo mantenere il pagamento anticipato, almeno per una parte? Quali soluzioni ci sono adesso per incassare lo scaduto senza perdere il fatturato con questo cliente?
Il credit manager prova a dire che, a suo parere, il rischio di perdere dei soldi con questo cliente c'era sin dall'inizio e lui l'aveva detto. Già, ma se la sai così lunga, cosa hai fatto per mettere in sicurezza l'incasso? Come riesci a salvare capra e cavoli? Perché bisogna incassare senza perdere il fatturato, dice l'imprenditore. Il commerciale ha fatto il suo dovere (per l’aumento del fatturato). Certo, conosce bene il cliente e si mette a disposizione per favorire un dialogo tra il cliente stesso e il credit manager, in modo da cercare di risolvere il problema. Non è un grande aiuto, ma è tutto quello che il credit manager ha a sua disposizione.
Dopo un'analisi approfondita della situazione finanziaria ed economica del cliente, il credit manager prepara questa soluzione:
- Programmazione rateizzata per il pagamento del debito vecchio, con una dilazione necessariamente importante.
- Riduzione del volume di fatturato continuando però a fornire il cliente per non fargli fermare la propria continuità dei ricavi.
- Concessione di un termine più lungo anche per il pagamento del debito corrente su più rate.
Il credit manager riesce a mitigare il rischio con qualche elemento di controllo. Ma il rischio rimane e c'è da sperare adesso che tutto vada bene. Gli elementi di rischio ora sono tre:
- Rischio che il cliente non riesca a pagare il debito vecchio ripianificato.
- Onere di finanziamento a carico dell'azienda per la lunga dilazione concessa.
- Esposizione in aumento, seppure ridotta, con i nuovi ordini prodotti e spediti al cliente.
Questo è il punto a cui si può arrivare se gli importi sono elevati. La stessa azienda rischia di perdere il proprio equilibrio finanziario. Ma allora come si può aumentare il fatturato senza aumentare la probabilità di perdite su crediti?
Ci sono diverse azioni che si possono fare, e anche di una buona efficacia. La cosa importante è che queste azioni siano pianificate ed effettuate preventivamente, cioè prima di iniziare il rapporto commerciale con il nuovo cliente. Ma non basta: le azioni di prevenzione del rischio vanno ripetute costantemente. Le attività più importanti sono:
- Analisi di affidabilità dei clienti. Cioè, utilizzando elementi interni storico/contabili ed elementi esterni come le informazioni commerciali e le analisi dei documenti di bilancio, arrivare a definire se l'importo dell'ordine commerciale è sostenibile dal cliente.
- Suddividere il fatturato dell'azienda in base a parametri di rischio. Cioè, valutare la probabilità di incasso del fatturato dell'azienda in modo da adeguare il prima possibile le condizioni di pagamento applicate ai propri clienti. In sostanza, si attribuisce un rating ai clienti e si individua l'area di fatturato a maggiore rischio.
- Attribuire a ciascun cliente un punteggio che deve essere monitorato nell'analisi del rischio di credito.
- Fare in modo che queste valutazioni siano condivise in azienda da tutti coloro che hanno un impatto sul rischio di credito.
- Organizzare tempi e metodi di reazione al presentarsi del rischio di credito.
In conclusione, la prevenzione del rischio di credito non è solo una questione di buon senso, ma una strategia imprescindibile per garantire la sostenibilità finanziaria dell'azienda.
E tu cosa ne pensi? Può essere un buon modo di gestione del fatturato e dell'incassato? Tu come ti organizzi?
Recupero del Credito con il Pignoramento presso Terzi. Inizia a farlo anche lo Stato.
08/07/2024
La gestione del credito commerciale è un’attività preventiva rispetto al momento in cui dovesse verificarsi il mancato pagamento da parte del debitore moroso. Cioè, si gestisce il rischio del mancato pagamento prima che questo possa verificarsi, cercando proprio di evitare che si manifesti.
Il rapporto tra la gestione del rischio di credito e il recupero del credito è simile a quello che c’è tra il marketing e la vendita. Come una buona attività di marketing rende molto più facile la fase di vendita, così una buona attività di gestione del rischio di credito rende molto più efficace l’attività del recupero del credito riuscendo, se ben fatta, ad evitarla del tutto.
Nel caso in cui si decida di servire un cliente che sia una ditta individuale o una società di persone, è importante verificare preventivamente la sua solvibilità e la presenza nel suo patrimonio di beni rapidamente aggredibili. Il mancato pagamento del nostro credito ci dà la possibilità di agire direttamente sui beni (mobili e immobili) del debitore ma ci permette anche di andare ad effettuare il pignoramento presso terzi. Cioè, è possibile chiedere alla banca, dove il debitore ha il suo conto corrente, previa notifica, di bloccare il conto stesso e di versare l’importo presente direttamente nelle casse del creditore fino alla cifra vantata per il suo credito.
Chiaramente, questa attività sarà poco proficua se il cliente moroso non avesse liquidità o se sui suoi conti correnti non ce ne fosse abbastanza. Ecco perché una buona gestione preventiva del rischio di credito (come una buona attività di marketing) seleziona a monte i clienti che oltre ad avere le giuste caratteristiche commerciali hanno anche una situazione finanziaria sostenibile.
Tu mi dirai, ma è chiaro che io cerchi clienti commercialmente e finanziariamente sani però le sorprese possono sempre capitare. In realtà le sorprese hanno radici abbastanza profonde e ti assicuro che una gestione del rischio di credito preventiva e costante mitiga molto le probabilità che queste sorprese si verifichino (o quanto meno, ne riducono la portata). Quindi una buona attività di gestione del rischio di credito commerciale rende più efficace una eventuale attività di gestione del recupero del credito.
Questo lo ha capito anche lo Stato italiano. Infatti, l’ADE (Agenzia delle Entrate) e l’ADER (Agenzia delle Entrate Riscossione) hanno iniziato a lavorare congiuntamente sullo scambio delle informazioni circa i crediti tra i privati.
Eh sì, perché la crescita delle informazioni nelle banche dati e l’introduzione della fattura elettronica ha permesso l’incrocio dei dati per stabilire l’entità dei crediti che i contribuenti (quelli morosi) vantano da altri privati. Cioè, l’Agenzia delle Entrate Riscossioni analizza i fatturati di un soggetto (contribuente moroso) censito in anagrafe tributaria e se ravvede pagamenti abituali e/o costanti da parte di altri privati l’ADER stessa può procedere al pignoramento presso terzi. In pratica, i clienti (soprattutto dei professionisti - oltre alle banche e i datori di lavoro), riceveranno una pec di ingiunzione di pagamento affinché non versino le somme spettanti nelle casse dei professionisti (contribuente moroso) ma direttamente nelle casse dello Stato. Quindi, i professionisti che operano in mono mandato o che fatturano al proprio cliente principale, con il pignoramento presso terzi potrebbero vedere svanire i propri introiti mensili.
Lo so, vista dall’ottica del professionista (contribuente moroso) questo è uno scenario molto penalizzante ma è anche la dimostrazione concreta di come la gestione delle informazioni del rischio sul cliente o sul contribuente prima che si verifichi un ritardato o mancato pagamento del debito (commerciale o fiscale) consente al creditore (privato o Stato) di recuperare meglio è più facilmente il proprio credito rispetto a quanto non accadesse prima.
E tu che ne pensi? Il pignoramento presso terzi lo conoscevi?
Le Condizioni di Pagamento nel Settore Moda
01/07/2024
Di condizioni di pagamento ne abbiamo in abbondanza in tutti i settori, ma nella moda sono particolarmente personalizzate per la tipologia di cliente. Mi riferisco ai clienti tipici di un’azienda di moda, cioè i rivenditori multibrand: quei classici clienti con la vetrina su strada che vendono diversi marchi tra abbigliamento, calzature e accessori. Le condizioni più frequenti includono le Ricevute Bancarie (Ri.Ba.), le rimesse con rilascio di titoli anticipati o alla consegna della merce, e i bonifici, che possono essere anticipati o dilazionati. Ma perché le condizioni di pagamento sono così variabili? E come si integrano con la gestione del credito? La Stagionalità e le Condizioni di Pagamento nella moda, la stagionalità è un elemento cruciale da considerare. A giugno, le aziende iniziano a consegnare la merce per la stagione autunno/inverno e, per questa, sono già stati raccolti i titoli anticipati. Le Ri.Ba., invece, procedono contestualmente alla fatturazione, costituendo una condizione di pagamento per i clienti mediamente affidabili.Da giugno a settembre, i clienti vengono anche chiamati a effettuare nuovi ordini per la primavera/estate dell'anno successivo. In questo periodo, incontrano i responsabili commerciali o gli agenti sia per ordinare i capi della nuova stagione che per rilasciare i titoli a copertura della merce già consegnata per l'autunno/inverno.In sostanza, tra giugno e settembre, i clienti sono esposti per tre stagioni: la primavera/estate corrente, l'autunno/inverno da consegnare e la nuova primavera/estate. Questo ciclo continuo richiede una gestione attenta delle condizioni di pagamento e del credito concesso.Chi Gestisce il Credito?La gestione del credito è una questione condivisa tra diverse funzioni aziendali. Da un lato, c’è l’Ufficio Crediti, che deve monitorare la regolarità degli incassi della precedente stagione (la primavera/estate in corso) e gestire eventuali eccezioni come sostituzioni o insoluti. Questi problemi influenzano gli ordini della stagione autunno/inverno in corso di spedizione.Quindi, è lecito chiedersi: si può spedire la merce della stagione invernale a un cliente che ha avuto problemi di pagamento con la merce estiva? È necessario gestire il credito scaduto sull’estivo e il rischio di credito sull’invernale da spedire, coinvolgendo sia il credito che il commerciale e la rete vendita esterna.Strategie di Gestione del CreditoEliminare semplicemente un cliente moroso potrebbe sembrare la soluzione più semplice, ma nel settore della moda, dove i volumi di fatturato sono proiettati molto in avanti, potrebbe non essere la scelta più saggia. Gestire il cliente problematico, invece, può portare a risolvere, quando possibile, i problemi finanziari che il cliente manifesta.Ecco alcune strategie:
- Modificare le Condizioni di Pagamento: Questa non è sempre una misura punitiva. Adattare le condizioni può aiutare il cliente a migliorare la propria situazione finanziaria.
- Rivedere l’Importo della Fornitura e degli Ordini: A volte, una riduzione degli ordini può essere meglio di un rischio maggiore di insolvenza.
- Interventi di Natura Commerciale: Come sostituzioni e riassortimenti, che possono migliorare la liquidità del cliente e incentivare i pagamenti.
Credito e Rischio: Un Approccio Integrato
La gestione del credito e del rischio di credito è trasversale all’interno dell’azienda e coinvolge anche stakeholder esterni. L'azienda deve anche considerare la vendibilità del prodotto, che non è una costante nella moda. Analizzare la qualità della produzione e l'efficacia del marketing è essenziale per sostenere le vendite e, di conseguenza, garantire i pagamenti.
Quindi, nel tuo caso, chi gestisce il cliente? Tu o il Commerciale? Quando è necessario cambiare una condizione di pagamento, puoi agire direttamente o devi avere l'approvazione del Commerciale? Chi viene prima, l’Incasso o il Fatturato? È meglio decidere in autonomia o condividere la responsabilità?
Queste domande riflettono la complessità della gestione del credito nella moda, dove la collaborazione e la comunicazione tra le funzioni aziendali sono fondamentali per il successo. E dove il Sistema di Gestione del Rischio di Credito fa la differenza. E tu cosa ne pensi?
Days of Sales Outstanding (DSO): Una Riflessione Critica
25/06/2024
Dino Solari, qualcuno di voi lo conosce? È un mio collega e amico di vecchia data. Entrambi amiamo il mare e lavoriamo sul rischio di credito, forse c’è qualcosa che fa rima, di sicuro sia il mare che il credito sono affascinanti e possono essere pericolosi.
Lui dice che il DSO come valutazione della performance di un Credit Manager non è corretto e non è corretto neanche per valutare il peso finanziario e temporale di una dilazione. Le righe che seguono sono il suo pensiero su questo tema, che è abbastanza interessante.
Il Days of Sales Outstanding (DSO) è un metodo ampiamente riconosciuto per valutare i giorni di esposizione dei crediti. Questa riflessione si rivolge a chi considera ancora il DSO un indicatore chiave di performance (KPI) importante.
Che cosa vogliamo misurare? Fondamentalmente, l'obiettivo è misurare i giorni di ritardo nei pagamenti dei clienti a un dato momento. Non ci interessa misurare i giorni di pagamento concordati, i giorni a scadere, i pagamenti chiusi pervenuti in ritardo, o il fatturato di periodo (mensile, trimestrale, annuale).
Nel calcolo del DSO, vari metodi (standard, periodo mobile, countback) confrontano l'esposizione dei crediti a una certa data con il fatturato. Tuttavia, l'esposizione include fatture in corso, scadute e a scadere, mentre il fatturato comprende fatture pagate (storico), scadute non pagate (in corso) e a scadere (future).
Questo confronto sembra incoerente, dato che i dati non sono omogenei e il risultato non riflette il vero ritardo dei clienti. Il DSO comprende nel suo acronimo la parola "SALES", che include fatture pagate, scadute non pagate, e a scadere (partite aperte e chiuse). La parola "OUTSTANDING" comprende fatture non pagate e a scadere (partite aperte).
Esempio Numerico:
Metodo Count Back (o a ritroso):
- Rilevazione al 31/12/20xx
- Esposizione: €150.000
- Fatturato Mensile Costante: €60.000
- Termini di Pagamento: 60 giorni
L'esposizione è composta da:
- Fatture di dicembre a scadere a febbraio
- Fatture di novembre a scadere a gennaio
- Fatture di ottobre scadute a dicembre e non pagate al 31/12/xx
Calcolo del DSO al 31/12/xx:
- Anno Solare: 77 giorni (31+30+16)
- Anno Commerciale: 75 giorni (30+30+15)
Se invece l'esposizione include fatture di dicembre a scadere a febbraio, fatture di novembre a scadere a gennaio e fatture di giugno scadute ad agosto e non pagate al 31/12/xx, il DSO rimane:
- Anno Solare: 77 giorni (31+30+16)
- Anno Commerciale: 75 giorni (30+30+15)
Il DSO non cambia, anche se le fatture scadute non pagate sono di agosto anziché di dicembre!
Il metodo count back del DSO non considera i ritardi effettivi nei pagamenti. Anche con l'anno mobile, l'esposizione è "coperta" dal fatturato medio che include fatture a scadere, pagate e non pagate, indipendentemente dal tempo trascorso.
E se si continua ad usare il DSO? Se le vostre aziende basano la gestione del credito sui giorni di DSO, è il momento di ribellarsi!
Fortunatamente, esiste un altro KPI più preciso che non considera fatturato, IVA, termini di pagamento concordati, crediti non conformi, giorni solari, commerciali, lavorativi, date di pagamenti oscillanti, ecc. Si concentra solo ed esclusivamente sul ritardo ponderato dei crediti: il GPS (Giorni Ponderati di Scaduto), conosciuto in inglese come WADL (Weighted Average Days Late).
Prova su Excel: Un test su foglio Excel dimostra che funziona! Tuttavia, riportare tutte le fatture scadute e non pagate su Excel tramite query dalla contabilità clienti è impraticabile. Per questa misurazione mensile, è consigliabile utilizzare un software di Gestione del Credito. Un software però che permetta di ottenere il GPS (WADL) per ogni singolo cliente o gruppo di clienti e che, indicando un tasso di interesse annuo di riferimento, calcoli anche il costo della dilazione in valuta.
Vieni valutato anche tu in base ai giorni di dilazione dei clienti? Pensi che i giorni di ritardo con cui ti pagano i clienti siano una possibile causa di problemi finanziari per la tua azienda? Saresti capace di applicare interessi moratori ai clienti che pagano in ritardo?
Valutazione dell’affidabilità dei clienti per la nuova stagione
17/06/2024
Dopo aver assegnato un rating ai propri clienti si ha una visione del rischio di credito e, per ciascuna area di pericolosità del cliente, si effettuano delle valutazioni.
Che cosa si fa? In base alla rischiosità del cliente:
- Si decide se accettare la proposta d’ordine del cliente.
- Si valuta la condizione di pagamento per capire se sia adeguata al rischio di credito.
- Si stabilisce se confermare o ritardare la data di spedizione della merce per verificare il pagamento delle rate precedenti.
- Si verifica la presenza di eventuali garanzie, come ad esempio Garanzie Personali, Fidejussioni Bancarie e Coperture Assicurative.
- Si valuta se, in ogni caso, il cliente sia commercialmente strategico per l’azienda.
Ma il Credito deve comunicare al Commerciale la presenza di una eventuale copertura assicurativa?
In realtà alcuni ritengono che la presenza di una garanzia assicurativa possa dare al Commerciale un alibi per vendere anche se il cliente fosse a rischio di credito. Tanto, mal che vada diranno che c’è l’indennizzo e comunque avranno fatto il budget di vendite. Poi nessuno si interesserà più se eventuali perdite su credito comporteranno una rata di premio un po' più elevata o un incasso decurtato della franchigia. Sono danni collaterali in nome del Fatturato.
Altri pensano che invece proprio la presenza di una copertura assicurativa possa dare al Commerciale un indirizzo verso un fatturato più sano e possa consentire di sviluppare volumi più elevati con clienti a minor rischio di insolvenza. Se ciò non dovesse accadere, si avrà l’opportunità di rivedere le politiche commerciali ma anche quelle produttive e di comunicazione. Cioè, la copertura assicurativa funzionerebbe come una rete di sicurezza e, al tempo stesso, come una cartina tornasole per valutare approfonditamente lo stato di salute complessivo dell’azienda.
Non mancano mai quelli che sostengono che l’assicurazione del credito copra soltanto i clienti che sono già notoriamente buoni quando, in realtà l’imprenditore vorrebbe la copertura sui clienti (notoriamente) a rischio. Cioè, vorrebbe fare il business con i clienti buoni anche senza copertura e vorrebbe “vincere facile” sviluppando il fatturato, coperto da assicurazione, anche con i clienti dove l’insolvenza si nasconde appena dietro l’angolo.
Questa logica, seppure sia frequente, non è sana (anche se praticabile con delle coperture excess of loss). Portare il proprio fatturato su un portafoglio clienti coperto, almeno per una buona parte, da assicurazione vuol dire avere un flusso di cassa certo e con una garanzia di indennizzo in caso di insolvenza che, anche in considerazione della riforma della Crisi d’Impresa, può garantire il rispetto dell’adeguato assetto organizzativo, contabile e amministrativo. Cioè, il rischio di insolvenza non riguarda i clienti pericolosi dato che in quel caso siamo a conoscenza della oggettiva difficoltà a cui andiamo incontro. Riguarda invece i clienti storici, quelli che conosciamo bene e di cui storicamente e contabilmente ci fidiamo. Quelli che, se dovessero essere insolventi, diremmo che non ce lo saremmo mai aspettati e, sicuramente, ci darebbero una grossa mazzata finanziaria. A questo serve la copertura assicurativa e lo dimostra il fatto che una volta acquisita, sono pochissime le aziende che fanno marcia indietro.
Quindi dal mio punto di vista, l’informazione sulla presenza e sull’entità della copertura assicurativa deve essere condivisa tra Credito e Commerciale. Ovviamente ognuno deve continuare a fare il lavoro che sa fare, cioè il credito va gestito e il cliente va servito perché l’obiettivo non è incassare l’indennizzo ma sviluppare la crescita finanziaria ed economica dell’azienda.
Inoltre, l’assicurazione del credito ha strumenti diagnostici delle aziende e del mercato che possono essere utilizzati per un’autovalutazione, per una valutazione oltre che di clienti anche di fornitori strategici e per dare agli stakeholder esterni una valutazione oggettiva della bontà della propria impresa.
È sottinteso che lo strumento della copertura assicurativa, sebbene funzionale, non è in grado di esprimere la propria capacità di valutazione predittiva se non viene inserito in un Sistema di Gestione del Rischio di Credito. Mi riferisco precisamente alla parola Sistema che vorrei spiegare con il significato etimologico. Il Sistema è un aggregato di parti, di cui ciascuna può esistere isolatamente, ma che dipendono le une dalle altre secondo leggi e regole fisse e tendono ad un medesimo fine. Il Credito non si gestisce con la copertura assicurativa, con il rating, con la credit policy, con il dialogo tra il Credito e il Commerciale, con il coinvolgimento delle altre funzioni interessate alla generazione di liquidità aziendale ma con tutte queste cose messe a Sistema.
E tu che ne pensi? Hai un Sistema di Gestione del Rischio di Credito? Hai degli strumenti efficienti per mettere al sicuro la liquidità della tua azienda? Quali sono i tuoi mezzi di prevenzione del rischio di insolvenza o di ritardato pagamento dei tuoi clienti?
Se il cliente è a rischio non spedisco? La valutazione del rischio di credito nel settore Moda
10/06/2024
La merce è ferma, bloccata in magazzino eppure bisogna spedire sennò la stagione va troppo avanti e i prodotti non escono più dal negozio. Situazione complicata dal fatto che il cliente non è affidato. Cioè, non ha una copertura assicurativa né un fido interno aziendale e per il credit manager è difficile prendere una decisione. Certo, la cosa migliore sarebbe perdere il cliente, non spedire la merce ed evitare il rischio di credito.
Ma esistono soluzioni intermedie? Cosa è possibile fare per non mettere il credito a rischio di perdita e non perdere il fatturato?
Molto dipende dalla politica del credito dell’azienda, cioè, deve essere chiaro se l'azienda voglia dare precedenza a obiettivi di crescita commerciale, cautelandosi dai rischi finanziari con preventivi stanziamenti di fondi rischi oppure voglia prediligere la strada della prudenza amministrativa dove è preferibile fare un fatturato inferiore ma senza o con pochissimo rischio di credito.
In ogni caso la decisione non può gravare unicamente sulle spalle del solo credit manager. In questo senso ci può aiutare solo un Sistema di Gestione del Rischio di Credito. Cioè, devono essere individuati tutti gli stakeholder che hanno impatto sul credito e per il loro livello di importo e competenza, devono essere coinvolti.
Sicuramente il Commerciale deve essere il primo interlocutore. Si sa, i commerciali veri venderebbero anche la madre pur di raggiungere il budget. Ma se l'obiettivo fosse più ampio, cioè se la vendita finisse con l'incasso, allora, i commerciali potrebbero essere molto importanti per arrivare a una decisione più aziendale e meno di funzione.
Già ma cosa fare con il nostro cliente? Se si decide di correre il rischio di credito spedendo la merce bisogna intervenire sulle condizioni di pagamento affinché possano mitigare questo rischio.
Le soluzioni possono essere le richieste di un bonifico anticipato o un mix tra parziale bonifico anticipato e parziale rilascio anticipato di titoli in modo che una parte di rischio venga coperta subito e la parte residua sia supportata da titoli di credito utilizzabili per l'incasso dilazionato. Queste condizioni sono prudenziali e il cliente potrebbe non essere così felice di accettarle. Chi lo può convincere? Il commerciale o l’agente di vendita, d’altronde, sono loro che hanno contattato per primi il cliente e che lo conoscono meglio. Conoscono il punto vendita, il calpestio, cioè la frequentazione di acquirenti che entrano in negozio. Conoscono anche la propensione commerciale del rivenditore, cioè quanto ha investito ed investe nella comunicazione. Poi magari sanno anche se esistono delle garanzie finanziarie da poter utilizzare a sostegno del credito da concedere al cliente.
Ma anche il credit manager può intervenire direttamente parlando con il cliente. I problemi finanziari sono un argomento che può essere affrontato con competenza da entrambi e una buona capacità negoziale del credit manager può portare il cliente a valutare l'opportunità di continuare il rapporto commerciale conferendo un adeguato sostegno finanziario o aderendo alle condizioni di pagamento proposte.
Fermo restando che il credit manager dovrà avere una conoscenza approfondita di tutta la situazione finanziaria del cliente, dovrà conoscere il suo bilancio, verificare la sua capacità finanziaria di sostenere il debito e dovrà ipotizzare delle soluzioni alternative.
L'utilizzo dei KPI più opportuni dipende anche dalla struttura del cliente che può essere una società di capitali (una spa o una srl di solito), una società di persone o una ditta individuale. In base alle varie situazioni si prospettano ipotesi diverse di cautela. I diversi aspetti giuridici determinano differenti livelli di responsabilità e garanzie che possono essere concessi dal cliente ma anche varie opportunità di crescita che il cliente può presentare.
E tu che ne pensi? Come si dovrebbe comportare il credit manager di fronte ad un potenziale rischio di credito?
Rischio di Credito Commerciale e Nuovo Codice della Crisi d'Impresa: Come la Moda si Adatta ai Cambiamenti
03/06/2024
Il mondo della moda non è solo fatto di passerelle scintillanti e collezioni mozzafiato. Dietro ogni capo c’è una complessa rete di transazioni finanziarie che, se non gestita correttamente, può mettere a rischio anche le aziende più rinomate. Uno degli strumenti finanziari più utilizzati è il credito commerciale, ma con l'introduzione del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa, la gestione di questo strumento ha subito significativi cambiamenti. Ecco come la moda sta affrontando questa sfida.
Nel settore della moda, il credito commerciale è essenziale. Consente ai negozi di acquistare merce dalle case di moda senza dover pagare immediatamente, permettendo loro di mantenere una gamma di prodotti sempre aggiornata. Questo meccanismo, però, comporta rischi notevoli. Se un rivenditore non paga, la casa di moda può trovarsi in difficoltà finanziarie.
Fino a poco tempo fa, molte aziende gestivano questo rischio basandosi sulla fiducia e sull'esperienza. Tuttavia, l'entrata in vigore del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa ha cambiato le regole del gioco.
Il Nuovo Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza, introdotto in Italia, mira a prevenire le crisi aziendali e a favorire la continuità delle imprese. Questo codice richiede alle aziende di adottare strumenti di allerta per identificare e affrontare precocemente i segnali di crisi. Ma cosa significa questo per la moda?
Uno degli aspetti più rilevanti del nuovo codice è la maggiore responsabilità delle aziende nel monitorare la propria solvibilità e quella dei propri clienti. Le imprese devono implementare sistemi di controllo per rilevare tempestivamente situazioni di difficoltà finanziaria.
Per le case di moda, questo significa dover rivedere le proprie pratiche di concessione del credito commerciale. Ecco alcune delle principali implicazioni:
- Valutazione Continua dei Clienti: Non basta più valutare la solvibilità dei clienti solo al momento dell’apertura del rapporto commerciale. Le aziende devono monitorare costantemente la salute finanziaria dei loro clienti per prevenire insolvenze.
- Strumenti di Allerta Precoce: Le case di moda devono dotarsi di strumenti di allerta precoce che possano identificare segnali di crisi. Questo può includere software di gestione finanziaria che analizzano dati e previsioni economiche.
- Piani di Contingenza: È fondamentale avere piani di contingenza per affrontare eventuali insolvenze. Questo include la predisposizione di riserve finanziarie o l’assicurazione del credito commerciale.
- Formazione del Personale: Il personale finanziario deve essere adeguatamente formato sulle nuove normative e sui metodi per gestire e monitorare il rischio di credito.
L'adozione del Nuovo Codice della Crisi d'Impresa rappresenta una sfida, ma anche un'opportunità per il settore della moda di diventare più resiliente e preparato. Le aziende che sapranno adattarsi non solo eviteranno situazioni di crisi, ma potranno anche rafforzare la propria posizione competitiva.
Un consiglio che mi sento di dare è quello di integrare il proprio sistema di gestione del rischio finanziario. Il sistema non solo dovrà monitorare la solvibilità dei clienti, ma anche fornire report dettagliati per prevenire eventuali crisi. In sintesi, l’obiettivo è quello di monitorare la solvibilità dei clienti e analizzare i KPI per effettuare un’analisi preventiva. Grazie a questo approccio proattivo, le aziende potranno migliorare significativamente la propria gestione del credito commerciale, riducendo le insolvenze e migliorando il flusso di cassa.
La moda sta vivendo una trasformazione non solo creativa, ma anche gestionale. Adattarsi al Nuovo Codice della Crisi d'Impresa significa abbracciare una cultura della prevenzione e della responsabilità. Le aziende che sapranno implementare questi cambiamenti vedranno non solo una maggiore stabilità finanziaria, ma anche un rafforzamento della fiducia da parte di clienti e partner commerciali.
Come identificare ed integrare il rischio ESG nella valutazione del rischio di credito
06/03/2023
Tempo medio di lettura 5’ 20”
Quando parliamo di rischio di credito, ci riferiamo al rischio di insolvenza, cioè il debitore non può più pagare e per il creditore si materializza una perdita, e al rischio di illiquidità, cioè il debitore è ancora in grado di adempiere ma non riesce a farlo rispettando i termini.
Per prevenire questi due rischi occorre effettuare una serie di valutazioni. Le valutazioni sono molteplici e riguardano il contesto in cui viene concesso il credito, cioè il settore, la tipologia di cliente, di fornitura merceologica, la zona geografica, il mercato, le prassi e le condizioni di pagamento abitualmente utilizzate in transazioni commerciali analoghe.
Tutte queste valutazioni e quante altre fossero ancora necessarie, devono condurre alla realizzazione di un rating, cioè di un punteggio in merito al rischio di credito, per ciascun cliente. Bisogna cioè arrivare a creare una segmentazione, il più possibile omogenea, del portafoglio clienti per rischio di credito.
Il risultato di queste valutazioni ci permette di identificare con buona approssimazione la probabilità che il rischio di credito si trasformi in una concreta minaccia di perdere il credito o di vedere non rispettati i termini di pagamento.
Nei casi di più alta probabilità di perdita del credito (o di ritardato pagamento) uno dei possibili modi di proseguire il rapporto commerciale con i clienti è chiedere loro una garanzia.
Immagina che questa garanzia sia rappresentata da un immobile, ad esempio un capannone industriale o un bene di natura residenziale. Se questo immobile dato in garanzia fosse dotato di una certificazione energetica elevata ecco che saresti anche in grado di prevedere che il valore di quell’immobile non si ridurrà nel tempo e manterrà la sua capacità di proteggere il tuo credito. In questo modo potresti integrare il tuo rating inserendo la variabile della certificazione energetica, cioè un fattore ESG, identificata in base alla sua funzione di rendere stabile il valore degli immobili dati in garanzia.
Ma questo è solo un modo ed un aspetto della identificazione e della valutazione dei fattori ESG al fine di integrarli nella valutazione del rischio di credito.
A proposito, se vuoi saperne di più puoi leggere i miei prossimi articoli e seguirmi sul mio profilo Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolodandreacreditriskmanager/ , sui miei canali YouTube https://www.youtube.com/channel/UCYMo2kbIWvof_NRKFdHr3Og , Twitter https://twitter.com/oudeis68 e Istagram https://www.instagram.com/sda.studiodandrea/?hl=it . Se invece vuoi una consulenza, visita il mio sito web https://www.studio-dandrea.it/ e mandami una richiesta di contatto con la tua esigenza specifica
Paolo D'Andrea
Comprendere l'impatto delle normative ESG sulla valutazione del rischio di credito commerciale
Tempo di lettura: 10' 26"
29/01/2023
La valutazione del rischio di credito commerciale è un processo che determina la capacità di un'impresa di onorare i propri impegni finanziari. Tradizionalmente, la valutazione del rischio di credito commerciale si concentrava su fattori come la stabilità finanziaria, la qualità del management e le prospettive del settore. Tuttavia, con l'aumento della consapevolezza dei rischi ambientali e sociali, la valutazione del rischio di credito commerciale è stata ampliata per includere anche i fattori ESG.
Le normative ESG aiutano a valutare la sostenibilità delle imprese e la loro esposizione ai rischi finanziari. Ad esempio, le imprese che adottano pratiche sostenibili e che aderiscono alle norme ESG possono essere meno esposte ai rischi finanziari e avere una maggiore stabilità finanziaria a lungo termine.
Pertanto, la valutazione del rischio di credito commerciale che tiene conto delle normative ESG può aiutare gli investitori (banche/aziende che concedono credito commerciale/ecc.) a identificare le imprese più sostenibili e più resilienti, e a prendere decisioni di investimento informate. Inoltre, la valutazione del rischio di credito commerciale che tiene conto delle normative ESG può anche aiutare le imprese a migliorare la loro sostenibilità e a ridurre i rischi finanziari a lungo termine.
In sostanza, le normative ESG stanno influenzando la valutazione del rischio di credito commerciale e stanno diventando sempre più importanti per gli investitori e le imprese. È importante che le imprese adottino pratiche sostenibili e che aderiscano alle normative ESG per garantire una maggiore stabilità finanziaria a lungo termine.
Ma vediamo adesso alcune delle normative più significative.
Il Green Deal europeo e il rischio credito commerciale sono legati in quanto entrambi hanno l'obiettivo di promuovere un'economia più sostenibile e resiliente. Il Green Deal europeo è un piano ambizioso per rendere l'Unione Europea carbon neutral entro il 2050 e promuovere un'economia sostenibile attraverso l'adozione di tecnologie pulite, la riduzione delle emissioni di gas serra e la protezione dell'ambiente.
In questo contesto, il rischio credito commerciale può essere influenzato dalla transizione verso un'economia più sostenibile. Ad esempio, le imprese che adottano pratiche sostenibili e che aderiscono alle norme ESG (Environmental, Social, and Governance) possono essere meno esposte ai rischi finanziari e avere una maggiore stabilità finanziaria a lungo termine.
Pertanto, la relazione tra il Green Deal europeo e il rischio credito commerciale è stretta e implica che la transizione verso un'economia più sostenibile può avere un impatto significativo sulla stabilità finanziaria delle imprese e sul rischio credito commerciale. Gli investitori devono essere consapevoli di questa relazione e di come la transizione verso un'economia più sostenibile possa influire sui loro investimenti.
L’azienda che si approccia ai modelli ESG deve passare da un sistema che:
“consuma materia, energia, tempo e competenze” ad un sistema che invece “gestisce una relazione responsabile con la materia, l’energia, il tempo e le competenze” .
Ed ecco che appare di nuovo la parola chiave “sistema”. Troppo spesso l’azienda, soprattutto la PMI, si identifica con l’imprenditore o con la famiglia dell’imprenditore che, di fatto, costituisce il management dell’impresa. Nel contesto famigliare, salvo poche eccezioni, le imprese sono meno propense al cambiamento responsabile in mancanza di norme cogenti.
Un sistema invece è portato a funzionare con l’utilizzo di regole che, se ben congegnate, possono individuare i rischi di credito e di sostenibilità del merito creditizio e mitigarne gli effetti.
L’identificazione dei rischi ESG ha per oggetto:
• i rischi legati al climate change, alle emissioni dei cosiddetti gas serra, all’immissione nell’atmosfera di sostanze inquinanti, alla produzione in eccesso e alla crescente riduzione dei polmoni verdi del pianeta (componente “E”);
• gli aspetti sociali, quali le politiche di rispetto del genere, dei diritti umani, degli standards lavorativi e sindacali (componente “S”);
• la governance, ovvero le pratiche di governo societario (comprese le politiche di retribuzione dei manager), la composizione dei CDA (compresa la presenza di amministratori indipendenti e le politiche di diversità), le procedure di controllo, i comportamenti dei vertici aziendali (componente “G”).
La sostenibilità del merito creditizio produce effetti che rappresentano le declinazioni finanziarie dei rischi ambientali, sono cioè effetti “financially material”, con un impatto sulle performance economico-finanziarie dell’azienda, sulla sua competitività, sulla capacità dell’azienda di creare valore nel lungo periodo e, cosa di non poco conto, sulla business continuity.
Vediamo alcuni rischi nei seguenti ambiti:
- ambiente (climate change, mancato rispetto della normativa ambientale, abbandono o scarico dei rifiuti e sostanze pericolose, abuso delle risorse idriche, spreco dell’energia, ecc.);
- sociale (protezione dai cyber attacchi, gestione qualità e sicurezza dell’output produttivo, rapporti con i clienti e gestione dei claim, rischi connessi alla presenza sul web, ecc.);
- personale (welfare e sicurezza dei lavoratori, frequente avvicendamento delle risorse in posizione chiave, ecc.);
- corruzione;
- riciclaggio;
- violazione dei diritti e discriminazione di genere, di razza, ecc.;
- gestione superficiale della supply chain;
- mancato rispetto della normativa fiscale, libera concorrenza, sulla privacy, ecc.
In conclusione, i rischi della sostenibilità creditizia generati da un mancato rispetto delle norme ESG sono molteplici e di notevole impatto sull’equilibrio economico finanziario delle aziende.
Se vuoi saperne di più visita il mio sito www.studio-dandrea.it
Paolo D'Andrea
"Gestire il credito commerciale in un'ottica di sostenibilità ESG: strategie e benefici"
Tempo di lettura: 8'42"
23 gennaio 2023
Che ci piaccia o no la sostenibilità ESG sta influenzando la Gestione del Rischio di Credito. Le aziende che operano su mercati dove è prassi commerciale concedere credito ai propri clienti, si trovano a dover valutare oltre al rischio di illiquidità (cioè il cliente non può pagare) e di ritardato pagamento (cioè il cliente paga ma in ritardo rispetto alla scadenza concordata) anche il rischio legato alla sostenibilità ESG (Environmental, Social, Governance).
E qui nasce la prima difficoltà, cioè stabilire cos’è il rischio di sostenibilità ESG e come questo rischio si colleghi al rischio di concessione di credito.
La sostenibilità ESG si riferisce all'integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance nella gestione del credito commerciale. Ciò significa che le aziende devono prendere in considerazione non solo la solvibilità finanziaria dei loro clienti, ma anche come questi ultimi gestiscono le questioni ambientali, sociali e di governance.
Per esempio, un'azienda che concede credito ad un'altra azienda che ha una cattiva gestione dell'ambiente potrebbe essere esposta a rischi finanziari a medio/lungo termine, poiché i costi ambientali potrebbero aumentare e le normative potrebbero diventare più severe. Allo stesso modo, un'azienda che concede credito ad un'altra azienda che tratta male i propri dipendenti o che non adotta pratiche di governance solide potrebbe essere esposta a rischi reputazionali e di relazioni con i clienti.
Cioè i fattori ESG non rimangono confinati nel perimetro del loro significato ma possono contaminare anche l’ambito della performance finanziaria dell’azienda sia nel bene che nel male.
Ma allora come valutare il rischio di credito e il rischio di sostenibilità del merito creditizio? La risposta giusta è costruire un rating che tenga conto delle informazioni di impatto ambientale, sociale e di governance oltre che di solvibilità finanziaria del cliente a cui viene concesso credito.
Costruire un rating per la valutazione del rischio di credito e della sostenibilità ESG richiede una serie di passaggi.
Prima di iniziare a costruire il rating, è importante definire gli obiettivi del rating stesso. La domanda che ci dobbiamo porre è: quali informazioni si vogliono ottenere dal rating e quali sono i principali fattori di rischio che si vogliono valutare?
Una volta definiti gli obiettivi, è importante selezionare le fonti di dati che verranno utilizzate per costruire il rating. Le fonti di dati possono essere interne all'azienda (ad esempio, i dati finanziari) o esterne (ad esempio, i dati sulla sostenibilità ESG forniti da agenzie di rating specializzate).
Poi è importante definire i criteri di valutazione che verranno utilizzati per costruire il rating. I criteri di valutazione devono essere specifici, misurabili e oggettivi.
Passiamo così a costruire il rating vero e proprio tenendo conto dei criteri di valutazione definiti e utilizzando una scala numerica o una scala a gradini (ad esempio, AAA, AA, A, BBB, ecc.).
Quando il rating è stato strutturato è importante validarlo per assicurarsi che sia preciso e affidabile. Ciò può essere fatto utilizzando una serie di tecniche statistiche come la regressione o il test di sensitivity analysis.
Dopo la validazione del rating, la fase successiva consiste nel monitorare e aggiornare il rating periodicamente per tenere conto delle eventuali variazioni nei fattori di rischio.
In sintesi, costruire un rating per la valutazione del rischio di credito e della sostenibilità ESG richiede la definizione degli obiettivi, la selezione delle fonti di dati, la definizione dei criteri di valutazione, la costruzione del rating, la validazione e il monitoraggio continuo.
Ci sono sempre più aziende che stanno incorporando la sostenibilità ESG nella loro gestione del credito commerciale.
I benefici che si ottengono nel rispettare anche la sostenibilità ESG si concretizzano nell’opportunità di ottenere minori tassi di interessi sui finanziamenti ricevuti dalle banche, tariffe più basse dalle compagnie di assicurazione o, ancora, nella capacità di generare rendimenti maggiori per gli investitori.
Sulla gestione del rischio di credito connessa alla valutazione della sostenibilità del merito creditizio, un supporto fondamentale viene fornito dal Sistema di Gestione del Rischio di Credito CRMS FP 07:2015. La chiave di lettura di questo Schema consiste proprio nel concetto di Sistema.
A proposito, se vuoi saperne di più visita il mio sito www.studio-dandrea.it
Paolo D'Andrea
GESTISCO IL CREDITO COMMERCIALE DA 20 ANNI E COMPRENDO QUANTO SIA RISCHIOSO FARLO NELL’ERA DEL COVID
Durata 10m
Siamo a fine luglio e oggi un cliente mi ha chiamato per chiedermi una dilazione. È un commerciante che si rifornisce dalla nostra azienda da diversi anni. Ha bisogno che gli venga spostata di una settimana la rata programmata per il pagamento della fornitura. Il motivo è che si sta vendendo molto in questo periodo estivo ma “a saldo”, cioè con bassi margini di profitto e la disponibilità finanziaria per far fronte alle scadenze di pagamento dei propri debiti, è scarsa.
Non è la prima volta che mi chiede uno spostamento e ho il dubbio che ci sia qualche problema in più oltre alla difficoltà finanziaria del momento, ho il dubbio che dietro la sua richiesta ci possa essere il rischio di una possibile situazione di insolvenza. Cioè che il cliente non abbia la capacità finanziaria di far fronte ai suoi debiti a breve termine.
Se ha bisogno di liquidità, gli dico, forse è meglio che vada in banca. La nostra è un’azienda di produzione non un istituto di credito. Mi dispiace ma non posso accontentarlo perché anche noi abbiamo degli impegni finanziari da rispettare. Con in nostri stessi fornitori e verso quell’equilibrio finanziario ed economico che dobbiamo costantemente mantenere. Ma il cliente insiste, ha bisogno adesso. In banca non gli verrebbe erogato un finanziamento in tempo per pagare le scadenze di fine mese e ammette, è già troppo esposto da quel lato. In fondo il suo problema si può risolvere con una dilazione di soli sette giorni. Ha bisogno di una settimana di vendite per raggiungere la cifra che gli serve e pagare la rata in scadenza.
Gli chiedo di rivolgersi, per questa volta, ad altri fornitori. La nostra azienda lo ha già aiutato in passato mostrandosi elastica e disponibile. Il cliente insiste, mi dice che gli altri fornitori lo stanno già aiutando ma le sue vendite non gli consentono di far fronte al pagamento della rata che ha in scadenza con noi. Mi ripete che è una situazione contingente, non ha bisogno di altro che di una settimana.
Mentre stiamo al telefono, controllo la situazione contabile del cliente. In passato ha avuto qualche difficoltà di pagamento ma poi ha sempre saldato tutti i suoi debiti. Non c’è una copertura assicurativa per il suo nominativo ma abbiamo dei titoli di credito pari all’importo della fornitura che rendono il nostro credito certo, liquido ed esigibile. Do un’occhiata anche alle informazioni commerciali e vedo che non sono particolarmente negative. Concedergli la dilazione che mi richiede è un rischio perché se non dovesse pagare la rata me ne accorgerei con una settimana di ritardo che si andrebbe ad aggiungere ai tempi di reazione dilatati dal periodo di ferie e assenze dagli uffici per l’approssimarsi di ferragosto.
Gli chiedo, come gesto di buona volontà, di pagarmi almeno una parte della rata alla scadenza e per la parte rimanente gli andrei a concedere la dilazione richiesta.
La tensione sale, mi risponde che non ha voglia di scherzare, la sua richiesta è difficile ed è motivata da una reale diminuzione degli incassi in numero e per volume. I saldi non fanno altro che rendere le vendite un giro di soldi in entrata e subito in uscita per pagare i fornitori e le tasse. In tasca rimane poco.
Devo decidere. Se dico di no, la rata andrà probabilmente insoluta, si andrà a ripercuotere anche sulle rate future che il cliente non riuscirà a pagare agevolmente insieme a quella impagata. La sua situazione finanziaria si potrebbe compromettere o, quanto meno, complicare seriamente così come potrebbe compromettersi la prosecuzione del nostro rapporto commerciale. La mia azienda produce per vendere e vende per incassare, chi non può pagare non può essere un cliente. Ma se un cliente ha una storicità contabile e commerciale positiva, se è un esperto del suo settore e ha le giuste competenze può essere veramente una difficoltà solo momentanea. I vari lockdown hanno fatto una strage di attività commerciali peggio del covid. Quelli che sono rimasti in piedi hanno dato fondo alle loro riserve e navigano a vista. Molti non ce la faranno e si porteranno dietro nella loro caduta (o danneggeranno pesantemente) i loro creditori. Se dico di sì porto all’interno della mia azienda il rischio di insolvenza del cliente. Se non dovesse pagare neanche dopo la dilazione concessa avrei esposto la mia azienda sia al ritardato pagamento della rata che al mancato pagamento della stessa. Cerco ancora di scovare nei numeri una risposta, un’indicazione, un suggerimento ma sono tutti dati consuntivi ormai vecchi e poco significativi mentre quelli prospettici si basano su proiezioni che al meglio sono “incerte”. Conosco la zona dove opera il cliente, so che ha una reputazione, so chi sono gli altri fornitori presenti con i loro prodotti nel suo punto vendita, il commerciale della mia azienda vuole mantenere il rapporto con questo cliente e la rete vendita esterna non mi ha segnalato problematiche finanziarie più preoccupanti del normale.
Tempo addietro la risposta sarebbe stata un “mi dispiace ma siamo troppo a ridosso della scadenza della rata e non possiamo posticiparla. Le chiedo di rispettare il pagamento di questo mese e vedrò cosa riuscirò a fare per venirle incontro sulla prossima rata in scadenza”. Risposta cautelativa che giusta o sbagliata sarebbe stata comunque una risposta, basata su un atteggiamento prudenziale nel rispetto della logica amministrativa più stretta. Se il cliente non avesse pagato, si sarebbe rivelato per quello che era, cioè una minaccia più che una opportunità. Avremmo avuto qualche discussione interna con l’area commerciale dell’azienda ma di fronte ad un insoluto chi non paga ha sempre torto.
Eppure, ho deciso di concedere la dilazione richiesta dal debitore e nel caso specifico sono stato fortunato dato che effettivamente dopo una settimana il cliente ha pagato la rata della fornitura, ha potuto mantenere la programmazione dei pagamenti concordata e ha continuato ad effettuare ordini di acquisto con la mia azienda, portando avanti un rapporto commerciale proficuo e consolidato. Se non avessi preso questa decisione avrei commesso quello che in statistica viene chiamato un errore di II specie.
L’errore di II specie (il falso-negativo) sarebbe stato quello di perdere un cliente buono, in una situazione di difficoltà momentanea e non di insolvenza. Quindi ci sarebbe stata una riduzione di fatturato a fronte di un rischio di piccole dimensioni.
Per indole sono spinto ad uscire dalla mia zona di comfort ma non mi posso affidare alla buona sorte quando affronto un rischio. Il motivo per cui ho scritto di questa mia esperienza è che i rischi si possono evitare, trasferire o gestire.
Per la mia professione ho dovuto imparare a gestire i rischi e nel caso specifico parlo della gestione del rischio di concedere credito commerciale.
Non è facile gestire un rischio quando si presenta all’improvviso come una telefonata di un cliente che chiede una dilazione. Per poter decidere rapidamente occorre essere preparati, informati, aggiornati, consapevoli dell’impatto che le conseguenze della decisione che si prenderà potranno avere sull’equilibrio finanziario ed economico dell’azienda. Ma tutto ciò potrebbe non bastare. Le migliori pratiche (Best Practice) potrebbero non essere sufficienti come quando si dice che “l’operazione è perfettamente riuscita ma il paziente è morto”. Questo accade perché le Best Practice sulla gestione del credito si focalizzano sul momento più operativo come la gestione del ritardo di pagamento (mora) o del mancato pagamento (insolvenza).
Nella mia esperienza ho avuto modo di verificare che la mora grave nei pagamenti o un’insolvenza severa hanno radici profonde e il loro manifestarsi non è quasi mai casuale. Per questo, il modo migliore per gestire il rischio nella concessione di credito ai clienti è anticipare gli eventi, in una parola: prevenzione.
La prevenzione o la gestione anticipata del rischio di credito è possibile quando si parla di “sistema”. Molto spesso sentiamo la frase “mettere a sistema” o la parola “sistematizzare”. In questo caso, quella che viene messa a sistema è la gestione del rischio di credito. Tutte le attività connesse al sistema sono riconducibili all’analisi preventiva dei clienti, alla generazione di una scorecard, all’attribuzione di un rating di rischio, all’analisi delle anomalie nello storico dei pagamenti e così via. Da senior credit manager ho avuto modo di sperimentare tutte queste azioni per cercare di prevenire il rischio di ritardato pagamento o di insolvenza ma passare al sistema è stata una innovazione molto importante nell’evoluzione della mia professionalità. La messa a sistema dei dati che sono relazionati direttamente o indirettamente con il credito mi ha permesso di decidere rapidamente e correttamente sulla risposta da dare al cliente che mi aveva telefonato per chiedermi una dilazione ma soprattutto, mi ha permesso di sviluppare il fatturato dell’azienda gestendo un rischio preventivamente calcolato.
Il sistema che adotto non è artigianale ma proviene dalla più ampia famiglia della gestione della qualità e cioè dalla ISO 9001:2015 e più precisamente si concretizza nello Schema CRMS FP 07:2015. Questo Schema consente di essere certificati da Parte Terza sia come Credit Risk Manager con l’iscrizione in uno specifico albo tenuto da Accredia (partecipata al 100% dal MISE) sia come Sistema di Gestione.
I riferimenti che ho dato servono per far comprendere che oggi più che mai non ci si può improvvisare e che dalla gestione del credito può dipendere l’equilibrio finanziario di un’azienda. Ecco perché è importante avere le necessarie competenze, cioè sia per fare bene che per non fare danni.
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FIDENZA(PR) - DATA IS NEW OIL
01/03/2019 - FIDENZA BUSINESS CENTER
Perchè questo titolo "DATA IS NEW OIL", perchè la diffusione e la disponibilità dei dati oggi è molto maggiore di solo pochi anni fa. I dati oggi rappresenteano il nuovo petrolio ma come il petrolio greggio servono a poco se non vengono raffinati cioè analizzati. Le analisi sono molteplici e devono essere gestite per poter avere dei dati (raffinati) utili a prendere delle decisioni strategiche al livello aziendale. La gestione del credito oggi non è più fattibile in base a delle pratiche o prassi per quanto possano essere buone se non addirittura ottime. Occorre dotarsi dello strumento scientificamente più valido ed efficace che consenta all'intera azienda di comprendere le cause e le conseguenze delle decisioni che riguardano il Rischio di Credito (banalmente è il rischio di non essere pagati o di essere pagati in ritardo) per massimizzare il fatturato riducendo le perdite. Questo strumento oggi esiste, è nato nel 2015 e si chiama SCHEMA CRMS FP 07:2015. E' uno Schema che poggia le sua fondamenta sulla ISO 9001:2015 e che è stato approvato da ACCREDIA (partecipata al 100% dal Ministero dello Sviluppo Economico - MISE). La sua potente efficacia sta nella capacità che ha di generare ed implementare un SISTEMA di gestione del credito perfettamente integrabile, dove già presenti, con i Sistemi di gestione della Qualità (con notevoli risparmi di costi e di operatività). I costi di implementazione sono inoltre abbattibili facendo ricorso all'utilizzo dei fondi interprofessionali a cui le aziende devono aderire necessariemente. Ma molto più rilevante del costo di questo SCHEMA è il suo VALORE.
Altro dato importante è quello dei DSO (Days of Sales Outstanding) dove la ultra decennale esperienza di Dino Solari può fornire la chiarezza utile a comprendere il significato di questo controverso strumento di analisi dei pagamenti dei propri clienti. Ed infine Lorenzo Guaia - Business Development Manager di CRIBIS - fornisce un'arma molto efficace per creare liquidità all'interno delle aziende, la possibilità di trasformare immediatamente le proprie fatture in denaro liquido con un nuovo mezzo che si chiama CRIBISCASH. Il tutto in un momento in cui le banche hanno sempre una minore capacità di erogazione di credito dovuto alle nuove normative (Basilea 4) e alle nuove direttive della BCE (obbligo di azzerare tutti gli NPL delle banche nei prossimi 7 anni in base alla fondamentale attività di vigilanza, denominata “processo di revisione e valutazione prudenziale” - supervisory review and evaluation process, SREP - che sarà indirizzata agli istituti bancari a fine marzo). Quindi l'importanza di gestire il Rischio di Credito con un Sistema di Gestione efficace ed efficiente, misurare le performance con un KPI (Key Performance Indicator) di cui si riesca a comprendere il vero significato (DSO - Days of Sales Outstanding) ed infine la possibilità di trasformare il proprio fatturato in immediata liquidità invece che aspettare le dilazioni concesse ai clienti, sono i temi sviluppati in questo seminario. Temi sostanziali per la sopravvivenza e per la crescita e lo sviluppo delle aziende del nostro Paese. L'interesse suscitato è stato notevole ed è già stata prevista una nuova edizione a maggio 2019.
Per tutti coloro che non avessero potuto partecipare e fossero interessati all'evento potete fornire i vostri dati cliccando sul bottone qui sotto
L’assicurazione dei crediti:
strumento di protezione e sviluppo del fatturato
delle imprese in Italia e all’estero
Giovedì 21 febbraio 2019 dalle 15 alle 19 al Blue Palace Business Center di Mosciano Sant'Angelo (TE) parteciperò come relatore al seminario "L'assicurazione dei crediti: strumento di protezione e sviluppo del fatturato delle imprese in Italia e all'estero" organizzato da Confindustria Teramo.
Insieme a Coface e Unipol Banca presenteremo un modello per dare una nuova opportunità finanziaria alle Aziende tramite l’innesco di un circuito virtuoso.
La partecipazione al Seminario è libera, ma è gradita conferma di adesione all’indirizzo [email protected] o tramite registrazione su Eventbrite.
La Gestione del Rischio e l'Informazione Predittiva
Il 26 novembre 2018 a Milano nel bellissimo Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" (www.museoscienza.org) abbiamo visto la Business Intelligence applicata alla Moda. E Fashion Magazine, presente con il suo Direttore Marc Sondermann, ha pubblicato la cronaca dell'importante evento
Che cos'è la Gestione del Rischio di Credito?
Ma soprattutto cosa centra la Gestione del Credito con il concetto di Rischio?